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I confini della mia scrittura

Da Anima Di Carta
I confini della mia scrittura Negli ultimi tempi circola per i blog un meme sui tabù della scrittura, ovvero sugli argomenti e i generi dai quali ci teniamo alla larga quando scriviamo (trovate qualche link in fondo). Visto che vi ho già raccontato i miei temi preferiti (nella scrittura e nella lettura), ho pensato di ammorb... ehm... farvi conoscere anche quelli che non mi piacciono.
Riflettendo sulla questione mi è tornato in mente un episodio di parecchi anni fa, quando lavoravo per un quotidiano e mi affibbiarono la pagina di politica. Ricordo che per me fu una specie di trauma, infatti andai immediatamente dal direttore a protestare. "Non sono capace di scrivere di politica e non mi interessa farlo", gli dissi, certa che la questione si sarebbe risolta così. "Puoi imparare. E un giornalista deve saper scrivere di qualsiasi argomento", mi rispose lui, irremovibile.
L'idea di occuparmi di politica in un primo momento mi gettò nel panico. Ero convinta che non ce l'avrei mai fatta e soprattutto ero seccata che un'attività che adoravo (scrivere) dovesse trasformarsi in un incubo. Ma poi cominciai a vedere il tutto come una sfida, decisa a fare del mio meglio.
La mia esperienza – incredibile a dirsi – durò un anno. Fu per molti versi impegnativa e mi costrinse a interessarmi di questioni che proprio non sopportavo, ma alla fine risultò utilissima. Infatti, mi trasmise la consapevolezza che se avessi voluto, avrei potuto davvero scrivere di qualsiasi tematica. In seguito mi è capitato altre volte di trovarmi di fronte ad argomenti che non conoscevo o ai quali non ero interessata, ma devo ammettere che il senso di panico non mi è più capitato.
Nel ricordare questo episodio, mi sono chiesta: anche uno scrittore deve saper scrivere di qualsiasi argomento? Sì, credo che sia così anche in quest'ambito. L'idea che la narrativa sia il frutto di una scelta libera, nata dall'ispirazione, ci autorizza ad auto-limitarci, scegliendo gli argomenti e i generi che preferiamo. In pratica, ci sentiamo liberi di scrivere quello che vogliamo, perché nessuno verrà mai a imporci nulla (tranne in casi particolari). Ma forse affrontare nuove sfide potrebbe avere risvolti interessanti, potrebbe portarci a scoprire talenti che non credevano di avere. Chi può davvero dire: questo non lo scriverò mai?
Per quanto mi riguarda, di confini ne ho di natura diversa. E visto che siete impazienti di conoscerli, eccoli qui.

I limiti della conoscenza


Se di un argomento non so nulla, come posso ambire a scriverne? Certo, ci si può documentare, ma la competenza e l'esperienza in un campo non si sostituiscono. Ci sono tipi di romanzi che mi piacerebbe scrivere a livello teorico, ma so che nella pratica non sarei mai in grado.
Fantascienza
Ogni tanto mi viene qualche idea per un romanzo ambientato nel futuro, niente a che vedere con astronavi o alieni, ma più con le tecnologie o le scienze del domani. Visto però che di questi argomenti non so proprio nulla, resteranno solo un oggetto del desiderio.
Esoterismo storico
Tempo fa mi venne l'idea per un romanzo sui Catari, ma mi auto-censurai, perché non avevo le capacità e le conoscenze per affrontare un romanzo storico. Lo stesso vale per altre storie sui misteri antichi che ogni tanto mi balenano in mente. Si tratta di un campo di cui so poco e se volessi cimentarmi in una cosa simile mi toccherebbe un lavoro enorme di documentazione.

I limiti dell'ispirazione


Quando scriviamo narrativa non attingiamo solo a ciò che conosciamo, ma anche a una fonte più interiore e ovviamente alle letture che catturano la nostra attenzione. Ci sono generi che mi dicono poco, dunque dubito che li adotterò mai per la mia scrittura.
Rosa, sentimentale, erotico
Romanzi di questo tipo ne ho letti in passato, quando ero nella fase di conoscere di tutto, ma quando i gusti si sono orientati, ho capito che mi annoiavano profondamente. Non sono mai stata romantica, le storie d'amore nei miei romanzi sono di contorno e sempre travagliate o proibite. Stucchevolezze e sdolcinature proprio non le reggo, figuriamoci se mi metto a scriverle. E il pudore mi bloccherebbe per l'erotismo.
Fantasy, favole
Di questo genere ho letto diverse storie che mi sono piaciute molto, ma non credo sia nelle mie corde. In questo caso posso dire di aver tentato questa strada, cominciando un romanzo con un taglio fantasy, per poi fargli prendere una strada diversa. Forse sono troppo razionale per creare realtà alternative.

I limiti della sopportazione


Qui siamo nel campo degli argomenti che considero addirittura indigesti e che quindi evito come la peste, tanto nella lettura quanto nella scrittura
Guerra, horror, violenza eccessiva
Di fronte a descrizioni di violenza provo un autentico senso di nausea. Ricordo di aver mollato un romanzo perché non riuscivo proprio a sopportare l'indulgere dell'autore su alcuni dettagli in una scena di tortura. Per lo stesso motivo le storie che hanno la guerra al centro mi infastidiscono. Insomma, non credo che scriverei mai niente del genere.
Politica, economia, potere
Tutto ciò che ha a che fare con il materialismo, il potere e i soldi mi disgusta.
Drammi familiari, tragedie personali ed esistenziali
Qui siamo alla noia allo stato puro, che sfocia nell'insofferenza. Molto semplicemente, trovo che la vita di per sé sia già piena di brutture e dolore, non vedo perché me le dovrei sorbire pure in un romanzo o dovrei imporle a un lettore.
E i vostri limiti quali sono? Vi siete mai posti il problema?

Hanno aderito a questo meme anche:
- Cristina M. Cavaliere - Lo scrittore diventa muto come un pesce
- Tenar - Oltre il mio universo narrativo
- Aisliin - Mai dire mai o quasi
- Chiara Solerio - Vade retro - I tabù della mia scrittura
- Sandra Faé - Cose che le donne non scrivono #1
- Daniele Imperi - I tabù della mia scrittura




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