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Guerra di genere – di N. Losito

Creato il 10 febbraio 2014 da Nictrecinque42 @LositoNicola

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Ecco come, da una cosa da niente, scoppiano le guerre di genere.

Anselmo, un mio vecchio amico, legge su Internet una freddura che lo fa scompisciare dal ridere e decide di condividerla via mail con sua moglie Sofia, con me e mia moglie Chicca, con Domitilla, una comune amica e con Ubaldo, il di lei marito:

Carissime/carissimi tutti,

ci siamo mai sentiti in colpa per aver guardato le persone della nostra età e aver pensato: "Non posso sembrare così vecchio????"

Se sì, questa storiella ci riguarda:

Ero seduta in sala d´attesa per il mio primo appuntamento con un nuovo dentista, quando ho notato che il suo diploma era affisso al muro.

C’era scritto il suo cognome, e improvvisamente mi sono ricordata di un gran ragazzone moro che portava quello stesso cognome. Era nella mia classe di liceo 20 anni prima, e mi sono chiesta se poteva essere lo stesso ragazzo per il quale avevo "sbavato" all’epoca.

Quando sono entrata nello studio, ho immediatamente allontanato questo pensiero: quell’uomo brizzolato, stempiato e con il viso segnato da profonde rughe era troppo vecchio per essere stato il mio amore segreto…

Dopo avermi visitato, gli ho chiesto se aveva studiato al tale Liceo.

«Sì.» mi ha risposto.

«Quando si è diplomato?» gli ho chiesto.

«Nel 1974.» mi ha risposto.

A quel punto ho esclamato:

«Dunque lei era nella mia classe!»

Allora quell’orribile vecchio, piccolo, stronzo e figlio di puttana mi ha chiesto:

«Lei era professoressa di cosa?…»

Spero, amiche mie, che apprezziate la freddura. Non è poi così cattiva come sembra, convinto come sono che la verità è sempre apprezzabile anche quando non è proprio piacevole.

Cordiali saluti.

Anselmo

Domitilla legge la mail e risponde subito a Anselmo, mettendo la sua risposta in copia a tutti:

Carissimo Anselmo e carissimi amici/amiche,

possiamo sostenere con assoluta e legittima convinzione quanto Anselmo sia un "peperino" a cui nulla sfugge. Bisogna tuttavia ammettere che la freddura che ci ha regalato è una storiella decisamente gratificante per noi tre fanciulle (intendo Sofia, Chicca e la sottoscritta). A "onor del vero" questa superiorità di genere, a noi era già nota: gli studi più accreditati, infatti, riconoscono alle femmine delle correlazioni corticali (da emisfero dx a emisfero sin) molto più congiunte in quanto i neuroni hanno una "coda" mooooolto più lunga!

Oltre a ciò, noi sappiamo essere dolci, carine, affettuose, dedicate, eclettiche, creative, "reliable", sweety, ma, soprattutto…… molto, molto, molto modeste.

Un abbraccio particolare alle mie amiche Sofia e Chicca.

A tutti gli altri basta un ciao.

Domitilla

Dopo aver letto questa mail, mi sento in dovere di intervenire anch’io, ben consapevole della guerra che, senza averla voluta, è scoppiata tra maschi e femmine:

Carissima Domitilla e a tutti per conoscenza,

per quanto riguarda la vantata superiorità intellettuale delle donne, ci andrei piano a darla per scontata. Ci sono parecchie storielle che sostengono il contrario. Ne cito tre scritte e pensate da veri maître à penser.

Mister Foster:

Nei servizi segreti americani per la prima volta è diventata vicedirettore una donna… Appena nominata ha detto: "Wow, sono vicedirettore dei servizi segreti! Non vedo l’ora di dirlo a tutte le mie amiche!"

Giuseppe Asara:

Diceva il grande studioso Carl Never, appassionato estimatore dell’universo femminile: "Le donne sono come gli insetti. Girano sempre per la casa e danno fastidio…"

Gioacchino Belli:

La donna, fijo mio, è come la castagna: bella de fora ma drento ha la magagna.

Dopo di ciò, credo che la questione della superiorità della donna sull’uomo sia messa a tacere.

Ciao a tutte/tutti.

Nicola

Dieci minuti dopo Domitilla risponde:

Caro Nicola e a tutte/tutti per conoscenza,

non ho nulla da recriminare su quanto hai scritto se non raccontarti questa storia di cronaca vera:

In ospedale si trova un paziente gravemente malato. I familiari si riuniscono nella sala d’attesa e, alla fine, entra un medico, stanco e desolato:

«Mi dispiace d’essere portatore di brutte notizie. – dice guardando le loro facce preoccupate – L’unica speranza per il vostro familiare è un trapianto di cervello. È qualcosa di sperimentale e rischioso, economicamente del tutto a vostre spese.»

I familiari restano seduti, ascoltando le gravi notizie. Alla fine, uno domanda:

«Quanto costa un cervello?»

«Dipende. – risponde il medico – 5.000 euro un cervello di un uomo; 200 euro uno di donna.»

Un lungo momento di silenzio invade la stanza, mentre gli uomini presenti cercano di non ridere ed evitano di guardare le donne negli occhi, anche se qualcuno accenna un sorriso. Infine, la curiosità fa domandare a uno di loro:

«Dottore, a che si deve la differenza di prezzo?»

Il medico, sorridendo a una domanda così innocente, risponde:

«Quelli femminili costano meno perché sono gli unici a essere stati usati, gli altri sono come nuovi.»

Cari saluti a te e agli altri maschietti che avete sorriso a metà del racconto! E baci alle mie amiche che – sono sicura – hanno sorriso alla fine!

Domitilla

Non c’è che dire, Domitilla ha risposto per le rime sia alle mie freddure contro le donne sia a quella di Anselmo. Sono indeciso se rispondere o meno alla sua nuova provocazione. Mi precede Ubaldo con questa mail:

Carissime amiche e amici,

visto il silenzio di Anselmo e Nicola, prendo io la parola con un’altra storia vera accaduta durante il mio recente viaggio da New York a Dallas:

Sull’aereo in partenza per Dallas sale una signora che prende subito posto in Prima Classe. Durante il controllo, la Hostess vede che la signora ha un biglietto per l’Economy e quindi la invita a cambiare posto. La signora però rifiuta decisamente.

Anche al tentativo analogo fatto poco dopo da uno Steward, la signora oppone uguale rifiuto.

Viene avvisato il Capitano che immediatamente si reca dalla signora e le dice qualcosa a bassa voce in un orecchio. La signora allora si alza immediatamente, ringrazia il Capitano e va a prendere posto in Economy.

La Hostess e lo Steward sorpresi da questo inaspettato successo, chiedono al Capitano:

«Ma che cosa le ha detto per convincerla?»

E il Capitano con un sorriso di soddisfazione risponde:

«Le ho detto che la Prima Classe non va a Dallas…»

A presto risentirci, care amiche e amici, per eventuali contestazioni o nuovi contributi.

Ubaldo

A questo punto Anselmo, per non essere tacciato di codardo assenteismo, si fa vivo con la seguente mail:

Carissime/carissimi tutti,

Anselmo esce dallo stand by, dopo avere letto i vostri messaggi. E vi pareva che avrei potuto “callarme” (= starmene zitto, per i non cultori della lingua spagnola)?

Innanzitutto, grazie Nicola!

L’avere messo i puntini sulle i mi rallegra, soprattutto dopo che una persona (ah, la maligna!) ha stabilito che sono un “peperino”. Io e te ci capiamo al volo: quarant’anni di amicizia sono ben serviti a qualcosa, se non altro ci consentono osservazioni e battute, maliziose e non, e anche reciproca “presa per i fondelli”.

Circa il falso problema “superiorità delle donne” non credevo di avere scatenato un tale putiferio, ma ne sono contento, perché crea un po’ di movimento nella monotonia della nostra vita e dei nostri impegni “fancazzistici” di tutti i giorni.

Sull’argomento, esimia Professoressa Domitilla, invece di dedicare – come avevo richiesto a conclusione della mia mail del 27.1 – un amichevole sorriso a noi maschietti, hai ritenuto opportuno darci un solenne ceffone ovvero, come si suole dire, “calare un carico”, offrendoci una gratuita, sintetica lezione sulla maggior congiunzione delle correlazioni corticali femminili, ben sapendo che – almeno per quanto mi riguarda, ma forse ciò vale anche per Nicola e Ubaldo – avresti dovuto immaginarti che ti saresti scontrata con un muro di ignoranza in materia. Cara Prof, sarebbe lo stesso se da parte mia volessi intrattenerti sulla “Lex romana burgundionum” o, se preferisci, sulla “Lex romana visigotorum”, ma ovviamente, per rispetto al tuo essere donna e signora, non voglio infierire.

Il tuo, cara Domitilla, è stato solo un tentativo – non riuscito – di épater le bourgeois, locuzione del gergo francese che, come ben sai, significa “intimorire con giudizi strabilianti l’onesto borghese, il quale di rado suole turbarsi per tutto ciò che direttamente non lo riguarda”.

Ma non contenta, dopo la timida difesa dell’amico Nicola e di tuo marito Ubaldo, gentile Prof, hai voluto ancora insistere e, con la tua mail di poco fa, hai richiesto sostegno, apprezzamento e rinforzi positivi, pena l’affievolimento della maggiore potenzialità intellettiva delle donne. Allora a cosa serve la maggior congiunzione delle correlazioni corticali femminili?

Mah!

Attendo la prossima bordata.

Vi saluto con il solito abbraccio.

Anselmo

Stranamente Chicca e Sofia sono silenti (forse le due signore non hanno letto le varie mail di scambio o sono in altre faccende affaccendate) e lasciano la parola alla combattiva Domitilla che ben presto si rifà viva:

Caro Anselmo, cari tutti,

la tua tenacia è pari solo alla tua capacità speculativa e di approfondimento e di questo ti rendo merito; amare le puntualizzazioni e i dettagli è indice di grande forza psichica.

La dolcezza invece "scanchigna" un filino, ma il proverbio "Prendi l’amico tuo con il difetto suo" insegna a noi fanciulle di portare consapevole pazienza nei confronti dei maschi. A noi siete toccati tu, Nicola e aggiungerei anche Ubaldo. Ubaldo c’entra sempre… per definizione, ma con lui me la sfangherò stasera a cena…

Meno male che Sofia, Chicca e io sappiamo “abilmente” tollerare la vostra personalità un po’ ingombrante. Del resto anche la tolleranza è un nostro punto forte!

Sarete in grado di memorizzare questo semplice pensiero nella vostra testolina??!!

Ricambio l’abbraccio a tutti, anche se alcuni non lo meritano.

Domitilla

La faccenda si complica, la guerra di genere è arrivata a un punto caldo, c’è aria di grossa maretta in giro. Decido di acquietare gli animi con una mail pensata per mettere fine al conflitto in corso:

Care Domitilla, Sofia e Chicca, cari Anselmo e Ubaldo,

vorrei concludere questo simpatico scambio di complimenti uomo/donna con un pensiero del grande Humphrey Bogart:

"Non bisogna mai contraddire una donna.

Basta aspettare.

Lo farà da sola."

Ciò constatato, direi che è giunta l’ora di deporre le armi.

Pace e bene e un abbraccio cumulativo a tutti, nessuno escluso.

Nicola

Anche Anselmo pensa, come me, che la guerra sia durata fin troppo e infatti il suo ultimo messaggio suona così:

Cari amici/amiche,

da Domitilla mi aspettavo una bordata, invece, è arrivata una mail che, tutto sommato, definirei “conciliativa” e potremmo, pertanto, considerare chiusa – o almeno sospesa sine die - l’eterna diatriba sull’intelligenza delle donne, sulla loro sensibilità e sulla loro tolleranza nei nostri confronti. Mi sia almeno concesso l’onore delle armi.

Quanto alla battuta di Humphrey Bogart, inviataci da Nicola – che conclude con un saluto francescano – la trovo particolarmente azzeccata, non malevola, anzi affettuosa. Me lo immagino il grande Humphrey che la pronuncia con la sigaretta accesa all’angolo della bocca, come l’abbiamo visto in Casablanca, tra nuvole di fumo col sottofondo musicale di “As time goes by”.

Non ci resta – o uomini – che comportarci come il famoso cinese che aspettava sulla riva del fiume…

Oggi non mi sento cattivo e, quindi, chiudo anch’io con il “pax et bonum” francescano.

Anselmo

Noi uomini abbiamo sospeso unilateralmente la guerra, ma Domitilla (ah, le donne!) vuole l’ultima parola. Al pari di Anselmo e Ubaldo che non è più intervenuto nella tenzone (chissà perché?), mi sento buono e gliela cedo volentieri:

Cari voi,

dopo i vostri due ultimi messaggi che trovo estremamente “rispettosi” dell’altra parte del cielo, non posso che ringraziarvi per la vostra bontà…

Prima di chiudere la partita, però, vorrei ricordarvi un pensierino della mia amica Debby Parry:

“La differenza tra i buoni del tesoro e gli uomini è che i buoni del tesoro maturano…”

Un bacio cumulativo.

Domitilla

***

Secondo voi, la guerra di genere è davvero finita?

Mah…

thinkW

Alla prossima settimana.

Nicola

Crediti: L’immagine in testa al post proviene da Internet. Le freddure di Anselmo, Ubaldo e Domitilla provengono dai loro rispettivi “fornitori”. Le mie, invece, le ho estratte dall’Enciclopedia Universale della Battuta edita da Smemoranda.


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