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Hardware: il CERN dà il suo sostegno all’hardware opensource

Creato il 09 luglio 2011 da Malefika

Hardware: il CERN dà il suo sostegno all’hardware opensourceStrano a credersi, ma più grandi sono gli enti coinvolti, più c’è possibilità di trovare in uso del software opensource. Ma non per i costi di licenza: qualsiasi tipo di software opensource può essere modificato a seconda dei bisogni dell’ente che lo utilizza. Ad esempio, all’interno dell’ente di cui andrò a parlarvi tra meno di un minuto, troveremo Scientific Linux CERN installato sulle loro macchine. E proprio costoro hanno deciso che non debba essere solo il software ad essere open.

Il CERN, Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare con unica sede a Ginevra (Svizzera), ha deciso di sorprendere tutti e di abbracciare in maniera significativa una filosofia che esiste già da tempo, ma che è poco conosciuta: quella dell’hardware Opensource.

E’ facile immaginare che, per progettare degli hardware che si basano su progetti opensource e fare in modo che chiunque voglia possa lavorare a tali progetti, c’è bisogno di centralizzare in qualche modo la community, e di dar loro un punto di riferimento su cui reperire informazioni, grafici e documentazioni, esattamente come succede per il software opensource.

A questo fine il CERN ha istituito sia un grande repository pieno zeppo di progetti, tale OHR (Opensource Hardware Repository), ed ha dato nascita anche ad una licenza particolare, l’OHL (Opensource Hardware License), in nome della quale qualsiasi progetto hardware potrà essere modificato e redistribuito, esattamente come succede per la licenza GPL per l’ambito software.

Perchè tutto questo? Dal manifesto dell’OHR si legge:

Designing in an open environment is definitely more fun than doing it in isolation, and we firmly believe that having fun results in better hardware.

E poi, diciamocelo, un progetto hardware fatto bene è meglio di tanti progetti hardware che si somigliano, ma non si completano:

One of the main factors leading to the creation of the OHR was the wish to avoid duplication by simply sharing results across different teams that might be working simultaneously towards the solution of the same problem. Sharing the achievements of each researcher in the repository also results in an improved quality of work.

L’OHL, come vi ho accennato prima, non è l’unica licenza opensource per l’hardware esistente: ve ne è infatti una precedente, datata 2007, istituita da un gruppo di radioamatori, finita però purtroppo nel dimenticatoio.

In definitiva un progetto che potrebbe destare interesse in molti, ma che potrebbe attrarre su di se non poche grane visto che, se portato in larga scala, potrebbe dar molto fastidio alle major produttrici di hardware.

Volete saperne di più? A voi il comunicato completo su Cern Courier!


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