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HOTEL A ZERO STELLE di Tommaso Pincio

Creato il 27 maggio 2011 da Roversi2011

HOTEL A ZERO STELLE di Tommaso Pincio

Inferni e paradisi di uno scrittore senza fissa dimora.

Un viaggio tra vita e letteratura all’interno di un insolito albergo.

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In un hotel del genere gli ospiti dovrebbero essere vagabondi dell’anima,

coloro che ancora gironzolano alla ricerca di sé, senza troppa arte né parte.

Per quanto mi riguarda è il libro più sottolineato dell’ultimo anno.Anche il più tappezzato di mini post-it colorati.Un libro carico di significati e pronto a ‘rilasciare’ ad ogni lettura.In questo hotel si possono incontrare alcuni personaggi noti, ad esempio Edward Hopper, Jack Kerouac e George Orwell ma qui mi fermo perché non è mia intenzione rivelare prima, tutto quello che si può trovare in questo prezioso saggio mascherato da romanzo.

Nella convenzione romanzesca, la voce narrante non si rivolge mai a un lettore in carne e ossa, bensì a un orecchio ideale, astratto, a un’entità che somiglia più all’incorporeo giudice che ognuno porta dentro di sé.In una parola: la coscienza, la propria capacità di discernere il bene dal male, il buono dal cattivo, il giusto dallo sbagliato, il vero dal falso.Nella convenzione romanzesca, la voce narrante parla a se stessa.Nella convenzione romanzesca l’io è al contempo il sommo giudice e l’unico imputato di un processo chiamato narrazione.

Dicevo ‘rilascia’ perché ad ogni lettura si può trovare cose che prima non si erano trovate.Inoltre dà alcune risposte interessanti e pone qualche domanda che rimane anche dopo la fine del libro ma al tempo stesso lascia tracce e indizi da seguire, siano essi altri libri, quadri o fotografie.

Come ho detto, ognuno si sistema le cose a modo suo.Il che implica che ognuno ha il suo vizio capitale, una domanda filosofica che lo accompagna nei momenti decisivi, una domanda del tipo: «esiste un Dio?».Oppure: «Che ci aspetta dopo la morte?». Oppure: «Siamo soli nell’universo?». Ebbene la mia domanda, il mio vizio capitale che mi consegna al purgatorio, è sempre stata questa: «Cosa fa la realtà nel cuore della notte, mentre ce ne stiamo acquattati e acquietati nei nostri sogni?».

Insomma, un libro che, una volta terminato non va a finire sulla libreria insieme agli altri libri ma resta nei paraggi, a portata di mano, il pezzo di un puzzle più ampio, pronto per essere collegato a letture future.

Fa.Ro.


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