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I traditori (di Giancarlo De Cataldo)

Creato il 04 marzo 2011 da Mcnab75
I traditori (di Giancarlo De Cataldo)

I traditori

Giancarlo De Cataldo

Einaudi

584 pagine, 21 euro

 

Da Palermo a Londra, da Roma a Torino, da Venezia alla Transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della Calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti, tra mercanti di carne umana e lord irrequieti, giovani uomini e donne sognano, combattono e amano.

E tradiscono. Ognuno va incontro al suo destino.

A qualcuno tocca in sorte una nuova vita.

Alcuni diventano faccendieri e delinquenti.

Alcune donne guardano piú avanti, piú lontano.

Gli ideali piú puri si fanno gretta convenienza.

Le organizzazioni criminali si innervano nella nazione che nasce.

I mafiosi intraprendono. I tagliagole tagliano gole.

E Mazzini tesse la sua tela di sangue e utopia.

Eppure, tra battaglie e cospirazioni, tra vite leggere e amori complicati, si compone potente e netto il disegno di una stagione e di un ideale che è sempre possibile.

E che di nuovo ci attrae, con l'innocenza di una forza giovane che non possiamo dissipare.

 

I PERSONAGGI DEL ROMANZO

 

EROI, TRADITORI E BANDITI

 

Violet Cosgrave. Inquieta lady, discendente di corsari.

La Striga. Creatura delle foreste.

Janet Corrigan. Pasionaria irlandese.

Esther. La figlia dell'usuraio.

Rosie Wexingham. La maîtresse.

 

Lorenzo di Vallelaura. Nobile veneziano senza patria.

Mario Tozzi. Repubblicano romano.

Terra di Nessuno. Guerriero sardo.

Michele Liberato di Villagrazia. Barone siciliano.

Paolo Vittorelli de la Morgière. Capo dei servizi segreti piemontesi.

Rudolf von Aschenbach. Funzionario dei servizi segreti austriaci.

Salvo Matranga. Mafioso.

Lord Jerome Chatam. Un aristocratico estenuato.

Il Calabrotto. Capobastone calabrese.

Don Totò 'o Meschiniello. Camorrista.

Don Tore De Lorenzo. 'O Masto.

Griffin McCoy. Reporter americano.

Lussardi. Trafficante di bambini.

Don Calò. Capomafia.

Saraceni. Giudice borbonico.

Solomon. Rabbino.

Cole. Pastore protestante.

Turrey. Un arrogante.

Il Trevigiano, er Berva, Perry il Ratto, Mickey Faccia di Morto, Frank Gozzo. Tagliagole.

 

I PERSONAGGI STORICI

 

Giuseppe Mazzini. Il Maestro.

Carlo Pisacane. Il socialista.

Camillo Benso conte di Cavour. Il ministro.

Giuseppe Garibaldi. Il Generale.

Vittorio Emanuele II. Il re.

Napoleone III. L'imperatore.

Massimo D'Azeglio. Il marchese.

Luigi Carlo Farini. Medico e dittatore.

Bettino Ricasoli, detto Bet-Bey. Barone fiorentino.

Luciano Buonaparte, principe di Canino. Aspirante statista.

Ciceruacchio. Eroico bottaio.

Sir Charles Babbage. Pioniere della scienza informatica.

Ada Lovelace. Matematica, figlia di Lord Byron.

Giovanni Corrao. Il garibaldino.

Francesco Crispi. Il rivoluzionario.

Felice Orsini. Il terrorista.

Simon-François Bernard. Il nichilista.

Algernon Charles Swinburne. Il poeta.

Dante Gabriel Rossetti. Il pittore.

Thomas Carlyle. Un reazionario lungimirante.

 

Commento

 

Credo sia superfluo scrivere una recensione standard su un libro che sta avendo un traino promozionale imponente. Non siamo ai livelli di Umberto Eco ma di certo il romanzo in questione si trova ovunque, in bella vista. Per questo, oltre a citarvi la sinossi, vi ho ricopiato la lista dei personaggi che troverete ne I traditori, di De Cataldo. Questo elenco dà un'idea abbastanza chiara del lavoro svolto dall'autore. Specialmente per chi, su questo blog, apprezza gli articoli storici e quelli (più rari) sullo steampunk.

Perché di romanzo storico stiamo parlando, ma De Cataldo è stato bravo a ricamarci intorno delle suggestioni vaporose, minime e per nulla inventate, ma gradevoli, tanto che il risultato finale è davvero apprezzabile. Apprezzabile per chi ama il Risorgimento – borbonici, savoiardi o mazziniani che siate – ma anche per chi preferisce leggere un romanzo d'avventura, di spionaggio, piacevole e divertente. Con o senza “messaggio”, a vostro piacere.

 

Va da sé, come ho già fatto intuire, che alcune trovate sono furbette. Inserire Charles Babbage (figura ricorrente nel genere steampunk) non era affatto necessario nell'economia della trama, eppure devo ammettere che questa astuzia migliora il romanzo e gli conferisce un respiro internazionale (e vagamente weird) che ho senz'altro gradito. Un'ulteriore furberia, ma del tutto giustificata, è quella di aver fatto uscire un romanzo risorgimentale nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Contiamo quanti altri libri ambientati in quel periodo storico usciranno l'anno prossimo. Si accettano scommesse.

Altro pregio da sottolineare: parlare dell'Unità d'Italia senza dimenticare che essa nacque da un contesto mondiale, tra superpotenze filoborboniche e altre filosabaude. Senza dimenticare che Mazzini era una sorta di “terrorista” ante litteram, con amici in Svizzera, a Londra e in molte altre città europee. Per tacere di Garibaldi, che guadagnò la sua fama in Uruguay e Brasile, prima ancora che nelle Due Sicilie.

 

Ci voleva forse un volpone come De Cataldo per abbandonare i provincialismi e l'italica necessità di “identificarsi” con questo o quel personaggio. Scrivendo un romanzo con un occhio di riguardo alla narrativa d'epoca, ma raccontata in stile contemporaneo, genere che sta raccogliendo sempre più consensi. Un bell'esperimento controtendenza per quel che concerne il nostro minuscolo orticello dove – di solito – i ventenni scrivono della crisi dei 20 anni, i trentenni della crisi dei 30 anni e via dicendo, fino alla demenza senile.

C'è da dire che la prima metà del romanzo è decisamente la migliore, complessa, ambientata tra Inghilterra e Italia, con aneliti che vanno oltre il mero contesto di ricostruzione storica in forma narrativa. Nella seconda metà, quella più propriamente risorgimentale, l'attenzione si concentra per ovvie ragioni sul nostro Belpaese in divenire, e De Cataldo cade quindi un poco (per fortuna non troppo) nella trappola dell'italianismo autarchico, salvo poi risollevarsi alla grande negli ultimi capitoli, ambientati dieci anni dopo l'Unità.

Insomma, I traditori è un libro consigliato, almeno su questo blog. I rompiscatole troveranno senz'altro qualche imprecisione nella ricostruzione delle personalità dei personaggi storici realmente esistiti, o magari non apprezzeranno taluni risvolti romantici di alcuni capitoli, ma tant'é: i polemici per sport hanno sempre un buon pretesto per stroncare un romanzo. Specialmente se italiano. Diciamolo eh: va bene la giusta critica di certe orrende mode (il fantasy italiota è una spazzatura tale che non si può leggere), ma occorrerebbe mitigare un po' meno la furia jihadista rivolta al “demonio tricolore” ovunque e comunque.

Vabbé, niente discorsoni per oggi. I traditori è un bel romanzo, prezzo a parte. Se non vi fidate, pace e amen: Einaudi non andrà comunque in rovina.


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