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I Presidenti: Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006), l’europeista figlio della resistenza

Creato il 24 gennaio 2015 da Candidonews @Candidonews

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Carlo Azeglio Ciampi
(1920)

Presidente dal 1999 al 2006

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Anno 1999. Sono passati sette anni dall’elezione di Scalfaro e nel frattempo era cambiato tutto il panorama politico italiano. Partiti storici come DC, PSI, liberali, repubblicani, socialdemocratici erano scomparsi, travolti da Mani Pulite. Una nuova legge elettorale maggioritaria aveva sostituito lo storico sistema proporzionale. Era nato il bipolarismo con due coalizioni politiche contrapposte, l’una coagulata attorno all’imprenditore ex craxiano Silvio Berlusconi e che annoverava missini, leghisti, ex socialisti e democristiani di destra. L’altra invece unita ‘contro’ Berlusconi e di cui facevano parte il Pds, i democristiani di sinistra, i verdi ed altri piccoli partiti.

Il Presidente uscente Scalfaro aveva ‘governato’ il cambiamento, traghettando l’Italia dalla ‘prima’ alla ‘seconda’ Repubblica. Era arrivato il momento di eleggere quindi il primo Presidente della cosiddetta Seconda Repubblica.

Il Premier era Massimo D’Alema, primo ex comunista a Palazzo Chigi. Si cercò quindi di trovare un nome condiviso con l’opposizione di centrodestra. Le candidature erano molte, Franco Marini, Giuliano Amato, Emma Bonino. Nicola Mancino ,Rosa Russo Jervolino. Alla fine si optò per un nome di prestigio. Carlo Azeglio Ciampi.

Ex premier, Ministro del Tesoro e ‘padre’ dell’Euro, Ciampi venne eletto alla prima votazione, 707 voti. Sarà il decimo Capo dello Stato.

Nato a Livorno nel 1920, inizia il suo impegno politico nel 1943 quando, da militare, rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò ed entra nella Resistenza, nel Partito d’Azione. Terminata la guerra entra per concorso alla Banca d’Italia, dove scalerà in trent’anni tutte le posizioni, fino a essere nominato Governatore nel 1979, in un momento critico dopo l’arresto del suo predecessore Paolo Baffi e il caso Sindona. Ciampi, con aplomb britannico, guida la Banca fuori dalla tempesta creando un gruppo di lavoro – i “Ciampi boys” – che faranno molta strada: il più famoso tra loro è Mario Draghi.

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Ciampi vide passare a Palazzo Chigi D’Alema, dimessosi nel 2000 dopo la cocente sconfitta per le regionali; Amato, nominato dall’agonizzante centro-sinistra ed infine il risorto Silvio Berlusconi, vincitore delle elezioni del 2001. Proprio con quest’ultimo non vi furono grandi rapporti. Ciampi firmò molte ‘leggi ad personam’, cercando però di ‘mitigarle’ come poteva usando una sorta di ‘moral suason‘. Durerà poco:

Dunque, dal 2003, il Presidente comincia a rispedire al mittente le leggi più incostituzionali: quella sui tribunali minorili e soprattutto quelle sulla tv (la Gasparri) e contro la giustizia (la Castelli sull’ordinamento giudiziario e la Pecorella che abolisce l’appello contro le assoluzioni). E così diventa anche lui, come Scalfaro, un nemico da abbattere, un “ribaltonista”, un “comunista mascherato”

Non mancarono gli scontri diretti con il Governo Berlusconi:

Lo scontro più duro con il governo è quello sulla grazia ad Adriano Sofri e Ovidio Bompressi: Ciampi avrebbe voluto concederla, ma il ministro della Giustizia Castelli si oppose. Ciampi allora portò il caso davanti alla Corte Costituzionale, che gli diede ragione quando però ormai il settennato era finito.

Ciampi, da Capo dello Stato, ha dovuto scrivere dichiarazioni ufficiali non certo banali. Dal cordoglio espresso per le stragi dell’11 settembre 2001 a quello per la morte di Giovanni Paolo II e le sussessive felicitazioni per l’elezione di Benedetto XVI.

Più volte mi sono riletto il testo dell’impegno preso in Parlamento il 18 maggio 1999, il giorno del mio giuramento. Quell’impegno si ispirava alle iscrizioni scolpite sui frontoni del Vittoriano, l’Altare della Patria: “per la libertà dei cittadini, per l’unità della Patria”. Non è retorica, è l’essenza stessa del nostro convivere civile. (dal messaggio di fine anno agli italiani, 31 dicembre 2005, l’ultimo da Presidente della Repubblica)

Grazie a Carlo Azeglio Ciampi si deve il ripristino della festa della Repubblica, il 2 giugno. Negli anni della sua Presidenza ha cercato di riportare in alto il sentimento di appartenenza alla Patria. Risulta essere stato uno dei Presidenti più amati dagli italiani.

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Fonti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/17/colle-11-presidenti-ciampi-banchiere-grigio-che-sognava-moral-suasion/566351/
http://www.polisblog.it/post/76889/i-presidenti-della-repubblica-carlo-azeglio-ciampi-1999-2006


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