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Giù

Da Mikiparis

Mi vergogno quasi a scrivere quello che provo oggi, mi sembra di non avere il diritto di sentirmi cosi', invece non ci posso fare nulla e mi sento a terra.

"Ma che ha ancora da rompere questa qui?" vi starete chiedendo a questo punto.

Non so spiegarvelo, oggi la paura e la negatività mi hanno sommerso, non riesco neanche a "sentirmi incinta". Dormo male, non oso fare progetti, cerco di "volare basso" come direbbe mia mamma. Non riesco a fare a meno di pensare che non ho ancora vinto, che fino alla fine del terzo mese non si puo' gridare vittoria.

Mi dicono di non pensarci, ma come si fa quando sono tutto il giorno a casa, da sola, senza più nulla da fare dopo la fine delle scuole? In più le temperature torride non invogliano certo ad uscire e questo peggiora le cose. Aggiungiamoci le nausee quasi costanti e il quadro è fatto.

Lo so benissimo che per natura io sono pessimista, i miei genitori me lo hanno ripetuto a sufficienza nel corso della mia vita, aggiungendo questo all'elenco di difetti-colpe che mi porto dietro. Ma non lo faccio apposta. Se potessi, ne farei volentieri a meno. Se ci riuscissi, passerei 24 ore al giorno a sorridere, svegliandomi alla mattina elettrizzata alla prospettiva di un nuovo giorno tutto da vivere.

Ma non sono cosi'. Io sono piuttosto quella che alla mattina si sveglia con l'ansia di avere degli imprevisti durante la mia giornata, che le cose non vadano come io ho previsto che debbano andare.

E su questa gravidanza io non posso controllare nulla. Non posso sapere ancora se c'è un embrione o no, devo aspettare una settimana per essere sicura che non si tratti di un cosiddetto "uovo cieco". Non posso sapere se poi il piccoletto deciderà di restare con me, lasciandomi prima del quarto mese.

Mi prenderete per pazza forse, vi chiederete perchè io debba andare a rimuginare su tutte le cose peggiori che potrebbero capitare.

Solo chi è passato per il calvario della procreazione assistita puo' capire. Io fino a marzo, quando ho avuto la cosiddetta "gravidanza biochimica" che si è risolta con un microaborto, nemmeno sapevo quanto frequenti fossero questi episodi e che nel primo trimestre 1 gravidanza su 5 si interrompe. Ho iniziato a leggere, informarmi, e mi si è aperto un nuovo, orribile, mondo. Un mondo fatto di donne che soffrono in silenzio, perchè viene considerato dalla società quasi naturale l'eventualità di perdere un bimbo prima del quarto mese. Come se non si avesse il diritto di provare dolore prima di un certo stadio della gravidanza. Come se fosse un segreto da non rivelare.

Ma fa male, si soffre lo stesso, ma lo si fa in sordina.

E io ho paura che mi succeda di nuovo, che tutto si fermi. Non riesco a non pensarci, è più forte di me, abbiamo talmente atteso e sofferto per arrivare a questo punto che il terrore di perdere tutto è impossibile da ignorare.

Non voglio dover essere costretta a fingere che sono tranquilla, serena, su una nuvoletta, per il fatto di essere incinta. Perchè io incinta non ho ancora troppo il coraggio di sentirmici veramente. Finchè tra otto giorni non vedro' un fagiolo su quel monitor, con il suo cuoricino che pompa per bene, non riusciro' a stare calma. E poi bisognerà arrivare alla fine del terzo mese, sempre camminando sulle uova...

Mi spiace essere cosi' negativa, sono la prima a trovarmi insopportabile, ma ho il diritto di avere paura. Sono rimasta scottata una volta e, quando ti succede, non te lo scordi più.

Ho comprato un quaderno da utilizzare come "diario di viaggio" per i nove mesi, ma non ho ancora avuto il coraggio di scriverci nulla, è li' nella libreria che aspetta, immacolato.

Per il momento non posso fare nulla, ma domani ho deciso che andro' di nuovo a fare un prelievo per controllare i valori di beta HCG, per essere sicura che evolvano nel modo corretto. Lo so, sono paranoica, ma preferisco farmi succhiare un altro po' di sangue da Dracula che stare qui ad impazzire senza sapere nulla. Devo fare qualcosa, per il momento posso solo farmi spunzecchiare ancora una volta.


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