Magazine Diario personale

L'Amore è rumore.

Da Mariellas

L'Amore è rumore.
Fine giugno. Non so bene perché, ma ho voglia di mettere nero su bianco quante cose nel mese mi hanno fatto incazzare e quante no.

E forse da oggi in poi lo farò spesso. Chissà. Mi ha fatto incazzare che un mio amico di blog abbia dovuto confrontarsi con una masnada di vigliacchi del web. Che hanno riempito il suo spazio di insulti di vario genere. Tanto da indurlo a fermarsi per un po' per decidere sul da farsi. E alla fine la grinta e la forza del  mio ragazzo bello hanno avuto la meglio su gentaglia dal cervello grande come un chicco di riso. Schifosi relitti.Mi ha fatto incazzare che si possa permettere alla Grecia di non stare ai patti con l'Europa. Che noi qui in Italia stiamo a leccarci ancora le ferite per le rinunce fatte e che faremo. Zitti e mosca. Mentre Tsipras indice un referendum per lavarsene le mani e anche i piedi. Mi ha fatto incazzare dovere continuare ad esibire la mia faccia d'italiana corretta e ligia ad ogni dovere tutte le volte che sarò all'estero. E sapere che le risatine di compatimento dei "cittadini europei e non" continueranno a iosa. Continua a farmi incazzare Salvini. Ma è una roba vecchia. Dai "napoletani che non si lavano" alle "ruspe" di oggi non è cambiato nulla o quasi. Ah sì, è il segretario del partito, ha fatto fuori il vecchio Bossi e purtroppo fa leva sui cervelli minuscoli e imbrigliati di luoghi comuni dei "nazional-popolari" che lo seguono. Non me ne faccio una ragione. Ora fa il lecchino, lenticchia che non è altro. Se potessi, lo chiuderei in una discarica a cielo aperto nella "terra dei fuochi". Per qualche giorno. Per rinfrescargli la memoria su  quanto male il nord abbia fatto al sud, partendo da lì. Visto che fa finta di essersene dimenticato. Ma noi no. Io lo ricordo il compagno di merende Maroni, quando urlava al cielo che la "mafia" in Lombardia non esisteva. Lo so che non basta, ma è un inizio. Poi lo mandiamo a raccogliere pomodori nelle campagne del sud a posto di qualcun altro. Ma anche uva nelle terre pregiate del Barolo. Sempre per tre euro lordi all'ora. Quando va bene.

Ora "pensieri positivi".

Sto leggendo un gran bel libro: "Il Paese dei Coppoloni" di Vinicio Capossela. Sarà che la terra raccontata è anche la mia terra. Sarà che ritrovo gente e odori della mia infanzia. Sarà che le colline e le montagne raccontate sono impresse a fuoco nella mia memoria. Sarà che i treni viaggiati li abbiamo sentiti insieme. Ma la poesia di un "cantore" fuori dal coro è grandemente potente. Non si scappa. La memoria è tutto. Il nostro bagaglio, passato e futuro.Mi è piaciuto, passare delle belle serate tra la gente della mia nuova città. Aperta e cordiale. Serate di feste, di cene al chiaro di luna. Di racconti, di gelati e risate. E di musica non ordinaria e piatta. Viva.Mi è piaciuto completare la mia wish list di libri da leggere per questa estate che è arrivata. Caldo, dolce far niente e letture. Niente di meglio. Mancano quasi due mesi però. Ce la posso fare. Per la wish list prossimamente su questo schermo.Mi è piaciuto organizzare la nostra prossima vacanza. Brevissima ma intensa. In Italia. Ve ne parlerò.Mi è piaciuto fare gli auguri al mio papà, lo scorso 21 giugno.  Ha oltrepassato gli ottantadue anni con il piglio di un ventenne. Aivoglia a dirgli vacci piano. Che con il suo cuore provato dal tempo e dalla vita dovrebbe vivere quasi in una bolla. Ma non lo farà. Lo conosco bene, ho il suo carattere e il suo cipiglio. Ed io figlia indomita forgiata dalle sue mani, gli auguro notti stellate come quelle che desidera. E frutti maturi da cogliere dai suoi alberi per ancora un mucchio di tempo. Pronti per essere  donati alla sua numerosa tribù. Quella che a volte osserva in disparte, mentre gli ruota intorno, con lo sguardo orgoglioso di chi, ha operato con intelligenza, coerenza ed onestà. Ed io sono altrettanto orgogliosa di lui. Mi è piaciuto che negli Stati Uniti dell'Ammerica i diritti degli omosessuali siano stati riconosciuti. Grande passo a cui la nostra minuscola Italia non è preparata oggi e non lo sarà per lungo tempo ancora. Fino a quando lo chiesa continuerà a mischiare le carte in nome di un dio che per primo non avrebbe mai accettato alcuna differenza. Ma noi incalliti ricettatori di speranza, continueremo a fare rumore. Ogni giorno, ogni minuto.E di certo non sarà un FOLLE squilibrato che spara all'impazzata su una spiaggia bianca a  turisti inermi a farmi cambiare idea. O l'avanzata di gente MALATA (sempre in nome di un dio minore a fargli da alibi) che pensa di riuscire a restituire all'occidente il male fatto in tempi passati. E anche se, come potete ben immaginare, il concerto di Lorenzo Jova Cherubini ieri sera mi ha lasciato stremata e felice, come una bimba da Hamley's a Londra, beccatevi i Verve a conclusione del post.Perché sì: AMORE E' RUMORE. E NE CONTINUEREMO A FARE. MA TANTO. Come ieri sera a Milano e Torino sotto un cielo arcobaleno.




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