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I buffet, il prosciutto e gli 8 pilastri di un fondo comune.

Creato il 24 agosto 2011 da Investiresemplice

Ieri sono stato ad un evento gastronomico che mi ha fatto ricordare quanto sono fortunato a vivere in Emilia Romagna :) !!

Si, battute a parte, il mio oltre ad essere un incipit “campanilistico” è anche un pensiero che nasce dalla presenza sul territorio, di aziende leader nella produzione di formaggio, pasta, latte, prosciutto, salame e pomodoro. Una vera e propria “Food Valley” che offre un prelibato bendidio.

A questo evento ho avuto modo di assaggiare anche altre prelibatezze provenienti da tutto il nostro paese in cui, devo dire, si mangia bene ovunque!

Io e mia moglie, spizzicando qua e la, abbiamo potuto mangiare una fetta di spalla cotta, un pò di fritto misto di mare, qualche spiedino di agnello (arrosticino), un pò di crema di cioccalata bianca ! una roba di una bontà, strepitosa!

:razz:

Pensando all’enorme varietà offerta dai buffet mi è venuto lo spunto per questo post dove ti spiegherò come funzionano i fondi comuni e i loro principali vantaggi che offrono.

Iniziamo con il dire che un fondo comune d’investimento è uno strumento finanziario nato negli USA a metà del secolo scorso, acquistabile presso la propria banca o anche direttamente su internet tramite diverse banche on-line, in cui confluisce il denaro di risparmiatori che affidano la gestione dei propri risparmi ad una società di gestione del risparmio. La società fa questo tenendo separati, il proprio capitale (con cui paga l’affitto, gli arredi, gli immobili ecc.) da quello del fondo (che può solo essere investito/gestito secondo lo stile di gestione concordato).

calma calma….adesso ti spiego

8)

Torniamo al buffet: ti sarà capitato almeno una volta, di muoverti verso il tavolo imbandito di un buffet. Magari, sotto lo sguardo del tuo vicino, mentre facevi

I buffet, il prosciutto e gli 8 pilastri di un fondo comune.
più di un “passaggio” davanti a del parmigiano, per poi scivolare verso i dolci dove ti sei preso 3 diverse varietà di torta e poi magari sei tornato al salato mettendoti nel piatto 2 diversi tipi di pasta.
:)

domanda: avresti mai potuto disporre di questa varietà a casa tua? con quale aggravio di costi e di tempo/fatica? alle stesse condizioni economiche di acquisto di un ristorante e/o società di catering?

no, vero?

Questa è la logica, per cui piccoli/medi risparmiatori italiani (n. 1.000 MILIARDI di € nel 2010: Assogestioni), affidano decine e centinaia di migliaia di euro alla gestione di un fondo comune. Il fondo a sua volta, acquista centinaia di titoli che poi gestisce, suddividendo il valore del patrimonio complessivo, in quote rappresentative del conferimento fatto da ogni cliente/risparmiatore.

Tornando al nostro ristorante è come se, un gruppo di clienti, facesse una “colletta” e chiedesse in cambio al “gestore” l’acquisto all’ingrosso degli alimenti, la preparazione delle pietanze e in fine il servizio al buffet dove ognuno dei “contribuenti” avrebbe diritto a mangiare in proporzione una parte, di tutto!

Buono o buono?

:)

Ti è venuta fame?

:D

Torniamo ai nostri fondi comuni…

In relazione agli obiettivi finanziari, al rischio e al rendimento atteso, si  può scegliere tra tantissimi tipi di fondi: bilanciati, obbligazionari, azionari, assicurativi, Hedge funds, di liquidità e flessibili, ecc. ecc.

Tutti hanno in comune, le caratteristiche che ti vado ad elencare…

Allora vediamo gli 8 pilastri che fanno del fondo comune un’ottima soluzione di investimento:

1. Elevata accessibilità. Esistono fondi in cui l’investimento minimo è di € 1.000 e, addirittura ne sono sufficienti € 100 se si decide di investire tutti i mesi un importo fisso (Piano di accumulo). Ne consegue un rapporto molto favorevole tra numero titoli acquistati nel fondo e l’investimento di ogni risparmiatore. Lascio a te immaginare cosa potresti acquistare con € 100 se dovessi effettuare tu direttamente, l’investimento.

2. Gestione professionale e qualificata del portafoglio: Le società di gestione hanno tutto l’interesse che i risparmiatori continuino ad investire nei loro fondi e che lascino i propri risparmi il più possibile nel patrimonio da loro gestito. Ne consegue che, come in ogni buon ristorante che si rispetti, faranno di tutto perché il cliente sia contento, torni e faccia buona pubblicità. Qui, ti sto parlando di  quel 20% del “mondo dei fondi comuni” che rappresenta l’eccellenza, ossia che “batte” puntualmente gli indici di riferimento, offrendo costantemente il miglior rendimento possibile (performance relativa). Io tengo molto a questo aspetto, su cui tornerò già nel prossimo articolo sugli ETF.

3. Elevata diversificazione: In ogni fondo comune ci sono mediamente 100/150 posizioni di investimento differenti (es: 100 MIL di FIAT, 200 MIL di BTP ITALIANI ecc. ecc.) . Se è vero che i migliori economisti dicono che la diversificazione è la soluzione per gli “ignoranti” (nel senso che ignorano) devo dire che negli ultimi 10 anni, di “santoni” della finanza che hanno fallito le previsioni ne ho visti parecchi. Acquistando quote di fondi comuni, riesci a frazionare il “rischio” che, il singolo titolo, o la singola azienda, possano “tradire” le nostre aspettative di risultato. Ciò consente infatti di “attutire” eventuali sorprese negative. Se un pezzo di focaccia dovesse non piacerti più, non salterai il pasto!

4. Elevata liquidabilità: E’ possibile effettuare in 3-7 giorni, la sottoscrizione, il disinvestimento e lo switch (cambio da un fondo ad un altro) di un fondo comune. Quindi possiamo passare da una pietanza all’altra con estrema velocità, entrare ed uscire dal locale altrettanto rapidamente.

5. Elevata sicurezza patrimoniale: I fondi comuni italiani e esteri (SICAV) sono assoggettati in Italia al controllo della Banca d’Italia e Consob (Borsa italiana). La sicurezza di questo strumento è rappresentata dal fatto che il patrimonio gestito dal fondo è separato, da quello dell’azienda che lo gestisce. Come dire che il ristorante non può toccare i soldi che servono per comprare gli alimenti, ad esempio, per pagare la bolletta del locale oppure per pagare l’affitto. Il denaro dato dai risparmiatori, non può finire nelle altre attività della società di gestione. Attento, non sto dicendo che tu non possa rimetterci, ma ti sto evidenziando uno dei principali punti di forza del tanto vituperato “risparmio gestito”: il fondo ha un controllo ed una normativa che non consente al fondo di fallire! non male vero?

6. Bassi costi amministrativi di gestione: Qui sento già le urla di chi sostiene che i fondi comuni siano cari. In molti casi sono d’accordo. Intendo che rispetto alla prestazione del fondo, alla capacità del gestore, e alla effettiva presenza della “mano” del gestore, la stragrande maggioranza dei fondi è cara! In sostanza l’importante è: caro rispetto a cosa? ne parleremo. Per ora voglio attirare la tua attenzione sul fatto che se acquisti €10.000 di BOT (titoli di stato) dovrai sobbarcarti, bolli sul dossier titoli, diritti di custodia titoli,  spese rimborso titoli ecc. ecc. Con i fondi non hai alcun costo di “amministrazione”. Parleremo nei prossimi post quali fondi e/o ETF scegliere anche in base all’Expense ratio (indice di spesa)

7. Elevata facilità di gestione dei propri risparmi: puoi controllare come vanno i tuoi fondi con grande comodità. Infatti su tutti i principali quotidiani, vengono pubblicati tutti i giorni il valore di ogni quota di ciascun fondo in circolazione. Se hai l’home banking con la tua banca, puoi addirittura evitare questo passaggio, in quanto troverai il tuo controvalore in tempo reale. Posto che il tuo consulente dovrebbe aggiornarti periodicamente, come un bravo “metrè finanziario”. Ma questo è un altro discorso

8)

8. Reinvestimento dei proventi e distribuzione dei proventi: Proprio come qualsiasi altra industria, anche quella del risparmio si innova in continuazione ed esistono ormai migliaia di fondi con caratteristiche via via, sempre più specifiche e particolareggiate. Qui mi limito a segnalarti la possibilità di scegliere tra fondi che re-investono i guadagni nel patrimonio e quelli che liquidano i proventi magari accreditando tutti i mesi il tuo conto corrente del rendimento accumulato. Ciò soddisfa bisogni diversi: il primo consente di lasciare tutta la “benzina” possibile dentro al motore per avere la propulsione maggiore, nel secondo di avere un’ottima fonte di integrazione delle proprie entrate.

Ti ho preparato un esempio di come funzione il “meccanismo” di assegnazione delle quote, se vuoi consultarlo clicca su questo link: Esempio del meccanismo di assegnazione delle quote di fondi comuni

Adesso basta, direi che possiamo passare al prossimo post dove ti insegnerò uno strumento nato di recente che sta però riscuotendo grande successo. Il “nipote” dei fondi comuni: l’ ETF.

Lascia un commento all’articolo,  mi farà molto piacere risponderti. ciao

 


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