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I precedenti italici nel Gp d'Europa

Da Federicomilitello

I precedenti italici nel Gp d'Europa
Il Gp d’Europa affonda le sue radici nel lontanissimo 1923. Venne istituito dalla Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti, l’antenata dell’odierna FIA, quale titolo onorifico per la gara di maggior prestigio della stagione agonistica, carattere che mantenne anche dopo l’avvento del Mondiale fino al 1977.
Dal 1983, poi, il Gp d’Europa divenne una gara effettiva del calendario di Formula1, con le sole eccezioni del periodo 1986-1992 e del 1998. Dopo essersi disputato per 24 anni su quattro piste differenti (Brands Hatch, Donington, Jerez de la Frontera e Nurburgring), dal 2008 si tiene sul circuito cittadino di Valencia.
Lusinghiero appare il bilancio della Ferrari nel Gp d’Europa., dove ha collezionato ben 12 successi complessivi. Nel complesso, inoltre, i piloti e le scuderie italiane hanno sempre conseguito risultati prestigiosi in questa competizione.
La prima edizione onorifica del 1923 a Monza, infatti, fu vinta da Carlo Salamano con la sua Fiat 805/405, mentre nelle due annate successive si imposero a Lione e Spa Francorchamps rispettivamente le Alfa Romeo di Giuseppe Campari ed Antonio Ascari. Quest’ultimo, che scomparve proprio nel 1925 dopo un incidente nel Gp di Francia, era il padre di quell’Alberto Ascari che si aggiudicò i titoli mondiali nel 1952 e nel 1953 con la Ferrari. Proprio lui regalò inoltre alla Rossa di Maranello il primo trionfo nel Gp d’Europa, imponendosi a Monza con la sua F125.
Il tricolore continuò a sventolare alto nel Gp d’Europa anche nel triennio successivo: nel 1950, il primo anno in cui si disputò il Mondiale di F1, a primeggiare fu il futuro iridato Giuseppe Farina con l’Alfa Romeo; con la stessa scuderia, poi, tagliarono il traguardo per primi l’anno dopo Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli. Nel 1952, infine, fu ancora Alberto Ascari a riportare la Ferrari al successo: fu l’ultima vittoria di un italiano con il Cavallino Rampante nel Gp d’Europa.
La casa automobilistica del Bel Paese, infatti, tornò a graffiare tre anni dopo con il francese Maurice Trintignant a Montecarlo, prima di ripetersi nel 1959 e nel 1960 con il britannico Tony Brooks e lo statunitense Phil Hill, rispettivamente sui circuiti di Reims-Gueux e Monza. Da lì per la Ferrari iniziò un lunghissimo digiuno: in 40 anni, infatti, la scuderia italiana ottenne una sola vittoria nel 1974 grazie allo svizzero Clay Regazzoni, che al Nurburgring si rese artefice di una prestazione eccezionale, precedendo il sudafricano Jody Scheckter (Tyrrel-Ford) e l’argentino Carlos Reutemann (Brabham-Ford).
Negli anni 2000, poi, la Rossa tornò a ruggire grazie ai quattro trionfi di Michael Schumacher al Nurburgring (2000, 2001, 2004, 2006) ed a quello di Rubens Barrichello sulla medesima pista (2002).
La Ferrari, infine, ha agguantato un primo posto anche nella prima edizione disputata a Valencia, con Felipe Massa che nel 2008 si impose davanti a Lewis Hamilton (McLaren).
http://www.f1passion.it/2012/06/f1-colori-italiani-al-gp-europa/
Federico Militello

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