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Gli Hornets non si fermano più. Dallas, è dura senza Nowitzki

Creato il 02 gennaio 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

Dopo il colpo in casa dei Celtics, la squadra di Belinelli passa a Washington. Per l’azzurro 11 punti. Senza il tedesco, arriva il terzo k.o. consecutivo per i Mavs. San Antonio spazza via Oklahoma, Miami rimonta Golden State. Bene anche Utah, Chicago, Minnesota e Denver

Dopo il colpo in casa dei Celtics, i New Orleans Hornets di Marco Belinelli passano anche a Washington. I San Antonio Spurs continuano a vincere e demoliscono Oklahoma City con una strepitosa performance difensiva. Miami rimonta da -20 contro Golden State, grazie a una grande difesa nella seconda metà di gara. I Mavs cedono anche a Milwaukee, dove tra molti infortunati da una parte e dall’altra fa la differenza l’ex bolognese Boykins.

Marco Bellinelli sfida le braccia lunghe di Al Thornton. Ap
Marco Bellinelli sfida le braccia lunghe di Al Thornton

Washington Wizards-New Orleans Hornets 81-92

New Orleans soffre nel primo tempo ma viene fuori ala distanza e regola i Wizards. Il rookie delle meraviglie John Wall affronta per la prima volta nella Nba il suo idolo Chris Paul e naturalmente vuole ben figurare. Il troppo entusiasmo però lo porta a commettere due falli, proprio su Paul, nei primi tre minuti del match, che lo mandano subito in panchina. Gli ospiti giocano una buona pallacanestro soltanto a sprazzi e non riescono a piazzare lo scatto. Emeka Okafor sotto canestro si fa sentire, Marco Belinelli realizza da sotto e Ariza produce dal perimetro, ma Washington, nonostante lo scarso minutaggio di Wall nel primo quarto, al termine della frazione è sotto di una sola lunghezza. A New Orleans peraltro gli alibi non mancano. Il “back to back” in trasferta nella Nba e’ già difficile, con il capodanno di mezzo poi i problemi aumentano in maniera esponenziale. Gli Hornets perdono contatto con i padroni di casa nel secondo quarto. A metà frazione, infatti, i Wizards, spinti dai canestri di Wall e di Cartier Martin, piazzano un parziale di 17-6 e arrivano al +13 (43-30). Risponde Chris Paul e prima del riposo anche i liberi di Beli servono a ridurre lo svantaggio. Washington così deve accontentarsi di andare negli spogliatoi avanti 47-42. Scampato il pericolo nel finale di primo tempo, dopo il passaggio a vuoto in attacco, New Orleans si mette a giocare un buon basket nella ripresa, mandando in confusione i Wizards. Ariza segna da qualsiasi posizione (13 punti nel terzo quarto), gli ospiti si mettono anche a difendere con una certa intensità e tornano a condurre. Washington fa troppa fatica e perde contatto con il match segnando un solo canestro dal campo negli ultimi cinque minuti della terza frazione. Dopo i rischi corsi nel secondo quarto, al termine del terzo periodo la truppa di Monty Williams, trascinata da Ariza, è avanti 68-62. All’inizio della ripresa ci pensa l’ex Toronto Jarrett Jack a tenere a distanza i padroni di casa, Chris Paul e il solito Ariza a metà quarto spingono gli Hornets al vantaggio in doppia cifra e poi Marco Belinelli con due belle triple nell’arco di 30’’ fa scorrere i titoli di coda sul match. Nel finale i canestri di Nick Young servono solo a rendere il punteggio meno severo per Washington.

Washington: Young 24 (8/15, 1/5). Rimbalzi: McGee 13. Assist: Wall 10.
New Orleans: BELINELLI 11 (1/4 da due, 2/3 da tre, 3/4 ai liberi), 2 rimbalzi, 2 assist in 26’ . Ariza 22 (8/10, 2/6), Okafor 17. Rimbalzi: Okafor 15. Assist: Paul 11.

Tim Duncan (Spurs) non teme neanche i gomiti di Sefolosha. Ap
Tim Duncan (Spurs) non teme neanche i gomiti di Sefolosha

San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 101-74

Tenere uno dei più esplosivi attacchi della Lega al 32.9% dal campo e a soli 10 assist contro 19 perse è impresa che poche formazioni possono permettersi. Di sicuro possono farlo gli Spurs, che con questa vittoria alimentano il proprio record (sempre più soli in vetta alla Western, 29-4). I Thunder iniziano la partita segnando appena 4 dei primi 24 tiri dal campo, e San Antonio li aveva già doppiati dopo 2 minuti del secondo quarto, con la tripla di Ginobili per il 34-17. Sostanzialmente di partita non ce n’è, è un assolo dei padroni di casa, che ora si preparano a una trasferta a Est per affrontare, tra l’altro, i Knicks di Gallinari e i Boston Celtics (la numero 1 a Est). “Abbiamo perso troppi palloni per poter rimanere in partita contro la miglior squadra della Nba”, ha dichiarato coach Brooks a fine gara.

San Antonio: Duncan 21 (10/15, 1/3 tl), Hill 16, Parker 14, Blair 12. Rimbalzi: Blair 9. Assist: Parker 10.
Oklahoma City: Durant 16 (7/14, 0/1, 2/4 tl), Ibaka 14, Harden 12. Rimbalzi: Ibaka 13. Assist: Sefolosha 3.

Wade e James, protagonisti contro Golden State. Ap
Wade e James, protagonisti contro Golden State

Miami Heat-Golden State Warriors 114-107

Normalmente contro Miami si fatica ad arrivare a 90, Golden State era a quota 72 già alla fine del secondo quarto, quando conduceva di 14 lunghezze dopo essere stata anche a +20 (72-52 a 1’15 dalla pausa lunga, con i tiri liberi di Monta Ellis). James e Wade, però, segnano 13 dei primi 15 punti di Miami nel terzo quarto, e visto che anche in difesa i ragazzi di Spoelstra hanno sistemato le cose riescono anche a tornare in partita (73-75 a 5’43 dalla fine del terzo periodo). Miami, dopo la reazione ospite con 5 punti di Dorell Wright, mette a segno un parziale di 14-0 per prendere il controllo della partita a cavallo degli ultimi due quarti (con dentro due triple di James Jones, 91-84 a 10’12 dalla fine), e dopo altri 5 punti di Wright che riavvicinano i Warriors (100-96 a 4’18 dalla sirena) è Mario Chalmers a colpire dalla distanza. James, Wade e Bosh, seppur non precisissimi, gestiscono il finale di gara dalla lunetta (22/33 in coppia per LBJ e D-Wade).

Miami: Wade 25 (7/16, 0/2, 11/16 tl), James 25 (7/12, 0/3, 11/17 tl), Bosh 20, Jones 13, Arroyo 11. Rimbalzi: Bosh 11. Assist: James 10.
Golden State: D. Wright 30 (6/8, 6/13), Ellis 25, Curry 15, Lee 13. Rimbalzi: Lee 12. Assist: Ellis 7.

Il piccolo Boykins (Bucks) contro il gigante Tyson Chandler. Ap
Il piccolo Boykins (Bucks) contro il gigante Tyson Chandler

Milwaukee Bucks-Dallas Mavericks 99-87

Molti infortunati, da una parte e dall’altra: Bucks senza Jennings, Delfino, Gooden, Mavs che hanno iniziato senza Nowitzki e Marion e che hanno perso Caron Butler per un infortunio al ginocchio sul 21-18, nel primo quarto. La differenza, per Milwaukee, la fa l’ex bolognese Earl Boykins, alla miglior prestazione stagionale: è lui a rompere l’equilibrio nell’ultimo quarto, con la tripla del +6 (83-77 a 8’22 dalla fine) e poi con il tiro del +8 (89-81 a 5’07 dalla fine). Ancora Boykins trova perfettamente Dooling in ritmo, e arriva così la tripla del +10 (97-87) con 1’32 da giocare, che mette fine alla contesa.

Milwaukee: Boykins 26 (8/11, 1/5, 7/8 tl), Salmons 21, Ilyasova 16. Rimbalzi: Ilyasova 17. Assist: Boykins 6.
Dallas: Barea 29 (10/17, 1/4, 6/6 tl), Kidd 14, Chandler 11. Rimbalzi: Kidd 7. Assist: Kidd 9.

Deron Williams, stella degli Utah Jazz. Ap
Deron Williams, stella degli Utah Jazz

Utah Jazz-Memphis Grizzlies 98-92

Senza Rudy Gay (problemi allo stomaco) e Xavier Henry (ginocchio destro), i Memphis Grizzlies avevano un compito difficilissimo in casa dei Jazz, e si sono aggrappati alle spalle di Zach Randolph per affrontarlo. Dopo tre quarti di equilibrio, però, ci ha pensato Deron Williams a fare la differenza: per lui 10 punti nell’ultimo quarto, di cui 8 in fila per il +5 (96-91) a 44 secondi dalla fine. Dopo il tiro libero di Gasol, ancora Williams serve l’assist a Gordon Hayward per la schiacciata del +6 a 40 secondi dal termine, fissando il punteggio finale.

Utah: Millsap 22 (8/11, 6/6 tl), Williams 19, Hayward 13, Jefferson 11, Bell 10. Rimbalzi: Millsap 10. Assist: Watson 6.
Memphis: Randolph 27 (10/18, 7/10 tl), Mayo 18, Conley 17, Gasol 16. Rimbalzi: Randolph 16. Assist: Conley 7.

Vita dura per Powe (Cavs) contro tre giocatori dei Bulls. Ap
Vita dura per Powe (Cavs) contro tre giocatori dei Bulls

Chicago Bulls-Cleveland Cavaliers 100-91

I Chicago Bulls vincono la tredicesima gara nelle ultime 15, soprattutto grazie a un terzo quarto assolutamente spaventoso, chiuso con un parziale di 32-9 che ha portato avanti i padroni di casa (85-70), dopo che Cleveland, malgrado le assenze di Gibson (pollice) e Mo Williams (anca) aveva saputo rimanere avanti per tutta la prima metà di gara (61-53 all’intervallo). Un inizio soft da parte dei Bulls, nell’ultimo quarto, permette agli ospiti di rientrare ancora fino al -3 (92-89 dopo i liberi di Jamison a 2’47 dalla fine, ma sugli errori da fuori di Anthony Parker i padroni di casa ristabiliscono le distanze dalla lunetta nell’ultimo minuto.

Chicago: Rose 28 (7/15, 2/6, 8/10 tl), Deng 23, Boozer 20. Rimbalzi: Thomas 13. Assist: Rose 11. Cleveland: Hickson 21 (9/16, 3/4 tl), Jamison 19, Powe 14, Sessions 13, Harris 11. Rimbalzi: Jamison 9. Assist: Parker 8.

Il rientrante Anthony in difesa su Garcia. Ap
Il rientrante Anthony in difesa su Garcia

Denver Nuggets-Sacramento Kings 104-86

Carmelo Anthony torna in campo, e lo fa sbagliando 15 dei suoi primi 18 tiri dal campo prima di chiudere comunque in doppia-doppia, grazie ai 10 rimbalzi. Melo ha saltato 5 partite (2-3 per i Nuggets senza di lui) a causa del lutto che ha colpito la sua famiglia per la morte della sorella. Denver fa la differenza stradominando la a rimbalzo (58-35, 13-7 in quelli offensivi), e chiude 51-39 all’intervallo grazie a 16 punti di Nene, dopo il 23-23 dei primi 12 minuti. Le triple di J.R. Smith all’inizio dell’ultimo quarto permettono ai padroni di casa di fare definitivamente il vuoto (82-62 a 9’15 dalla fine).

Denver: Billups 22 (4/7, 3/4), Anthony e Nene 16, Forbes 11. Rimbalzi: Nene 14. Assist: Billups 5. Sacramento: Thompson 17 (8/9, 1/3 tl), Cousins 16, Taylor 13, Evans 12, Garcia 10. Rimbalzi: Cousins 8. Assist: Evans 5.

Kevin Love (Minnesota) uno dei migliori lunghi dell'Nba. Ap
Kevin Love (Minnesota) uno dei migliori lunghi dell’Nba

Minnesota Timberwolves-New Jersey Nets 103-88

Serve la difesa, per vincere, e Minnesota si applica contro i Nets (privi di Murphy, infezione, e Farmar, ginocchio destro) per fare la differenza nella propria metà campo. In particolare nel terzo quarto, tenendo gli ospiti a soli 9 punti e facendo la differenza sotto canestro, dove Kevin Love ha messo insieme la sua ventesima doppia- doppia consecutiva. I T’Wolves, al rientro dagli spogliatoi, piazzano un break di 14-0 (68-55 a 6’30 dall’ultima pausa) e non tornano mai più al di sotto della doppia cifra di vantaggio.

Minnesota: Love 23 (5/9, 2/3, 7/8 tl), Milicic 16, Beasley e Webster 10. Rimbalzi: Love 10. Assist: Ridnour 6. New Jersey: Vujacic 22 (6/9, 3/7, 1/2 tl), Outlaw 17, Harris 16, Humpries 12. Rimbalzi: Humpries 14. Assist: Harris 8.

tratto da Gazzetta.it



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