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I venerdì del libro (144°):LA CASA DI PAN DI ZENZERO

Da Marisnew
Cara Lilli,
oggi per il consueto appuntamento con i libri, coordinato dall'impagabile HomeMadeMamma, ti parlo di un giallo letto mesi fa, prestatomi da mio fratello: LA CASA DI PAN DI ZENZERO di Carin Gerhardsen.
Un libro che non consiglio e non sconsiglio, direi un libro che mi ha lasciato abbastanza indifferente (il che, se ben ci rifletti è quasi peggio che dire che non mi è piaciuto). 

Innanzitutto una nota: il titolo non ho capito cosa c'entri, perchè di case di pan di zenzero non c'è alcun accenno nella storia!!

Sorvolando su ciò, ti accenno la trama: un serial killer si aggira uccidendo donne e uomini che hanno qualcosa in comune tra loro, risalente al tempo dell'infanzia. Nulla di trascendentale, insomma. 

Il modo di raccontare la storia potrebbe essere interessante, visto che l'autrice alterna capitoli narrati in terza persona a capitoli narrati in prima, come se si leggessero le pagine del diario personale dell'assassino. Però non mi ha convinto, perchè è chiaro fin dal principio (o almeno per me lo è stato) che questo non è altro che un espediente per trarre in inganno il lettore, deviando la sua attenzione dalla soluzione finale, con tanto di colpo di scena che invece risulta piuttosto prevedibile. Mi sono un pò incartata, scusa :-) è che non vorrei svelare troppo perchè magari c'è chi vuole leggere il libro e sapere troppo su un romanzo giallo toglie una buona dose di interesse.

Il desiderio di vendetta, comunque, è l'asse portante della storia e non svelo nulla dicendotelo perchè è scritto al principio del libro e nella quarta di copertina ;-)
I venerdì del libro (144°):LA CASA DI PAN DI ZENZERO

<< È un tardo lunedì pomeriggio di novembre a Stoccolma, la neve cade fitta e il buio già sta calando sulla città. Un uomo sale sulla metropolitana, si abbandona sul sedile. Osserva le facce grigie e tristi che lo circondano e si sente felice. Forse no, felice è troppo, ma senz'altro è soddisfatto: ha un buon lavoro, è sposato, è padre di tre figli. Una sola cosa lo inquieta: uno sguardo insistente riflesso nel finestrino. Quando alla sua fermata  l'uomo scende, non si accorge che qualcuno lo sta seguendo...>>
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