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Harry, ti presento Sally… un orgasmo lungo 25 anni

Creato il 26 maggio 2014 da Nicola933

Siamo alla fine degli anni 80 e quattro personaggi del cinema americano stanno per realizzare che quella che all’apparenza sembrava solo una semplice commedia sentimentale in realtà diventerà uno dei più indiscussi cult del cinema di genere. Stiamo parlando del regista Rob Reiner, la sceneggiatrice Nora Ephron e gli attori Billy Crystal e Meg Ryan.

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Il 21 luglio del 1989 esce infatti nei cinema americani Harry, ti presento Sally… (When Harry Met Sally…). Film sentimentale d’altri tempi nel quale l’ambiente, rappresentato dalle metropoli americane, non è ancora quello ostile che conosciamo oggi, forte soprattutto di un benevole contesto socio-economico che fa da sfondo alle vite dei protagonisti. Il film segue il rapporto di amore/amicizia tra Harry e Sally, dal primo incontro in occasione del viaggio dei due dall’Università di Chicago a New York dopo la laurea, per poi passare agli anni successivi che vedranno le loro vite incrociarsi più volte a distanza di tempo, dalle incomprensioni iniziali, alla profonda amicizia che li legherà e che, alla fine, sfocerà in amore.

Harry, ti presento Sally… oltre ad essere il film più famoso di Rob Reiner è sicuramente l’opera più riuscita della scrittrice Nora Ephron che trasforma un soggetto semplice e convenzionale in uno splendido lavoro narrativo. Dialoghi sofisticati e intelligenti, battute fulminanti e strepitose , i due protagonisti duettano con un ritmo pungente ed una sintonia elegante. Diventato il modello per quasi tutte le commedie romantiche degli ultimi venti anni, il film sfocia comunque su altri binari e indirizza lo spettatore verso alcune riflessioni interessanti sul rapporto uomo/donna, sull’amore e sull’amicizia.

”Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono 30 gradi. Ti amo quando ci metti un’ora a ordinare un sandwich.

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Amo la ruga che ti viene qui quando mi guardi come se fossi pazzo. Mi piace che dopo una giornata passata con te sento ancora il tuo profumo sui miei golf, e sono felice che tu sia l’ultima persona con cui chiacchiero prima di addormentarmi la sera. E non è perché mi sento solo, e non è perché è la notte di capodanno. Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile.”

Idea geniale per l’epoca, ma che ancora oggi alcune commedie fanno fatica ad inserire nel contesto narrativo, è quella dei siparietti in cui anziane coppie raccontano come si sono conosciute, che fungono da spartiacque tra gli incontri di Harry e Sally. Questi ultimi sono costruiti magnificamente, e rappresentano entrambi un determinato status del decennio degli 80. Plauso speciale anche alla scelta della colonna sonora che spazia da Sinatra a Ella Fitzgerald, da Ray Charles a Bing Crosby.

When Harry Met Sally...
”No, no no no no, non l’ho mai detto! … Sì, hai ragione, non possono essere amici. Cioè, se tutti e due stanno con qualcun altro allora sì, è l’unico emendamento alla regola d’oro: “Se due persone stanno con altri la possibilità di un coinvolgimento diminuisce”. E non funziona lo stesso, perché allora la persona con cui stai non capisce perché devi essere amico della persona di cui sei solo amico, come se mancasse qualcosa al rapporto e dovessi andare a cercartelo fuori. E quando dici “no, no, no, non è vero, non manca niente al rapporto”, la persona con cui stai ti accusa di essere segretamente attratto dalla persona di cui sei solo amico, il che probabilmente è vero. Insomma parliamoci chiaro, vale la regola d’oro, si abolisce l’emendamento: uomini e donne non possono essere amici. Vieni a cena con me?”

Film assolutamente consigliato a quei pochi, pochissimi, che ancora non hanno avuto il piacere di vederlo, ma che sicuramente avranno sentito parlare di una scena in particolare che ha segnato la carriera di Meg Ryan e la vita sessuale di molti uomini. Stiamo parlando della scena dell’orgasmo simulato alla tavola calda che vi riproponiamo qui sotto, ancora una volta, 25 anni dopo.


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