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grandi manovre

Da Guchippai
grandi manovre
venerdì scorso dovevo andare a lezione di giapponese. dovevo. perchè invece è finita che non ci sono andata in quanto la Carolina non dava segno di vita e di farmi quaranta chilometri in bicicletta tra andare e tornare non era il caso. dopo gli smadonnamenti di prammatica, ho realizzato che avevo lasciato il bagagliaio socchiuso ed evidentemente la luce interna era rimasta accesa: tempo quei due giorni in cui non avendo usato l'auto non me ne sono accorta, e la batteria è deceduta. in questi casi c'è solo una cosa da fare: andare a mangiare un affogato al caffè per consolarsi. c'è la gelateria sulla strada del cimitero che li fa in versione da passeggio alla modica cifra di tre euro. visto che ormai ero uscita di casa, ne ho approfittato per fare una cosa che rimandavo da tempo, ovvero passare dal negozio di antiquario a informarmi su come eventualmente sbolognare parte della mia favolosa eredità. la signora è stata estremamente disponibile e mi ha dato alcune informazioni, per esempio mi ha segnalato un'associazione di volontariato particolarmente sfigata che campa con quel po' che riesce a vendere al proprio mercatino, dipendendo interamente dalla generosità di chi porta cose vecchie o inutilizzate. ecco quindi prontamente risolto il problema del vestiario; la settimana prossima passo per accordi e poi si tratterà di mettersi a svuotare armadi e cassetti. tutto il resto è molto più complicato. quel gran gentiluomo di mio zio, benchè provvisto di cellulare, mi comunica scarabocchiando sul retro di un volantino che c'è il glicine da potare o le grondaie s'intasano. visto che Bimboverde abita troppo lontano, mi sa che dovrò procurarmi un giardiniere in loco. magari se fosse anche giovane, biondo e bonazzo sarebbe meglio. nel caso, va bene anche bruno. devo scattare un po' di foto per mostrare all'antiquaria quadri e ceramiche, casomai ci fosse qualcosa di interessante. mi ha elencato il genere di oggetti che tratta, però temo che di quella roba lì ci sia poco o niente. non l'ho definita favolosa eredità per nulla: più mi addentro nell'argomento e più realizzo che il valore del tutto è solo affettivo. mi sono messa in testa che voglio finire entro questo anno scolastico, ma mi rendo conto che l'impresa è ardua, soprattutto perchè è tutta sulle mie spalle. oddio, da un lato è un vantaggio perchè posso decidere da sola di ciò che è legalmente e completamente mio, dall'altro non ho il fisico per spostare i mobili e quindi saranno cazzi. e amari. a meno che il giardiniere giovane, biondo/bruno e bonazzo non sia anche un tuttofare.
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