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I tassisti di Saronno e tutti 'sti cambiamenti

Creato il 09 marzo 2015 da Marina Viola @marinaviola


I tassisti di Saronno e tutti 'sti cambiamentiMentre voi ve ne stavate belli al calduccio sotto le coperte, io attraversavo l’oceano, in una posizione simile a quella di Aldo Moro nella Renault, perché (e bisogna pure ringraziare la Signora Fortuna) il posto sull’aereo di fianco al mio era libero.Arrivata alla Malpensa, ho cercato invano di ricaricare il cellulare italiano (io questo vostro sistema di ricarcia non lo capirò mai), ho preso il mio bel trenino fino alla strepitosa stazione Centrale di Milano e mi sono infilata in un taxi.Il tassista mi ha raccontato subito del cognato, come se io gli avessi chiesto: ‘allora come va?’. Dice che lui dall’anno prossimo si mette in proprio, che lavorare con uno di famiglia va sempre a finire che si litiga. È di Saronno, aggiunge, e a lui questa storia della tariffa fissa Malpensa-Milano non va mica tanto bene: novanta euro non bastano mai, e poi il resto chi li mette? Insomma mi ha fatto una testa così. Tra l’altro avevo poco da aggiungere alla conversazione, perché sinceramente le problematiche dei tassisti di Saronno le conosco poco. Mi ha detto che stamattina, sempre a Saronno, è stato fermo per quattro ore: nessun cliente; dice che è strano per essere un lunedì. “È tutto un lavoro di fortuna!”. Gli ho detto che se il cognato avesse saputo che invece di stare fuori dalla Stazione centrale, stamattina alle nove, se stava a Saronno ad aspettar clienti, gli avrebbe fatto un culo così. Non l’ha presa come una battuta e mi è parso incupirsi, così abbiamo finito lì la conversazione. Poi ha girato a sinistra in piazza Adigrat e sono arrivata a casa. Mia mamma mi aspettava come si aspetta uno che arriva dalla guerra, e ci siamo abbracciate a lungo ancora prima di uscire dall’ascensore. Dice che era preoccupata perché non mi aveva sentito. Le ho detto della storia del cellulare, ma poi abbiamo subito parlato d’altro. Le sorelle hanno chiamato immediatamente, una per una. Io ho chiamato le mie zie, Milena e Pupa.Dopo cinque minuti ho scoperto alcune cose che sono cambiate dall'ultima volta che ero qui:Mi sono mangiata un’ottima fetta di tortello fatto da mia mamma, poi lei è andata all’Opera San Francesco (dove fa la volontaria) e io avrei dovuto dormire e invece ho disfatto le valigie. A poco a poco vi vedo tutti, me lo sento.(Nella foto Luca e mia mamma)



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