Magazine Diario personale

Grazie a voi.

Da Marissa1331

Dice sempre mia mamma che nei momenti brutti della vita, bisogna consolarsi guardando chi sta peggio di te.

Ed io l’ho sempre fatto.

Pensando che, in fondo, cosa mi manca?

La casa ce l’ho ed è bella grande, adatta per le feste e le cene sul terrazzo, gli amici pure, sono piuttosto spettacolari e quelli rimasti sono anche quelli veri, anche perché quelli che veri non erano si sono auto – eliminati e amen, peggio per loro,  l’amore va benissimo nonostante i gufi, grazie, Beatles mi morde ma lo fa perché mi vuole bene la mia adorata palla di pelo cicciona, viaggio un sacco e vedo talmente tanti posti meravigliosi che dovrò un secondo fermarmi perché sono arrivata al punto che il mio cuore non riesce a contenere bene tutto, mangio e bevo come una dannata ma nonostante questo resto ancora discretamente figa, lavoro un sacco e se tutti mi pagassero regolarmente sarei anche piuttosto ricca ed il sabato sera riesco a divertirmi con un 4 amici, qualche mojito e un po’ di risate.

Sono obiettivamente una persona molto fortunata.

Nonostante questo però, capitano quelle settimane un po’ così, in cui in fondo non succede niente di grave però accadono tante piccole cosette che, messe in fila, ti fanno venire voglia di alzare gli occhi al cielo e dire al Padreterno “cazzo sono stata appena ora in Terrasanta, pure l’acqua del Giordano ho bevuto, che vuoi da me? Perché non te la prendi con Tizia che è una brutta strega falsa che fa le corna al povero fidanzato inconsapevole???”

Eh già, capitano quelle settimane in cui cadi dalla bicicletta, spacchi il pc e non hai i soldi per comprarne uno nuovo, il cane ti mangia le adidas nuove, devi pagare l’IMU, sai che tra poco ti arriveranno 1.000 euro da pagare alla cassa forense maledetta, vai al mare e non superi la prova costume ed infine ti fregano i secchielli dell’umido e quest’ultima minuscola goccia ti fa inferocire a tal punto da costringerti, tuo malgrado, a lanciare anatemi mortali al ladro da tutti i social network al quale sei iscritta.

Allora, in quei momenti di scazzo, quando la rabbia ti fa salire i lucciconi agli occhi, ricordi la saggezza materna e mentre respiri, tentando di sciogliere il grumo di sangue che ti intasa la vena sinistra della tempia, inizi a pensare a quelli che stanno peggio di te.

Solo che rivolgere il pensiero alle persone afflitte da malattie mortali, o ai bimbi dell’Africa pare eccessivo e allora io ho deciso di pensare a tutti Voi, “amici” miei.

Un minuto di silenzio, dunque, per tutti quelli che sono troppo impegnati a macchinare, mentire, manipolare e fregare gli altri e che hanno da lungo tempo dimenticato cosa voglia dire essere felici:

uno per quelli che, troppo presi a fare la coda di pavone, non si rendono conto di quanto la stessa sia spelacchiata;

uno per per coloro che sono fidanzati con persone che palesemente non amano;

uno per quelli che devono esorcizzare la noia, il mal di vivere e l’insoddisfazione, frequentano posti “inn” annoiandosi a morte;

uno per tutte le persone false e bugiarde, quelle che fanno i sorrisi a 47 denti e che poi ti vorrebbero affondare un bel pugnale acuminato dietro la schiena e che, ops, lo hanno fatto;

uno per quelli che perdono il loro tempo, le loro energie e la loro salute ad odiare. Amate. E’ gratis. E se amerete, qualcuno amerà voi;

un minuto per te, uno per te e un altro per te. Per Voi tutti che mi fate sempre ricordare di quanto io fortunata, intelligente, magnifica e amata sia.

Grazie.

A tutti voi.

T


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