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Gnossiennes II: musica classica per bambini

Creato il 06 novembre 2013 da Arscreativo

Gnossiennes II: musica classica per bambini ARSENALE CREATIVO

Il repertorio classico è costellato di brani appositamente dedicati al pubblico dei più piccoli. Che si trattasse di opere a scopo didattico per introdurre i giovani musicisti allo studio dello strumento, oppure di vere e proprie composizioni ispirate al mondo delle fiabe e dei ricordi d’infanzia, moltissimi compositori hanno voluto cimentarsi nella costruzione di musiche terse, libere da tecnicismi e accessibili ad un pubblico infantile, cercando di preservare al contempo tutta la complessità che contraddistingue il repertorio più serio e adulto. Una sfida, quella di unire semplicità e profondità, che affascina da sempre gli artisti di ogni genere e campo.

Uno dei modi migliori per parlare ai bambini (e non solo a loro), si sa, è raccontare una storia. Lo aveva ben compreso Sergei Prokofiev, compositore russo, quando nel 1936 compose la favola musicale Pierino e il lupo proprio con l’intento di “coltivare il gusto musicale nei bambini dei primi anni di scuola”. A un narratore è affidato il compito di guidare il semplice racconto, mentre i vari reparti dell’organico orchestrale inscenano i vari personaggi: così l’uccellino è interpretato da un flauto, la papera da un oboe, il nonno brontolone da un fagotto, il lupo dai corni francesi e così via.

La favola musicale di Prokofiev, nel 1946, è diventata anche un cartone animato Disney. Questa versione ha dalla sua parte la forza comunicativa delle immagini e la straordinaria esperienza di Walt Disney nel raccontare storie a partire da brani di musica classica: nel 1940, con il capolavoro Fantasia – che, al pari dei film Pixar oggi, di certo non si può catalogare come “per bambini” – Disney aveva già realizzato la più grande azione di marketing della musica classica che la storia ricordi. Avremo modo di parlare più in dettaglio di questo film in uno dei prossimi post.

fantasia

Passiamo ora dalla Russia alla Francia, e parliamo di Camille Saint-Saëns: bambino prodigio, viaggiò in tutto il mondo e fu uno dei primi compositori a realizzare musica per film. Si distinse per il suo carattere conservatore, e ci teneva a che la sua musica mantenesse un certo contegno: fu per questo che dell’umoristico Carnevale degli animali (1886), oggi ironicamente una delle sue opere più note, non consentì che una manciata di esecuzioni in forma rigorosamente privata, vietando inoltre che la composizione venisse pubblicata prima della sua morte.

Proprio il carattere umoristico della suite, che comprende quattordici brani, ciascuno ispirato a degli animali diversi, ha contribuito a renderlo una scelta obbligata nelle raccolte di musica classica per bambini (pur non essendo un’opera pensata specificamente per i più piccoli). Gli strumenti si divertono ad imitare o prendere in giro i versi e le movenze dei più disparati animali: così per i goffi movimenti delle tartarughe ascoltiamo una versione rallenty del Can Can; dei violini imitano il raglio degli asini (satira dei critici musicali) con suoni striduli; un ostinato (pattern ritmico o melodico ripetuto quasi ossessivamente) di due note affidato al clarinetto ricorda il verso del cu-cù.

La popolarità del Carnevale degli animali ai giorni nostri è impressionante. Alzi la mano chi non ha mai sentito questo brano… Sapere da dove viene è tutta un’altra cosa, vero? Ma altrettanto noti sono il Finale dell’opera e almeno un altro paio dei brani della suite.

La notorietà del Carnevale si riflette, peraltro, nella mole di citazioni all’interno della cultura popolare: ne troviamo traccia ne Il Padrino – Parte II, in Babe, ne Il curioso caso di Benjamin Button, ne La Bella e la Bestia, in un episodio di How I Met Your Mother e in uno dei Simpsons, in un album di Syd Barrett, persino nei tour di Kylie Minogue. Non solo, quindi, prodotti destinati ad un pubblico giovane…

Fonti: Wikipedia (en)ImdbSaintsaens.com

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