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Grazie alla lega di cota, queste cose mi fanno incavolare di brutto

Creato il 29 luglio 2014 da Speradisole

GRAZIE ALLA LEGA DI COTA, QUESTE COSE MI FANNO INCAVOLARE DI BRUTTO

Il parroco dice no, l’asilo pubblico non può aprire

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Pinerolo, la legge concede il veto alla paritaria. Rimane inutilizzata la scuola del Comune

L’asilo pubblico di Bibiana (Pinerolo), rischia essere inutilizzato

Due asili per Bibiana, un paese del Torinese che ha meno di 100 bambini. Il primo ha una lunga storia, testimoniata da disegni colorati attaccati elle finestre, da giochi all’aperto e da feste di fine anno e che ha visto passare nelle sue aule tutti i bambini del paese. Il secondo non ha neanche una targa con il nome, assediato dalle erbacce. Appena costruito, è più giovane dei bambini che avrebbe dovuto ospitare a settembre: non aprirà perché una delibera della passata amministrazione regionale (Vedi Cota),  impone che nei Comuni nei quali esiste già un asilo paritario, per dare il via a nuove sezioni in un’altra scuola serve un’autorizzazione della scuola paritaria. E questo è il caso di Bibiana che ha una struttura parrocchiale, un tempo gestita dalla suore e ora da personale laico. «Com’era prevedibile – dice il sindaco Giorgio Crema – la scuola gestita dalla parrocchia, tra quelle della Fism, la federazione italiana che raggruppa le scuole materne cattoliche, ha imposto questo veto. Questa settimana ho scritto in Regione per cercare una soluzione ad un problema che coinvolge da un lato le famiglie e dall’altro rappresenta uno spreco di denaro». E aggiunge: «Anche in Val Pellice rischiamo di avere una cattedrale nel deserto».

I numeri confermano quanto sostiene il primo cittadino: la scuola è costata quasi un milione e mezzo, di questi 500 mila euro arrivano da fondi regionali per l’edilizia scolastica, altri 388 mila da fondi europei, il resto a carico del Comune. L’opera è stata varata dalla precedente amministrazione e inevitabilmente questo è motivo d’attrito con l’ex sindaco, Elda Bricco, che dice: «Abbiamo realizzato una scuola grazie ad importanti finanziamenti e la quota a carico del Comune, che era prevista di 350 mila euro, visti i ribassi d’asta ora non supera i 120 mila. Inoltre questo asilo verrà utilizzato anche dai bambini di Bricherasio e di altri Comuni».

Replica il sindaco: «E’ stato acceso un mutuo che ha prosciugato le casse del Comune per una scuola che non sappiamo se aprirà mai». Intanto sono in ansia le mamme che hanno iscritto i loro bambini nella scuola pubblica. Si chiede, ad esempio, Raffella Palmero: «E ora dove li portiamo? Dobbiamo aspettare sino a fine agosto per avere una risposta?». Davanti alla nuova scuola passeggia un’altra mamma con il suo bambino, Nadia Cullino: «Io ho frequentato l’asilo della parrocchia, ma vorrei mandare mio figlio nella scuola pubblica: è più nuova, più sicura, non si ci sono pericolose scale. E soprattutto non ha i costi di quella privata che si aggirano, con la mensa, a circa 140 euro al mese».

Conti fatti in molte e famiglie a Bibiana. Circa 60 sono i bambini che si sono iscritti alla privata e 29 a quella pubblica. Il problema rimbalza dalle famiglie al Comune per arrivare alla parrocchia. Don Ermanno Martini non è riuscito a festeggiare a cuor sereno i suoi 60 anni di messe.: « Ho un peso troppo gravoso da portare, sento la responsabilità di quello che sta accadendo, anche se qui c’è una legge che ha stabilito che sono le scuole paritarie a dare il parere». Lo dice con la fatica di un sacerdote che conosce benissimo il suo paese. E’ parroco a Bibiana da 47 anni, non entra nel merito delle scelte politiche, però fa il punto sul significato che ha avuto veder crescere questo asilo: «Per anni abbiamo fatto investimenti, qui lavorano otto persone. Certamente, se si aprisse una seconda scuola saremmo danneggiati, ci verrebbe a mancare una sezione, infatti il nostro asilo può ospitare 90 bambini».

[(Antonio Giaimo - Pinerolo (Torino)]

http://www.lastampa.it/2014/07/28/italia/cronache/il-parroco-dice-no-lasilo-pubblico-non-pu-aprire-HajVp6oOzVsTiq0NGNP20H/pagina.html

Breve nota personale:

  • Tutta  la mia perplessità per questo parroco che conosce così bene il paese, ma il suo pensiero è rivolto soprattutto al guadagno, lo dice chiaramente, teme di perdere soldi. Le persone che lavorano all’asilo della parrocchia e che risultassero in   esubero potrebbero passare all’asilo comunale, visto che è personale laico.
  • Tutta la mia incomprensione e la mia incavolatura per una legge regionale, (voluta dalla Lega, Cota) che fa costruire un asilo nuovo a spese del comune e poi sottopone l’apertura della nuova struttura pubblica al parere di quella paritaria (che è della parrocchia). Il che si sapeva già che erano soldi buttati via, perchè la parrocchia non darà mai un parere positivo.
  • Tutta la mia solidarietà per il sindaco, Giorgio Crema, con la speranza che riesca a risolvere la questione con il nuovo presidente della Regione Piemonte. Non sono cose piccole, ma sono cose di dignità laica e pubblica, di enorme importanza simbolica.
  • Una semplice domanda: Perché per aprire un asilo pubblico ci vuole il consenso di quello parrocchiale?


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