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Hitler e Mussolini l’amicizia fatale

Creato il 04 giugno 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Hitler e Mussolini l’amicizia fataleLa storia non scompare, non si può spargere al vento, resta tra pelle e cuore, con la storia è possibile capire il tormentato rapporto tra Hitler e Mussolini, fatto di rivalità, ammirazione e diffidenza.

Quando Hitler arriva al potere in Germania, Mussolini è già a capo dell’Italia da quasi dieci anni. L’ammirazione del Fuhrer verso Mussolini è altissima ma non ricambiata dal Duce che durante il loro primo incontro a Venezia tratta il suo ospite quasi con sufficienza. Hitler riteneva Mussolini un esempio da seguire, l’uomo che aveva portato l’Italia ad uno straordinario livello di potenza economica e militare, l’uomo con il quale stringere una profonda amicizia. E’ nella città lagunare, una città di cultura e arte che viene allontanato lo chef ebreo dall’hotel dove alloggia il Fuher. Il diaologo politico ha inizio, i due protagonisti non hanno molto in comune. Mussolini è al culmine della sua potenza in un paese dove regna l’ordine e la disciplina, ha trasformato la democrazia in un regime totalitario, è amato dal popolo, all’apice dell’azione ottenuta con la forza, è avanti nel giocare all’imperatore delle masse, ha da tempo la nazione ai suoi piedi. Mentre l’altro è da poco al potere, ha appena iniziato a costruire la sua macchina da guerra. In piazza San Marco 70.000 camice nere assistono al discorso di Mussolin

Hitler e Mussolini l’amicizia fatale
i in onore di Hitler, festanti, gioiosi, esaltati, nessuno di loro immagina che tra poco quell’uomo  sottometterà il Duce in un’amicizia rude e fatale, nata qui nella bella laguna e destinata alla tragedia.

Per il Duce, Roma non è solo un luogo, è lo spirito imperiale, il successo lo esalta e lo spinge alla conquista della Libia. In quegli stessi giorni   in Germania  si varano le leggi razziali, il terzo Reich ha come obiettivo l’imbattibilità e la supremazia sul mondo. Stavolta è Mussolini ad andare a trovare l’amico, un trionfo che dura cinque giorni, tra chilometri di folla plaudente. Il dittatore tedesco ora è un uomo sicuro, non forte. ma capace di azioni forti, nel culto nazista, freddo e celebrativo. Berlino è il simbolo della Germania del futuro, è il trionfo dell’ordine, una marea di gente esaltata e sono esaltati anche i due dittatori nella loro voglia di potere.  E’ l’apoteosi: “Il popolo tedesco è una razza straordinaria, e per questo può fare tutto”! La folla lo acclama, acclama l’uomo che la porterà al disastro della seconda guerra mondiale.

Il popolo capisce sempre troppo tardi che esaltando i dittatori imbocca una strada senza ritorno.

Il sodalizio  continua e comincia la persecuzione degli avversari politici ed ebrei. La guerra si avvicina. Il piano di Hitler con l’appoggio del Duce non dovrebeb fallire. Il Duce è felice, eccitato, l’amicizia con un potente lo esalta e sogna la prospettiva di un grande futuro.   Più nulla li potrà dividere. I due dittatori non fanno mistero del loro disprezzo della democrazia. Hitle

Hitler e Mussolini l’amicizia fatale
r vuole la guerra e Mussolini pensa sia meglio stare accanto al vincitore.  

Inizia il bagno di sangue. L‘Italia diventa il vassalo del Reich. Hitler esce finalmennte allo scoperto e dimostra la mancanza di peità per qualsiasi esponente della razza ebraica, ha dato fuoco alla miccia e Mussolini lo seguirà. I successi tedeschi lo spingono ad affrettare i passi e si entra in guerra, contro il parere del re e dei capi dello Stato. Mussolini non vuole essere secondo a nessuno.  Annuncia l’entrata in guerra:”Un’ora segnata dal destino batte il cielo della nostra Patria, popolo italiano, corri alle armi e dimostra  la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo valore”!

La campagna di Francia è un flop, mentre Hitler con la sua industria bellica nazista è una macchina da guerra terribile. Mussolini attaca la Grecia, ma è un altra figuraccia. Hitler continua con le sue vittorie e Mussolini non è all’altezza dei suoi piani. La maledizione di Hitler incombe sull’umanità, il suo scopo di liberare l’Europa dagli ebrei è inarrestabile. Un paesaggio di sangue è stato dipinto, entrambi stanno lavorando per lo sterminio dei popoli sottomessi.

Hitler e Mussolini l’amicizia fatale

 

Ma nel settembre del 1939,  comincia il declino che porterà i due uomini ad una drammatica fine, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. L’opposizione comincia la sua reazione per fermare la conquista del mondo voluta da due menti malate. Hitler assume anti depressivi, mentre le bombe devastano le città.  Mussolini è sempre più succube. Gli americani sbarcano in Italia e il sospetto si insinua tra i due che ormai sono prede braccate dalla paura di scomparire.  C’è cospirazione nell’aria. comincia la fuga dell’uno e il rintanarsi dell’altro. Tutto sta per finire. Il viaggio tra le macerie provocate dalla loro politica sta per compiersi. Il popolo italiano ora distrugge tutto ciò che ricorda il Duce, una rabbia violenta si impadronisce degli animi che vogliono solo la pace.

L’incubo del tramonto incombe su entrambi i grandi folli. La fine arriva inesorabile nelle due città in cui tutto era comincaito : Milano e Berlino segnano l’epilogo. Cala il sipario.

Le ideologie fanno sempre leva sulla speranza dei popoli per un mondo nuovo, il ricordo è un monito per le future generazioni. Mai più guerre contro la democrazia. Mai più!


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