Il bello addormentato nel losco

di Piero Tieni

Eccone un altro che dopo un quindicennio abbondante di berlusconismo militante, si risveglia baciato dal principe Fini e, preparandosi al trasloco nel castello del governo di emergenza che dovrà rifare la legge elettorale prima delle prossime elezioni, si accorge che le nelle liste non sempre sono stati candidati solo i frati francescani e le suore benedettine. Per esempio qualcuno poteva avvisarlo che il governatore della Sardegna, la sua regione, è un tale signor Cappellacci indagato per l’eolico. E qualcuno poteva dirgli che il coordinatore del suo partito di nome fa Verdini ed è indagato per corruzione. E magari qualcun altro ancora poteva fargli notare che l’attuale capo del Pdl in Campania si chiama Cosentino su cui pende una richiesta di arresto per associazione camorristica. Poi scopre anche il bluff della patacca padana, accusando il Viminale, capitanato dall’ex sassofonista Maroni, di essere in combutta col Prefetto di Milano (che si chiama Lombardo ma è napoletano e dichiara che al Nord la mafia non esiste, il giorno prima della retata che ne ha messi in gattabuia circa 300…) per ostacolare gli accertamenti. Complimenti a Pisanu per la perspicacia, ancora qualche anno e scoprirà anche chi è il capo del governo.