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Giro 2013, di tutto e di più

Creato il 30 settembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Reduci dalla Vuelta più dura-e più spettacolare-di sempre, molti appassionati avrebbero voluto che il Giro d’Italia 2013 avesse ricalcato questo particolare format fatto di cronometro pressoché nulle e salite, lunghe e corte, vertiginose o pedalabili, disseminate ovunque. In realtà, come spesso accade, l’organizzazione della corsa rosa ha optato per un percorso misto: scacciati gli incubi di imitare il noioso Tour de France fatto su misura per Wiggins e i cronomen, la scelta della RCS non è però nemmeno caduta su una corsa “tutta all’insù” come l’ultima Vuelta. Anche se le montagne, comunque, non mancano.

L’altro dato di fatto è il grande spazio dato alle regioni meridionali, che quest’anno ospiteranno la prima settimana di corsa: un giusto premio per una zona troppo spesso dimenticata dal Giro, anche per la lontananza dalle grandi montagne. Vediamo nel dettaglio cosa offrirà ogni frazione.

1ª tappa – 4 maggio NAPOLI – NAPOLI 156 km  Tutto attorno alla città partenopea, senza difficoltà altimetriche. Per velocisti.

2ª tappa – 5 maggio ISCHIA – FORIO (crono a squadre) 17,4 km  Primi, lievi distacchi tra i big, nello spettacolare scenario dell’isola verde, dove il Giro mancava dal 1959.

3ª tappa – 6 maggio SORRENTO – MARINA DI ASCEA 212 km  Rotolando verso Sud, un paio di difficoltà nel finale. Occhio agli attaccanti.

4ª tappa – 7 maggio POLICASTRO BUSSENTINO – SERRA SAN BRUNO 244 km  Primo arrivo in salita nel cuore della Calabria: nulla di impossibile, ma i 12 km finali sono all’insù.

5ª tappa – 8 maggio COSENZA – MATERA 199 km    La città dei Sassi è su un altopiano scomodo da raggiungere, ma che non dovrebbe tagliare fuori troppi velocisti. 

6ª tappa – 9 maggio MOLA DI BARI – MARGHERITA DI SAVOIA 154 km   Un tavolo da biliardo.

7ª tappa – 10 maggio SAN SALVO – PESCARA 162 km     Non facciamoci ingannare dal traguardo sul mare: sembra una tappa della Tirreno-Adriatico, ricca di trabocchetti.

8ª tappa – 11 maggio GABICCE MARE – SALTARA (crono individuale) 55,5 km  Una cronometro non totalmente piatta che però manderà in crisi gli scalatori puri.

9ª tappa – 12 maggio SANSEPOLCRO – FIRENZE 181 km  Omaggio a Gino Bartali su un percorso che, come nella settima giornata, ricalca quelle tappe nervose della corsa dei due mari.

13 maggio Giorno di riposo

10ª tappa – 14 maggio CORDENONS – ALTOPIANO DEL MONTASIO 167 km  L’inedito Cason di Lanza nel mezzo e l’arrivo a pochi passi da Sella Nevea, dopo 10.4 km all’8.1%. Scalatori alla riscossa.

11ª tappa – 15 maggio TARVISIO (Cave del Predil) – VAJONT 1963/2013 (Erto e Casso) 184 km  Arrivo sulla montagna maledetta a cinquant’anni dal disastro, adattissimo ai finisseur perché le pendenze-e l’altimetria-non spaventano.

12ª tappa – 16 maggio LONGARONE – TREVISO 127 km   La pianura della Marca Trevigiana.

13ª tappa – 17 maggio BUSSETO – CHERASCO 242 km   Si parte dalle terre di Giuseppe Verdi, si arriva sotto le montagne. La quiete prima della tempesta.

14ª tappa – 18 maggio CERVERE – BARDONECCHIA 156 km  Lo storico Sestriere e poi l’arrivo sullo Jafferau, 7 km al 9%. Adesso si balla.

15ª tappa – 19 maggio CESANA TORINESE – COL DU GALIBIER (Valloire) 150 km  Ci si fa male. Il Telegraphe e poi il Galibier, salita interminabile, immortale, dolorosa.

20 maggio Giorno di riposo

16ª tappa – 21 maggio VALLOIRE – IVREA 237 km   Il Moncenisio, ma poi tanta pianura. Occhio alle fughe.

17ª tappa – 22 maggio CARAVAGGIO – VICENZA 203 km  A casa Pozzato, con una salitella nel finale: finisseur e velocisti chiamati a rapporto.

18ª tappa – 23 maggio MORI – POLSA (cronoscalata individuale) 19,4 km  Quasi 20 km al 5.2%, arrampicandosi sulle pendici del Monte Baldo. E poi, le cronoscalate sono sempre spettacolari.

19ª tappa – 24 maggio PONTE DI LEGNO – VAL MARTELLO /MARTELLTAL 138 km  Bastano i nomi “Gavia” e “Stelvio” a far tremare i polsi. Senza contare l’ascesa finale. 

20ª tappa – 25 maggio SILANDRO/SCHLANDERS – TRE CIME DI LAVAREDO (Auronzo di Cadore) 202 km  Le Dolomiti: San Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime, dove persino Merckx andò in difficoltà. Ultima chance per tutti.

21ª tappa – 26 maggio RIESE PIO X – BRESCIA 199 km  Carosello per velocisti, al termine di tanta fatica.

foto tratta da lagodigardamagazine.it

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OA | Marco Regazzoni

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