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Gli anni del Grunge e delle camicie a quadri

Creato il 14 maggio 2011 da Stefanorussoweb

Chi è stato adolescente a ridosso della prima metà degli anni ’90 non dimentica di certo la moda del momento: camicie a quadri stile boscaiolo, di solito sbottonata, jeans strappati, anfibi. Il grunge, uno stile dilagante che al pubblico italiano era arrivato grazie soprattutto ai telefilm americani.

Questa moda si rifà al look dei membri delle band che segnarono la nascita e il successo di una nuova forma di rock, il grunge appunto.

Questo nuovo genere di musica non intende infatti uscire dal contesto rock né di alterare la tradizionale forma-canzone, come invece era avvenuto in altri casi. Ciò che la contraddistingue invece è un forte lavoro sui “colori” e sulla “dinamica” musicale, in particolare sull’alternanza tra “forti” e “piani”, e il carattere spesso pessimista, al limite del nichilismo, dei testi.

Il grunge dura all’incirca un decennio o poco più, dalla metà degli anni ’80 a quella dei ’90, e nasce a Seattle, nello stato di Washington, città non certo famosa per la sua tradizione musicale.

Muove i suoi primi passi intorno al 1983 anche se è soprattutto con i Soundgarden, nati nell’84, che il genere comincia a prendere seriamente piede.

La parabola del grunge inizierà la sua fase di declino a partire dal 1994, anno della morte di Kurt Cobain, leader dei Nirvana. Ultimi baluardi sono stati gli Smashing Pumpkins e i Pearl Jam.

Dopo di loro i Foo Fighters di Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana, hanno mantenuto in vita un genere divenuto ormai post-grunge.

Inevitabilmente parlare di grunge significa parlare di Nirvana, un gruppo che ha segnato un’epoca, e di Kurt Cobain, personaggio affascinante e complesso che ha riaggiornato la lista dei miti giovanili.

La sua vena malinconica, la sua incapacità di relazionarsi al mondo e la sua conseguente fine tragica sono specchio di un mondo nuovo, di un’epoca che dura ancora oggi e che non ha niente a che vedere con l’ottimismo degli anni ’80 e dell’America di Reagan ma che fa i conti con la consapevolezza che al di là dei soldi e dei beni materiali c’è qualcosa che è ben difficile afferrare e quasi impossibile conservare.

Riferimenti discografici
Nirvana, Nevermind, 1991

Pearl Jam, Ten, 1991

Smashing Pumpkins, Mellon Collie and the Infinite Sadness, 1995

Soundgarden, Ultramega Ok, 1988

da “Lo Stregatto” dell’11 Maggio 2011



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