Magazine Cultura

Haters

Creato il 20 giugno 2011 da Francescofalconi

Haters

Haters.

Una nuova specie? Non proprio.

Esistono da molto? Sì.

Prolificano? Come ricci. Sono sempre incinta.

Ma chi sono, quindi? Ombre. O maschere di marketing.

Dove stanno? Dappertutto. Alla radio, in TV, al supermercato, in mezzo al traffico cittadino. E, ovviamente, in rete. Qui pascolano in tutta tranquillità, perché la rete permette l’anonimato. Perché la rete permette di inventarsi uno pseudonimo, sia per quelli famosi, sia per gli sconosciuti. Ma l’anonimato e lo pseudonimo hanno sempre le gambe corte. /Yes, tu che leggi, mi riferisco a te. Parlo spesso con te, e so chi sei. E me la rido spesso quando ti arrampichi sugli specchi, sappilo. Oddio, per un po’. Poi ho meglio da fare./

Quanti anni hanno? Si va dai 14 ai 50.

Perché lo fanno? Sono tanti i motivi. Godono nel vedere gli accessi al proprio sito salire, per un attimo si sentono la stella più luminosa nel maremagnum universale che è internet.

Che tristezza… Be’, ogni persona ha l’istinto primordiale di mettersi in evidenza e tentare di annaspare nella marmaglia. L’uomo è fatto così. La rete è solo un mezzo tra tanti.

Solo per questo? Oh, no, magari. Alcuni lo fanno perché si annoiano. Il che è possibile a 14 anni (be’, io mi annoiavo scrivendo Estasia), è un po’ più patologico quando l’età cresce. E ne provo invidia, visto che lotto contro il tempo ogni santo giorno. Beati loro.

E poi? Poi c’è chi lo fa come sfogo personale. Perché, limitandoci alla letteratura fantasy, scrittori come Licia Troisi /non per sua culpa, per carità/ hanno creato il boomerang scrittore velina. Ricco e famoso subito. Se poi non ci riesci, ti incazzi. E quindi fai di tutto per non far vendere il libro edito /spesso regalandogli pubblicità gratuita/, e insulti il suo autore.

Tutti così, tutti scrittori sfranti? No. Chi segue quei blog sono anche coloro che si divertono nutrendosi di insulti e di vilipendio. Succede ovunque: le redazioni in TV preparano litigi ad hoc. Chissà forse nascerà un nuovo tipo di lavoro: il creatore di litigi. Perché piace ai telespettatori del web e dei media: un  mix perfetto di insulti, offese, litigi. Fanno un sacco di audience.

E quindi è impossibile intavolare una discussione? Intavola pure, ma ricordati che ci sono due schermi e l’etere. E il tempo per pensare, mistificare le parole, girare la frittata. Un sacco di tempo. Tu hai tutto questo tempo da buttare?

E qual è la soluzione? Ignorarli.

Funziona? No. Alcuni si annoiano e spariscono, forse capendo che c’è una vita altrove. Poi ci sono quelli che una vita non ce l’hanno, per cui continuano finché Madre Natura glielo consente. Poi ci sono le figliate, i ricci non scherzano. Un cambio generazionale che osservo divertito.

E allora è una battaglia persa in partenza. Ma no, è una battaglia non che va semplicemente combattuta. C’è spazio per tutti. E c’è spazio per il chissenefrega.

Non andrebbero combattuti? Certo. Come mille altre cose più importanti che accadono ogni giorno. Allora, concentriamoci su altro.

Ma spesso esagerano. Come sul blog di GL D’Andrea, dopo quello che è successo a Lara Manni. Certo, anche tra gli haters ci sono diversi livelli di deficienza, che vuoi farci. E c’è sempre qualcuno che fa la pipì fuori dal vaso. In tal caso, quando si esagera, è molto semplice far partire una querela. Altrimenti, again, ignore.

Ti è mai capitato? Sì. Ho ignorato e ho querelato. Non è così complicato, alla fine. Time saving. No more effort.

Condividi la scelta di GL? Mi spiace molto. Non la condivido, ma la capisco. E ritengo che ogni persona debba agire come più crede. GL ha una testa, se ha fatto questa scelta è frutto di un lungo ragionamento. E poi, mica parte eremita. Chi vuole può comunque sentirlo, magari parlando dei suoi libri e non di come si fa la barba. Sarebbe più intelligente.

That’s all folks. Grazie.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine