I Borgia Stagione 2: l’Ascesa del Principe Cesare

Roberto Accurso20 settembre 2013

A partire dallo scorso 13 settembre si è ricollocata nel palinsesto di Sky una delle serie di maggiore successo degli ultimi tempi, I Borgia, partorita dalla prolifica mente di Tom Fontana, autore già di cult per il piccolo schermo come Oz. Produzione europea, ma dal budget piuttosto alto, nasce col tentativo di narrare le vicende di una delle più complesse e misteriose famiglie dell’Italia rinascimentale, che con il suo operato ha contraddistinto le trame di potere di quegli anni e il cui nome ancora oggi è sinonimo di torbido e di machiavellico. Nata quasi in contemporanea con la serie statunitense The Borgias, si distingue da questa sia per il suo essere storicamente più attendibile, sia per una maggiore accuratezza nella scelta di vestiti e ambientazioni e di dialoghi più consoni ai personaggi che si è deciso di raccontare. Notevole la capacità degli interpreti, che danno vita a un’opera corale, in contrapposizione proprio al telefilm americano dove fa da padrone e si innalza su tutte la recitazione del divo Jeremy Irons. Del cast fanno parte alcuni italiani, tra cui spicca Marta Gastini, nel ruolo della bellissima e controversa Giulia Farnese, amante di papa Alessandro VI. Protagonista della seconda stagione è Cesare Borgia, un sorprendente Mark Ryder, attore ai più sconosciuto, ma in grado di stupire per la sua capacità di calarsi nei panni di questo complesso e travagliato personaggio, combattuto interiormente tra il dover essere, seguendo il volere del genitore Rodrigo Borgia (John Doman), cardinale destinato a reggere le sorti della sua famiglia, e il desiderio di diventare condottiero. Questione che resta irrisolta fino a quando il giovane Borgia compie la sua scelta e inizia la sua ascesa al potere attraverso gli anni da duca mercenario, che lo incoroneranno come una delle figure più sanguinarie e spietate del Rinascimento.

La prima puntata della seconda stagione si apre con il patriarca Rodrigo, o se preferite Alessandro VI, logorato dagli intrighi che per anni l’hanno portato a compiere gesti efferati per raggiungere le vette più alte della società romana, nella quale di fatto non viene mai accettato del tutto in quanto spagnolo e dalle dubbie origini nobiliari. Ha visto morire un figlio, Juan (Stanley Weber) per mano dello stesso Cesare, ha dovuto tessere pericolose alleanze, rinunciare alla vicinanza della prediletta Lucrezia (Isolda Dychauk) e difendersi da pesanti accuse. Il suo declino di fatto libera Cesare da quel vincolo di fedeltà verso il padre che gli impediva di compiere la sua scelta; inizia così quella che forse è la fase più conosciuta della storia dei Borgia che vedrà in parallelo la maturazione dei due famosi fratelli; da un lato il duca Cesare divenire quello che per Machiavelli è il Principe ideale, spietato, arrivista, pronto a tutto pur di raggiungere il suo scopo, e dall’altro la bella e spietata Lucrezia, protagonista di intrighi di corte, e manipolatrice di tanti matrimoni attraverso la seduzione e i celebri avvelenamenti.

Dodici episodi che terranno gli spettatori col fiato sospeso, perché riescono a mixare i tipici ingredienti del serial di argomento storico con temi più che mai contemporanei e che si specchiano nell’intricata situazione politica attuale, tra scandali che colpiscono i potenti, leader pronti a prendere il potere a qualunque costo, tradimenti e colpi di scena che non deluderanno anche il pubblico più esigente. Se da un lato la prima stagione si era prefigurata come una sorta di vasta introduzione, la seconda si presenta come l’evoluzione morale definitiva dei protagonisti. Intrighi di palazzo, lotte per il potere, scene esplicitamente forti, recitazione intensa: ingredienti che fanno di questo prodotto uno dei più attesi nel palinsesto televisivo di quest’anno.

In copertina: Mark Ryder