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Golf, open championship 2013: a mickelson la claret jug di muirfield

Creato il 21 luglio 2013 da Postpopuli @PostPopuli


di Francesco Gori

Open Championship 2013, terzo Major della stagione, nel segno di Phil Mickelson che vince sul links scozzese di Muirfield. All’americano la gioia di alzare l’ambita Claret Jug, e succedere a Ernie Els, vincitore un anno fa al Royal Lytham & St.Annes, e trionfatore anche nel 2002 nell’ultima competizione da queste parti. Per “Lefty” un bis, dopo la vittoria nello Scottish Open la settimana scorsa. Sesto l’atteso Tiger Woods, mentre per Francesco Molinari un buon nono posto.

Honourable Company Edinburgh Golfers GOLF, OPEN CHAMPIONSHIP 2013: A MICKELSON LA CLARET JUG DI MUIRFIELD

britainsfinest.co.uk

IL TORNEO PIÙ ANTICO, DAL 1860. Un torneo dalla grande tradizione - unico Major fuori dagli Stati Uniti -, quest’anno in terra di Scozia (nove i campi a girare ogni volta, scozzesi e inglesi) in un contesto affascinante e dalle condizioni meteo imprevedibili, con il vento spesso padrone assoluto. Un percorso con le prime nove buche in senso orario, e le seconde nove – le più difficili – in senso contrario. La storia del golf da queste parti si fa sentire eccome, basti pensare che il primo Open fu disputato nel 1860, ovvero 153 anni fa, siamo dunque alla 142a edizione, con undici pause dovute alle guerre mondiali. È dunque il major più antico. Per Muirfield è la 16a volta: una sede storica, il più antico club golfistico al mondo, nato nel 1744 per dare vita a 13 regole del golf e dal 1892 parte della Honourable Company of Edinburgh Golfers. Un golf club, tra le altre cose, vietato alle donne.

Tra i favoriti il solito Tiger Woods, deciso a conquistare il 15° Major in carriera e dare la caccia al record di 18 di Jack Nicklaus, Phil Mickelson, come detto fresco vincitore nell’Open di Scozia, il vincitore di Merion Justin Rose, e perché no, lo stesso “Big Easy” Els. E tanti altri possibili protagonisti. Per l’Italia grandi speranze in Matteo Manassero, dopo la vittoria nel “quinto Major” (il BMW Pga Championship), e Francesco Molinari, quest’anno ancora non al meglio.

Al links (campo sul mare con pochi alberi e bunker profondi) di Muirfield l’ardua sentenza.

PRIMA GIORNATA. Sul par 71 di 6.625 metri, tra i primi a partire un gruppo di golfisti che qui hanno lasciato impresso il loro nome: i vecchietti terribili Tom Watson e Nick Faldo, insieme allo specialista di Augusta Fred Couples. Parte alla grandissima, con una serie di birdie, un altro vecchietto dalla lunga criniera bionda, lo spagnolo Jimenez. Il detentore Els sembra invece accusare il peso del titolo, in affanno anche Rory McIlroy che sbaglia facili putt e si perde nei difficili bunker, dalla sabbia fine e in quantità industriale. Nell’emozione dello start, non manca l’exploit di Thomas Bjorn che centra e rompe con la pallina l’obiettivo della telecamera. Phil Mickelson è il solito spettacolo golfistico, si distinguono i due Johnson, con un eagle per Dustin. Nel primo pomeriggio arrivano anche big attesi come Tiger Woods (insieme a McDowell, si ritira presto Oosthuizen) che dà subito l’impressione di aver ritrovato tutta la sua potenza e precisione dopo l’infortunio al polso. Partenza anche per i due italiani, su green che nel corso delle ore sempre peggiori, secchi per via del caldo secco. A fine giornata, in testa Zach Johnson con -5, un colpo sotto lo spagnolo Cabrera-Bello e il classe 1957 O’Meara, quindi Jimenez, l’altro Johnson, Snedeker, l’ottimo indiano Shiv Kapur e un altro vecchietto, Tom Lehman. A -2 e  in piena corsa Tiger, Francesco Molinari – che comincia male ma conclude alla grande -, Mickelson e Cabrera. Le maggiori delusioni sono Luke Donald (80), Rory McIlroy (79) e, ahimè, Matteo Manassero (76).

SECONDA GIORNATA. Ordine invertito per il secondo giorno di Open: Tiger gioca più conservativo (drive sempre nella sacca), Lee Westwood è particolarmente in palla anche sui green, solitamente il suo tallone di Achille. Le brutte notizie arrivano da Manassero, assolutamente fuori gara, con una serie infinita di bogey che lo portano ad un drammatico +15, fuori dal taglio. Taglio addirittura a +8 ma che miete comunque vittime illustri: uno svuotato McIlroy, Donald, Rose, Fowler. Anche Molinari non riesce a replicare il primo giorno, rovina lo score con un doppio bogey alla 13 e chiude senza birdie, comunque con +1 sul totale. Green veloci, ne sa qualcosa Mickelson che alla 16 necessita di 4 putt o Snedeker, specialista solitamente impreciso. Zach Johnson continua a giocar bene ma infila bogey e doppio bogey alla 14 e alla 15, così come Cabrera che perde colpi nelle buche finali.

Il leaderboard, dopo 36 buche, segna: in testa a -3 Jimenez e il suo sigaro, seguono Tiger Woods, Lee Westwood,  lo svedese Henrik Stenson e Dustin Johnson a -2, un colpo sotto Cabrera-Bello, Zach Johnson, Martin Laird e Angel Cabrera. Ma tanti, compresi Molinari, Schwartzel, Scott, Poulter e Mickelson, sono ancora in lizza per la vittoria.

TERZA GIORNATA. Si riparte con i primi 70 in classifica, dal leader Jimenez all’ultimo, il giapponese Katayama. Non c’è vento e i giocatori possono approfittarne.  Si rivede Sergio Garcia che da una possibile uscita al taglio segna un ottimo -3 di giornata. 68 anche per Hunter Mahan che risale a -1. Brutto invece il giro di Jimenez che con un + 6 di giornata scivola dietro. Francesco Molinari parte male con tre bogey di fila ma si riprende con due birdie consecutivi, concludendo a +1, + 2 sul torneo che vale la nona posizione. Lee Westwood e Tiger Woods giocano insieme e sembra un testa a testa tra i due, nonostante una classifica corta che propone la lenta risalita di Adam Scott, oltre al solito Cabrera. Inglese (ottimo nel gioco corto, frutto forse del nuovo coach, lo stesso della “tigre”, ovvero Sean Foley) e americano appaiati fino alla 17 dove un doppio bogey fa retrocedere Tiger. E a 24 ore dal vincitore, in testa dunque Westwood a -3, due colpi sotto Mahan e Woods, sul par Adam Scott, a + 1 Moore, Cabrera, Z. Johnson e Stenson, quindi la coppia Mickelson-Molinari.

QUARTA GIORNATA. Si decide il British Open. La giornata comincia con la lotta per il miglior amateur tra i giovanissimi Fitzpatrick e Mullen. Il clou al via nel pomeriggio con le ultime partenze: Adam Scott con Tiger Woods, Lee Westwood con Hunter Mahan. Il fenomeno di giornata è l’eroe della Ryder Cup a Medina Ian Poulter che alla 9 segna un eagle e poi imbuca tre birdie consecutivi, portandosi a ridosso dei migliori. Lee Westwood cerca di gestire il vantaggio, ma alla 3 fa bogey, salvandosi dal doppio, e continua a giocare contratto. Va fortissimo Stenson, in grande difficoltà invece Tiger, con tre bogey nelle prime 9, così così Francesco Molinari nelle prime buche, risale nelle seconde. Avanzano silenziosi e pericolosi Mickelson e soprattutto il vincitore di Augusta Scott (secondo un anno fa). A metà percorso in tre davanti a -1: Westwood, Scott e Stenson. Chiude intanto a +8 il detentore della Claret Jug Els, con uno straordinario eagle alla 17.

Finale emozionante, con tanti giocatori possibili vincitori. Alla 15 Chicco spreca con 3 putt ed esce dall’élite. Alla 13 Westwood altro bogey, così come Scott alla 14, e a beneficiarne è un costante Mickelson che balza avanti a -2. Tre bogey di fila per l’australiano che scala, mentre l’inglese ex leader non riesce a puttare come nei giri precedenti. Dalla 13 in poi “Lefty” è 4 sotto, -5 di giornata con un fantastico 66. Irraggiungibile per gli avversari.

Il verdetto è netto, tre colpi di vantaggio su Stenson, con Westwood crollato: vittoria per Phil Mickelson, l’Open Championship 2013 è suo, quinto Major in carriera.

CLASSIFICA FINALE:

mickelson open championship 2013 286x170 GOLF, OPEN CHAMPIONSHIP 2013: A MICKELSON LA CLARET JUG DI MUIRFIELD

Phil Mickelson – golfweek.com

1) Phil Mickelson -3
2) Henrik Stenson PAR
3) Ian Poulter +1
Adam Scott +1
   Lee Westwood +1
6) Hideki Matsuyama +2
     Zach Johnson +2
    Tiger Woods +2
9) Francesco Molinari + 3
Hunter Mahan +3

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