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I fantasmi dei Natali passati, di Corella & Soprani

Creato il 21 luglio 2014 da Babetteleggepervoi
A N T E P R I M ACome sempre, la verità è nascosta sotto molteplici veli. Come sempre, Londra è una dei protagonisti di questa vicenda: una città piena di ombre e di sudiciume morale. In cui si muovono, simili a larve, i personaggi di questo racconto. Maschere che coprono altre maschere, volti che non vengono alla luce se non quando ormai è tardi. L’ultimo racconto della serie “Victorian Solstice” ripropone la magia dei capitoli precedenti.
è tempo di finire la storia che abbiamo iniziato ben oltre un anno fa, suddivisa in 4 capitoli, che sono storie indipendenti, ma contenute tutte nello stesso arco narrativo:1 -La Società degli Spiriti (settembre 1890)2 - La Lega dei Gentiluomini Rossi (ottobre 1890)3- I Figli del Pozzo di Carne (Novembre 1890)4 - I Fantasmi dei Natali Passati (dicembre 1890 - gennaio 1891)
I fantasmi dei Natali passati, di Corella & Soprani


Titolo: I fantasmi dei Natali passati (Serie Victorian Solstice, n° 4).Autore: Vittoria Corella e Federica Soprani.Editore: Lite Editions (24 luglio 2014). Prezzo: euro 1,99.La mia valutazione: cinque stelline.
Come in ogni Vigilia di Natale Vittoriana che si rispetti, i fantasmi fanno visita ai vivi allo scoccare della mezzanotte. Ma nella Londra gotica e maledetta di Victorian Solstice gli spiriti si lasciano dietro i cadaveri di chi conta poco o niente. Per la J&J Investigations però tutti sono importanti. Tutti meritano giustizia.

Per gli ‘innominabili’ di Londra, Jericho e Jonas sono disposti a guardare in faccia i loro vecchi fantasmi.E così il vero miracolo di quel Natale era vedere Jericho Marmaduke Shelmardine seduto nella platea di un teatro a tre anni esatti dalla morte di Christophe Safire, avvenuta sul palco del Drury Lane. Probabilmente nessuno tra i gentiluomini e le gentildonne che affollavano l'Alhambra poteva rendersi conto della portata di quell'evento. Ricordavano ancora il Mago scomparso, certo. Come dimenticare? Ma nessuno ricordava Jericho. Nessuno sapeva che erano morti in due, quella sera.Il primo incontro con la prosa barocca di Corella e Soprani è travolgente: una lingua così ricca e sonora, quasi una musica. Ecco, il racconto si dipana come una partitura musicale. I personaggi sono le note e l’estrosa penna delle autrici li fa muovere sul pentagramma in una danza di sofferenza, d’amore e di morte.Ombre con la maschera, maschere che si nascondono nell’ombra. Nulla è come sembra in questa storia sofferta e malinconica.La soluzione dell’enigma porta una momentanea serenità, ma il dolore è sempre dietro l’angolo. Non ha fretta. Può aspettare.
Bellissimo. Straziante.Maestoso e inesorabile, Iil Big Ben batté la mezzanotte. Uno, due, tre. Dodici. Era il Natale milleottocentonovanta. Erano tre anni che Cristophe Safire era morto. Tre mesi da che Jericho Marmaduke Shelmardine aveva conosciuto Jonas Marlowe. “Va tutto benissimo!” Jonas sorrise a Jericho, mentre gli invitati dell’Alhambra sollevavano i calici e brindavano al Natale. Lo scoppio di un Christmas Cracker fece girare molte teste. Poi un altro e un altro ancora. Una salva festosa in mezzo a un fiorire di coppe di champagne Pommery.

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