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Greenberg

Creato il 27 luglio 2010 da Robydick
Greenberg2010, Noah Baumbach.
Roger Greenberg è un 40enne single newyorkese appena uscito da un ricovero per esaurimento nervoso. Va per un periodo a vivere nella magnifica villa del fratello a Los Angeles (il fratello è partito con tutta la famiglia per una vacanza-lavoro), è la zona dove ha vissuto fino a prima di andarsene, rincontrerà amici e conoscenti (soprattutto quelli della vecchia band musicale di cui era leader), ma anche vecchi amori con cui prova a reimbastire qualcosa e Florence, la giovanissima assistente-colf del fratello con la quale avrà una contorta relazione.
Storie di persone di mezza età, in bilico tra un passato colmo di rimpianti, che soffre di incompiutezza, ed un futuro che preoccupa, si ha in testa il bisogno, la paura di restare soli. "Too old to rock 'n' roll, too young to die" titolavano un loro famoso pezzo i Jethro Tull, e non so il testo ma il titolo calza a pennello a questo film. Greenberg è in un malessere costante, vuole ma non riesce ad apprezzare nulla, caduto in un nichilismo non completamente passivo, tenta continuamente reazioni che però cascano in un "nulla ha senso". Non ha torto, le situazioni che vive a L.A personalmente non le giudicherei diversamente da come fa lui, che aggiunge una buona dose di cattiveria spontanea quando parla agli altri. E' attorniato da gente che solo apparentemente è "sana", in realtà c'è una collettiva finzione di benessere, solo che col suo comportamento si auto-isola, diventa bizzaro, anche comico.
L'ho guardato senza nemmeno informarmi, ho visto protagonista Ben Stiller, uno che mi fa ridere solo a vederlo, e invece è un film con sì, qualche battuta, anche divertente a tratti, ma fondamentalmente drammatico, parla di disagi esistenziali e lo fa in modo carino, ambientato e prodotto in america ma con dialoghi e tempi molto europei, non un capolavoro ma ben fatto, e il mio Ben Stiller ha ritirato fuori dal cassetto l'attore impostato da scuola di recitazione, un'ottima interpretazione.
Bello, m'è piaciuto. Forse il vederlo in lingua originale coi sottotitoli aiuta molto, in italia ancora non è uscito né al momento se ne prevede la data per quanto ne so. Salvo inventarsi doppiaggi fantasiosi, non mi pare sia il Ben Stiller che i distributori italiani s'aspettano, quello (mitico!) di Zoolander è lontanissimo.
Non c'entra nulla col film, che usa musica anche bella ma molto diversa, visto però che li ho citati, concludo con il bel pezzo dei Jethro Tull, un video del 1976, Ian Anderson al suo massimo splendore.


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