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Golf: a Dubai Francesco Molinari chiude 13°

Creato il 18 novembre 2013 da Sportduepuntozero

francesco molinari - open d'italia lindtE’ stato un autentico show quello di Henrik Stenson nel DP World Tour Championship, quarto torneo delle Final Series e ultimo dell’European Tour svoltosi sul percorso dello Jumeirah Golf Estates (par 72), a Dubai nell’Emirato Arabo. Lo svedese ha fatto doppietta, cogliendo il titolo nella gara e primeggiando nella “Race to Dubai” ossia nella money list continentale: ha concluso la sua splendida galoppata, che l’ha incoronato nuovo “re” dell’Europa golfistica, con 263 colpi (68 64 67 64, -25), nuovo punteggio record dell’evento che apparteneva con 265 (-23) all’inglese Lee Westwood (2009) e al nordirlandese Rory McIlroy (2012). Lo svedese ha distanziato l’inglese Ian Poulter (269, -19) di sei colpi, eguagliando il vantaggio più largo acquisito sul secondo classificato anche questo stabilito da Westwood.

Hanno offerto una buona prestazione gli unici due giocatori azzurri entrati tra i 60 partecipanti ammessi (divenuti poi 56 per quattro defezioni): Francesco Molinari, 13° con 277 (70 68 70 69, -11), e Matteo Manassero, 21° con 281 (71 72 68 70, -7).

Stenson, 37enne di Guthenburg e leader dell’ordine di merito alla vigilia, è salito in vetta alla graduatoria nel secondo giro, effettuato in 64 (-8) colpi, poi non ha concesso più nulla agli avversari e nel quarto ha voluto maramaldeggiare con un secondo 64 nato da un gioco impeccabile, sottolineato da sei birdie nelle prime quattordici buche e da uno spettacolare eagle a chiudere, dopo aver mancato addirittura l’albatross per una trentina di centimetri.

Ha provato Poulter a ribaltare la situazione, ma si è reso rapidamente conto nel quarto turno che non c’era proprio nulla da fare e così ha volto la sua attenzione al secondo posto che forse avrebbe meritato, almeno in comproprietà, anche il 23enne Victor Dubuisson. Il francese nei due giri centrali è stato praticamente incollato a Stenson, poi ha pagato l’inesperienza per questi livelli, ma è stato capace di mantenere la terza posizione con 271 (-17) recuperandola con un birdie sull’ultima buca.

Al quarto posto con 272 (-16) l’olandese Joost Luiten, al quinto con 273 (-15) Rory McIlroy, Lee Westwood e Luke Donald, all’ottavo con 274 (-14) lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e il gallese Jamie Donaldson, al 10° con 275 (-13) l’inglese Justin Rose e al 17° con 279 (-9) il nordirlandese Graeme McDowell. Questi ultimi due erano i soli che, vincendo, avrebbero potuto superare Stenson nella Race To Dubai senza che questi potesse porre rimedio con un piazzamento, ma non sono mai stati in grado neanche di competere per le primissime posizioni.

Molto alterno il tedesco Martin Kaymer, 19° con 280 (-8), e prove anonime del sudafricano Louis Oosthuizen, 32° con 284 (-4), del belga Nicola Colsaerts, 42° con 288 (par), del thailandese Thongchai Jaidee, 47° con 290 (+2), e dell’inglese Paul Casey, 53° con 293 (+5). Pur avendone diritto, hanno rinunciato a partecipare alla gara lo spagnolo Sergio Garcia, lo svedese Alexander Noren e i sudafricani Ernie Els e Charl Schwartzel.

Nel giro finale Molinari si è espresso con un parziale di 69 (-3) grazie a quattro birdie che sono seguiti a un bogey di partenza, mentre Manassero ha girato in 70 (-2) con cinque birdie e tre bogey.

Stenson ha ricevuto un assegno di 985.476 euro, su un montepremi di 5.975.000 euro, e ha vinto la Race To Dubai con 4.103.796 punti seguito da Ian Poulter (p. 3.172.729), Justin Rose (2.665.376), Graeme McDowell (2.420.306) e da Jamie Donaldson (2.181.113).

Manassero (E 65.043 per lui) è rimasto all’11° posto che occupava prima del torneo con 1.414.471 punti, mentre Molinari (E 112.347 euro di premio) ha guadagnato una posizione terminando al 13° posto con p. 1.367.566.

Stenson ha ottenuto nella prima parte della sua carriera cinque successi nell’European Tour e uno nel WGC (Accenture Match Play), ma dopo questa vittoria nel 2007 è entrato in una profonda crisi che praticamente si è trascinata fino al 2012 quando si è imposto nel South African Open. Da quel momento le cose sono cambiate: ha inanellato una lunga serie di ottimi piazzamenti ed è tornato sul gradino più alto del podio nel finale di stagione con due titoli nel PGA Tour (Deutsche Bank e Tour Championship) che gli hanno permesso di conquistare i 10.000.000 di dollari della FedEx Cup, secondo giocatore non americano a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della ricchissima competizione, dopo Vijay Singh, e primo a fare l’accoppiata con l’ordine di merito continentale. Si è classificato secondo nella money list americana con un guadagno di 6.388.230 dollari alle spalle di Tiger Woods (8.553.439).

E’ stata la sua prima vittoria nel DP World Tour Championship in quattro apparizioni, secondo svedese a  conseguirla dopo Robert Karlsson (2010), l’altro solo connazionale che prevalso nella money list (2008). E’ divenuto il terzo giocatore imporsi contemporaneamente in questa gara e nell’ordine di merito dopo Lee Westwood (2009) e Rory McIlroy (2012). E’ l’unico nella storia a essere stato numero uno sia nel Challenge Tour (2000) che nell’European Tour.

Roberto Bertellino

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