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il diario di Polacchia parte ottava: in miniera

Da Guchippai
il diario di Polacchia parte ottava: in miniera
dal momento che in Polonia non abbiamo mai avuto problemi a trovare il wi-fi gratuito (ma dovrei parlare a nome dei miei figli armati di smartphone, perchè personalmente la cosa non mi faceva nè caldo nè freddo), abbiamo sfruttato la cosa per informarci sul meteo. questo ci è servito durante i soggiorni più lunghi, in quanto potevamo scegliere dove andare in base al tempo: è ovvio che se era prevista pioggia sceglievamo di fare cose al chiuso e viceversa. il tempo è molto variabile e quindi anche a Cracovia non ci facciamo mancare la nostra dose d'acqua; sapendo quello che ci aspetta, optiamo per un fuori programma e invece della gita in montagna che avremmo dovuto fare, pensiamo di visitare le miniere di sale di Wieliczka. il marito fra l'altro è ancora traumatizzato dall'ultimo avanti e indietro fatto per cercare di tornare in hotel (che però ci ha consentito di attraversare il famoso quartiere socialista di Nowa Huta) e non è entusiasta all'idea di riprendere la macchina per vagare di nuovo alla disperata (eh, certo che il navigatore satellitare è veramente inutile! XD), mentre per Wieliczka ci sono comode gite organizzate in partenza proprio da Cracovia. a dire la verità io detesto le gite organizzate, ma se anche avessimo raggiunto Wieliczka per i fatti nostri, ci sarebbe comunque toccata la visita guidata lì perchè nelle miniere da soli non fanno andare. uffa. la nostra gita, con visita in italiano, parte a mezzogiorno, per cui la mattina restiamo a poltrire più a lungo nel letto, quindi andiamo in piazza a gironzolare per far passare un paio d'ore, anche perchè tutti i musei aprono alle 10 e non ci sarebbe il tempo materiale per visitarne uno. ci riguardiamo le botteghe di oggetti artigianali sotto la galleria, compriamo qualche regalo e poi scopriamo che la sezione novecentesca del museo oggi è gratuita, perciò ne approfittiamo perchè sono solo poche sale.

il diario di Polacchia parte ottava: in miniera

oggi c'è poca gente in giro, sia perchè è mattina presto, sia perchè piove.


il diario di Polacchia parte ottava: in miniera

al museo ci sono dei quadri minuscoli... XD


il diario di Polacchia parte ottava: in miniera

e ci stanno pure le statue guardone!

all'ora convenuta ci rechiamo al punto d'incontro e veniamo imbarcati in un minibus che contiene venti persone: oltre all'autista ci sono quattro turisti stranieri e quindici italiani. Wieliczka è a mezz'ora d'auto da Cracovia; quando arriviamo, a giudicare dalla folla deduciamo che oggi hanno deciso tutti di andare alle miniere. i turisti vengono radunati sotto dei tendoni (per fortuna) e raggruppati a seconda della lingua in cui dovranno fare la visita guidata; per la prima volta quindi mi trovo gomito a gomito con un branco di italiani. quando sono all'estero, evito accuratamente i miei connazionali. è vero che spesso li eviterei anche quando sono a casa, ma farlo qui è un po' più difficile XD è risaputo che un gruppo di italiani in fila attacca subito a fare comunella, tipicamente lamentandosi della fila stessa, e difatti; il nostro autista/accompagnatore resta con noi mentre attendiamo la guida, ma parla solo inglese e così, non so nemmeno io come, mi ritrovo a fare da interprete perchè naturalmente gli altri italiani l'inglese lo parlano poco o niente. finalmente riusciamo a entrare, muniti di ricevitore e auricolari, e iniziamo la discesa che ci porterà 135 metri sotto terra (non chiedetemi quanti erano gli scalini perchè me lo sono dimenticata). le miniere di Wieliczka hanno origine antica, il sale infatti vi viene estratto fin dal tredicesimo secolo. lungo il percorso si incontrano diverse statue scolpite nel salgemma e molte ricostruzioni del duro lavoro dei muratori, e si percorrono gallerie che spesso hanno le pareti e il soffitto ricoperte di legno, mentre altre hanno il sale a vista. la nostra guida ci invita a leccare le pareti, spero che stia dicendo per ridere... nella mia ignoranza, non pensavo che il salgemma fosse un materiale così duro, me lo immaginavo piuttosto friabile. in realtà i muratori ci hanno scavato scalini per spostarsi, e addirittura sottoterra ci sono una cattedrale, varie cappelle (vi ricordo che i polacchi sono molto religiosi) e un grande ristorante; la nostra guida ci spiega che è possibile celebrare il proprio matrimonio laggiù e fare pure il banchetto nuziale. pare però che la cosa sia molto costosa.

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galleria con le pareti di sale


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la cattedrale


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uno dei grandi lampadari della cattedrale;
anche questo è tutto fatto di sale


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una statua di sale con la luce all'interno che traspare


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qui invece nessuna trasparenza, era un blocco compatto


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ci sono anche diversi laghetti, anche se non so se qui l'acqua si vede


il diario di Polacchia parte ottava: in miniera

il diario di Polacchia parte ottava: in miniera

una della zone più nuove, anche qui col laghetto e
l'immancabile statua di qualche santo

dopo aver approfittato anche del bagno e aver fatto un po' di shopping (sempre sottoterra) ci avviamo infine all'ascensore che ci deve riportare di sopra; la cosa buffa è che a momenti facciamo più strada per arrivare lì che per fare la normale visita turistica, cosa che provoca una lunga serie di battute (la più popolare: usciremo direttamente da un tombino in mezzo alla piazza di Cracovia). l'ascensore però è modernissimo e sale alla velocità della luce. devo dire che questa visita mi ha divertito molto; a me piace andare sotto terra, difatti non mi faccio mai mancare grotte e simili. peccato solo che con la visita guidata non ci si possa attardare, ma si debba sempre trottare in gruppo. peccato anche che le foto non sono granchè. tempo che torniamo a Cracovia, smette di piovere; ci rifocilliamo con i tipici panini che vendono per strada a ogni cantone e decidiamo che, per il resto del pomeriggio, ognuno fa quel che gli pare. il marito parte per la circumnavigazione del viale che circonda il centro storico, io vado a caccia di street art e i figli, manco a dirlo, restano in hotel a pistolare col telefonino.

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