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Goran Dragic, ruolo: aspirante Steve Nash

Creato il 08 giugno 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

goran dragicTra le grandi novità di questi playoff, i Suns hanno sicuramente avuto un ruolo importante in qualità di finalisti della Western Conference; all’interno della squadra, il giocatore che è emerso al grande pubblico come novità è sicuramente Goran Dragic: giovane giocatore sloveno, scelto a metà del secondo giro (45° scelta) del draft 2008. Dopo un anno di rodaggio in cui non sono mancate le critiche a lui e alla dirigenza dei Suns per la scelta, quest’anno è diventato a tutti gli effetti il playmaker di riserva di Steve Nash. Si è finalmente visto che, oltre a saper segnare punti (la dimostrazione è stata il quarto periodo di gara 3 nella semifinale playoff contro i San Antonio Spurs, in cui ha segnato 23 punti, vincendo praticamente la partita da solo), è in grado di dare minuti di qualità alla squadra in assenza di Nash, mettendo in ritmo i compagni con assist e visioni di gioco simili a quelle del canadese…Si vede che la sua vicinanza lo aiuta a comprendere meglio il “genio”. A questo proposito, si vede che Nash crede in Dragic, dandogli consigli e sostenendolo, anche dalla panchina quando fa stretching, ad ogni sua azione sempre più convincente. Infatti quello che gli veniva rimproverato in precedenza, era la mancanza di convinzione nelle giocate che faceva. Sicuramente l’esperienza in Eurolega con l’Olimpia Lubjiana è stata utile, forse un po’ troppo limitata nel tempo (una stagione) per dargli la fiducia necessaria per poter gestire una squadra così importante in NBA con un ritmo di pallacanestro così elevato e un “direttore d’orchestra” unico.

La sua giovane età, 24 anni, lo aiuterà a migliorare e forse ad assumere il ruolo di Nash, ormai 36enne, una volta che deciderà di ritirarsi. I due hanno in comune l’interesse (nel caso di Nash più ossessione) per il calcio, una struttura fisica simile (191 cm per 86 kg, Dragic; 191 cm per 81 kg, Nash) che non sembrerebbe favorirli nelle loro incursioni sotto canestro, eppure anche Dragic regolarmente ci finisce senza apparente paura.

Un’altra sua caratteristica peculiare derivante probabilmente dall’origine slava, è la sfrontatezza e il fatto di non sentirsi intimidito nei confronti di giocatori di maggior esperienza; un caso esemplificativo è stata la sfida diretta slovena tra Dragic e Sasha Vujacic dei Lakers nella finale di Conference, nella quale il ruolo di Vujacic era quello di marcare, e perché no, provocare Dragic. In gara 5 ci sono stati degli screzi tra i due (trash talking in sloveno) che, pur essendo connazionali, non si “piacciono” moltissimo; in gara 6, Vujacic è caduto nella trappola del “più navigato” Dragic: leggera gomitata di Vujacic con conseguente e plateale caduta a terra di Dragic, risultato: flagrant foul a Vujacic, partita, seppur persa alla fine, riaperta a favore dei Suns da questo episodio, che dimostra quanto velocemente impari Goran a stare nel mondo NBA di alto livello…chissà dove potrà arrivare con queste premesse e un maestro come Steve Nash!


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