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Trama: I Boov sono una razza aliena perennemente in fuga dai terribili Gorg. Quando scoprono che la Terra è un nascondiglio perfetto, i buffi alieni prendono tutti gli esseri umani, li confinano in una sorta di parco giochi ed instaurano una nuova e pacifica civiltà. Non hanno però fatto i conti con il Boov pasticcione Oh e con la piccola Tip, un'umana alla disperata ricerca della madre...
Sono davvero contenta di avere finalmente sentito al cinema, dopo quelli che mi sono sembrati anni, le risate sincere di bambini divertiti e di essermi divertita a mia volta guardando una pellicola quasi interamente destinata a loro. Home è l'emblema dell'animazione "classica", adatta a tutte le età, scevra di quei riferimenti che solo noi adulti possiamo cogliere e tuttavia non così infantile da risultare insopportabile a chi ha più di dieci anni, un film come non si girava più dai tempi di Monsters & Co. o Lilo & Stitch. La storia del reietto alieno Oh (talmente schifato dai suoi pari che il nome deriva proprio dal lamento che si lasciano sfuggire ad ogni incontro) e della sua amicizia con la tenera ma scafata Tip è di quelle che scalda il cuore e apre gli occhi, perché insegna non solo la tolleranza ma anche la necessità di abbracciare molteplici punti di vista per poter davvero interagire con qualcuno. I Boov sono una razza debole, guidata da un codardo della peggior specie, sempre pronto ad anteporre la fuga al dialogo: Oh e i suoi simili non affrontano i loro problemi ma scappano a gambe levate davanti alla minaccia dei Gorg, che li seguono per tutta la galassia. Dal punto di vista dei Boov sono i Gorg i malvagi e l'invasione della Terra è una diretta conseguenza di questa fuga, messa in atto in modo pacifico e a suon di gelati e parchi divertimento perché tanto "gli esseri umani sono creature semplici"; dopo l'incontro con Tip (per inciso, un'immigrata con difficoltà d'integrazione, proprio come Oh), Oh imparerà che gli umani non sono affatto semplici e soprattutto che dal loro punto di vista sono i Boov ad essere dei mostri terrificanti, degli invasori che li hanno privati delle famiglie e della casa prima di mettere a soqquadro l'intero pianeta e comincerà così a mettere in discussione se stesso e tutto ciò che credeva giusto ed insindacabile. Home celebra dunque non solo l'importanza del dialogo e della conoscenza reciproca ma anche l'importanza di affrontare con coraggio i propri errori e ammettere gli sbagli, un bel messaggio positivo e per nulla stucchevole da condividere con i piccoli spettatori.
A parte queste considerazioni serie, Home è soprattutto divertente e molto ben fatto. L'incredibile stupidera del Capitano Smek, una sorta di Re Julian di Madagascar in versione aliena, è la cosa più esilarante della pellicola ma funzionano alla grande tutte le piccole incomprensioni "culturali" tra Oh e Tip e, soprattutto, c'è il ciccionissimo gatto Pig che strappa l'applauso in più di un'occasione con i suoi irresistibili vezzi felini. Molto carina anche l'idea di rappresentare i Boov come dei polipetti dai grandi occhioni che cambiano colore a seconda delle emozioni, cosa che rende Home un tripudio di sfumature tenui e colori sgargianti, un arcobaleno in movimento talmente grazioso da lasciare spesso a bocca aperta; sarà poi per via del mio cognome ma ho adorato anche la scelta di fornire ai Boov delle bolle come mezzo di locomozione e riempire spesso lo schermo di miriadi di sfere trasparenti. A proposito di meraviglia, ormai la tecnica dell'animazione al computer ha raggiunto vette di perfezione un tempo impensabili e la cosa che più mi ha affascinata guardando Home è il modo in cui il pelo di Pig e i riccioli di Tip sembrano talmente morbidi che verrebbe voglia di allungare la mano verso lo schermo e toccarli per saggiarne l'effettiva consistenza! Altro elemento importante della pellicola è la colonna sonora e non potrebbe essere altrimenti vista la presenza di Rihanna e Jennifer Lopez tra i doppiatori; se la prima parte di Home è zeppa di melodie truzze, le due cantanti si impongono soprattutto verso la seconda metà del film con le canzoni Towards the Sun e Feel the Light, che accompagnano i momenti più "sentimentali" di Home. Detto questo, se cercate un cartone animato moderno ed innovativo forse Home non fa per voi perché la storia della strana amicizia tra Oh e Tip è già stata raccontata in mille altri film d'animazione e non, tuttavia se cercate una pellicola gradevole da guardare in famiglia forse l'ultimo prodotto della Dreamworks potrebbe davvero essere l'ideale!
Di Steve Martin (Capitan Smek) e Jennifer Lopez (Lucy) ho già parlato ai rispettivi link.
Tim Johnson è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Z la formica, Sinbad - La leggenda dei sette mari e La gang del bosco. Anche produttore, ha 54 anni.
Jim Parsons (vero nome James Joseph Parsons) è la voce originale di Oh. Americano, universalmente conosciuto per il ruolo di Sheldon Cooper nella serie The Big Bang Theory, ha partecipato a film come La mia vita a Garden State, I Muppet e lavorato come doppiatore per la serie I Griffin. Ha 42 anni.
Nella versione originale del film, la cantante Rihanna presta la voce a Tip; a proposito del personaggio, in italiano il suo nome intero è Freccia mentre in inglese è Gratuity, cosa che spiega il suo soprannome Tip (gratuity significa "mancia", che in inglese è anche "tip". Perché mai una madre dovrebbe chiamare sua figlia "mancia" è però qualcosa che mi sfugge, sono sincera). Infine, Home segue il corto promozionale del 2014 Almost Home, proiettato prima del film Mr. Peabody e Sherman; se Home vi fosse piaciuto, recuperatelo e aggiungete Mostri contro alieni, Lilo e Stitch e Monsters & Co.. ENJOY!
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