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Harlequin – Simon Wincer

Creato il 22 marzo 2016 da Maxscorda @MaxScorda

22 marzo 2016 Lascia un commento

Harlequin
E’ il caso di spiegare cosa mi abbia condotto a rivedere dopo decenni questo film. Robert Powell, il protagonista, fu anche l’interprete del "Gesu’ di Nazareth" di Zeffirelli negli ultimi anni in cui gli eventi televisivi muovevano gli spettatori a decine di milioni. Nome e volto arcinoti, iconici anche a distanza di anni sull’onda lunga dello sceneggiato, percio’ un nuovo film era di per se’ un’imperdibile occasione di rivederlo e una curiosita’. A cio’ si aggiunga la tematica magica, paranormale molto in voga a quel tempo e la mia passione d’adolescente per l’esoterismo. Non ricordo se fosse vietato ai minori di 14, fatto e’ che non riuscii a vederlo e mi dispiacque tantissimo. Lo recuperai anni dopo in una nottata televisiva di qualche tv locale e da allora piu’ nulla, percio’ lo rivedo con tanta curiosita’. Si parla di un senatore, David Hemmings e del figlio malato terminale di leucemia.  La sua corsa politica non concede spazio alla disperazione mentre la madre Carmen Duncan non si rassegna all’imminente perdita.
Poi compare lui, Robert Powell, un mago, un clown, un alieno, non lo sappiamo, fatto e’ che con un tocco guarisce il bambino. Da quel momento ne diviene una specie di tutore e una consolazione per la donna che puo’ finalmente pensare anche a se stessa, alla propria infelicita’ e con lui consolarsi. Altre forze pero’ sono in azione. 
Il cast e’ ottimo, del resto Powell e Hemmings non hanno nulla da dimostrare, neppure la Duncan che per quan to mi sia nota, non riesco a ricordare dove l’ho gia’ vista.
Pellicola indubbiamente invecchiata, ottimo per la sua epoca, troppo asciutto e per certi versi fin troppo semplice per la nostra. Resta la tendenza a non spiegare, a contraddirsi e a creare tensione col dubbio. Il personaggio di Powell puo’ essere chiunque, una creatura angelica o un impostore ma dare la propria interpretazione e’ parte integrante del gioco. Forse e’ poco caratterizzato rispetto altri lavori contemporanei, percio’ non ha lasciato traccia malgrado cio’ e’ profondamente ingiusto sia stato dimenticato da editori e distributori quando molto, molto peggio’ e’ disponibile in formato digitale. Cosi’ vanno le cose.
Percio’ cultori del genere fatevi avanti, non una pietra miliare ma con tutti i suoi limiti, interessante e da vedere.

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