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I sensitivi e i dittatori (2): Gustavo Rol

Da Mcnab75
I sensitivi e i dittatori (2): Gustavo Rol

Gustavo Rol

 

Gustavo Rol viene definito da molti il più grande sensitivo del '900. Le testimonianze dei suoi “poteri” sono innumerevoli, a livello di Padre Pio. Il fatto di non essere inquadrato in una qualunque gerarchia ecclesiastica ha ovviamente limitato la sua fama – comunque enorme – ai soli circoli di chi si interessa di questi argomenti.

 

Rol nacque a Torino nel 1903. Di famiglia benestante (padre avvocato e direttore della Banca Commerciale Italiana), Gustavo fu un bimbo dall'infanzia precoce. A due anni già parlava e la sua prima parola fu... Napoleone. Non un caso, visto che nell'età adulta Rol ebbe una vera passione per l'imperatore francese, arrivando a conoscerne la vita a memoria, e a collezionare diversi suoi cimeli.

Nemmeno il lato “paranormale” della sua vita fu esente dai contatti con Napoleone. Un aneddoto molto succoso risale agli anni '30: Rol stava passeggiando tranquillamente per strada; ad un tratto, l'istinto lo spinse ad entrare in una casa. Chiese al portinaio di condurlo nelle cantine e di procurargli una pala. Rol dissotterrò dal pavimento in terra battuta delle cantine un busto di marmo raffigurante Napoleone sotto gli occhi increduli dei presenti.

 

Tornando alla biografia spiccia, nel 1921 intraprese la carriera giornalistica, iscrivendosi però anche a giurisprudenza. In quegli anni viaggiò molto, soprattutto a Londra e Parigi, specializzandosi in studi di scienze commerciali. Non contento si iscrisse anche al Corso Ufficiali, congedandosi nel '30 col ruolo di sottotenente. A Parigi conobbe la sua futura moglie, Elna Resch-Knudsen, di nobili origini: nella sua famiglia figuravano, infatti, ben diciassette Re; tre anni dopo Rol la sposò a Torino.

 

Proprio a Parigi Rol ebbe modo di indagare sulle sue particolari “capacità”, che fin da bambino lo avevano portato ad avere una più profonda cognizione di tutto ciò che lo circondava. Così cominciò la sua fama da sensitivo, la cui eco arrivò fino alle più alte sfere della politica e dell'aristocrazia d'Europa e anche d'oltreoceano. I capi di stato delle più grandi potenze volevano chiedergli consiglio, fra questi figurano De Gaulle, Pio XII e Mussolini.
L'incontro col Duce
 

Fu l'incontro col Duce gli riservò una grande sorpresa. Era il 1942. Le potenze dell'Asse erano vittoriose su tutti i fronti. Nessuno poteva immaginare quella che, dopo soli tre anni, si sarebbe trasformata in una sconfitta epocale per Germania e Italia. Mussolini volle incontrare Rol perché da qualche tempo la sua fama lo precedeva. A quei tempi il sensitivo aveva rimesso la divisa, col grado di capitano degli Alpini. I suoi colleghi parlavano di lui come di un portento in grado di “sconvolgere le leggi della natura”, e di leggere il futuro. E, a quanto pare, per gli italiani non prevedeva granché di buono.

Il Duce lo incontrò nel suo studio, convocato addirittura dai servizi segreti dell'OVRA. La domanda di Mussolini fu schietta: “Mi dicono che voi fate delle previsioni. Come andrà la guerra? Parlate pure liberamente.” Dopo molte logiche titubanze, Rol accettò di parlare di ciò che vedeva nel futuro, e rispose: “Duce, la guerra è perduta.”

Mussolini si agitò, ma chiese: “Qual è la mia sorte?”

“Gli italiani la allontaneranno nella primavera del '45.”

A quel punto il Duce scattò in piedi, picchiò un pugno sul tavolo e gridò: “Lo vedremo! E ora vada, vada.” Appena uscito Rol parlò della sua visione agli ufficiali che lo avevano accompagnato fin lì, indicando loro la data precisa della morte di Mussolini: 28 aprile 1945.

Turbato ma non offeso, il Duce seguì da lontano le vicende di Gustavo, salvandogli addirittura la vita per ben tre volte, nascondendolo dai nazisti. Hitler infatti voleva Rol al suo fianco ed era disposto a rapirlo per portarlo a Berlino.
Rol, il paranormale, i partigiani
 

Nel 1943 Rol e la sua famiglia si rifugiarono a Pinerolo, in una zona presidiata dai tedeschi. Proprio in quelle settimane il sentivo utilizzò i suoi poteri per salvare la vita a molti partigiani. Non solo, per rabbonire gli ufficiali tedeschi si offriva di svolgere sotto i loro occhi degli esperimenti paranormali. Un episodio in particolare è stato testimoniato con tanto di dettagli.

 

Un giorno, a Pinerolo, un comandante tedesco aveva messo al muro un gruppo di partigiani. Rol accorse a chiederne la liberazione. “Sono innocenti, non hanno commesso niente di male”, diceva. “E lei come fa ad esserne tanto sicuro?”, chiese il comandante. “Alla stessa maniera con cui sono sicuro di conoscere cosa contengono i cassetti della scrivania nella sua casa ad Amburgo”, rispose Rol e cominciò a descrivere minuziosamente gli oggetti che quel comandante aveva nella sua scrivania ad Amburgo, soffermandosi sul contenuto di alcune lettere privatissime e di documenti segreti. Il tedesco, confuso e spaventato, liberò immediatamente i prigionieri»

 

Gustavo Rol sopravvisse alla guerra e, negli anni a venire, vide la sua fama – mai sfruttata a fini economici – crescere esponenzialmente. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia...
Per chi invece volesse leggersi tutta una serie di articoli dubitativi sui poteri di Rol, questa è la pagina giusta: www.gustavorol.net/rol.php
Sta di fatto che il mistero permane ancora oggi, e probabilmente tale rimarrà per sempre.
Una cosa la si può affermare con certezza: che fosse un sensitivo o un abile illusionista, Rol non ha mai approfittato delle sue capacità per arricchirsi. Dettaglio che, da qualunque lato guardiate la cosa, non può che renderlo automaticamente simpatico.

 

(Fonti: inspiegabile.com, Esoterismo e fascismo: storia, interpretazioni, documenti, di Gianfranco De Turris).
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La prima parte del dossier: Hanussen e Hitler


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