Magazine Cinema
La trama (con parole mie): ispirato dall'opera di Charles Dickens nota in tutto il mondo - cinematografico e non -, un corto famosissimo che esprime tutto lo spirito natalizio di casa Disney coinvolgendo molti dei suoi personaggi più noti e trasportando le atmosfere della Londra fumosa di fine ottocento di fronte ai focolari attorno ai quali, in questi giorni, si tende a radunarsi con parenti, amici e chi più ne ha più ne metta.Un evergreen tratto da un evergreen che ad ogni passaggio continua a non perdere il suo fascino.
Immagino che tutti conosciate - per esperienza o sentito dire e raccontare - Il canto di Natale di Charles Dickens, uno degli scritti più sfruttati al Cinema di tutti i tempi.Mamma Disney, spinta dallo spirito di questi giorni, non poteva che cogliere l'occasione di portare sullo schermo una delle favole nere più famose della Storia, riproponendola attraverso i volti dei suoi personaggi più noti conservandone lo spirito - pur stemperando la componente puramente gotica che, ricordo, da piccolo mi spaventava non poco, specialmente rispetto al primo incontro tra Scrooge ed il fantasma del suo vecchio socio Marley - e regalando al pubblico uno dei suoi film - anche se, in questo caso, si tratta di un cortometraggio - più famosi ed amati.Ricordo quanto, da piccolo - ma anche ora, lo ammetto - mi faceva impazzire rivedere la videocassetta de Il canto di Natale di Topolino giusto in tempo per l'inizio delle vacanze dalla scuola, quando con i miei, mio fratello e i miei nonni ci muovevamo tutti insieme verso la casa nelle valli bergamasche e la notte della vigilia finivo per dormire poco o niente, alzandomi non so quante volte per controllare che ora fosse facendomi luce con il fuoco della stufa.Sono passati più di vent'anni, da allora, i miei nonni sono morti, io e mio fratello non viviamo più da un pezzo con i nostri genitori, e quella casa ormai è un ricordo d'infanzia, considerato che ora i miei si sono spostati ed io non resto più sveglio in attesa dei regali - peccato, perchè dove vivono ora c'è anche il camino, sicuramente più affascinante - .Eppure, un pò per le battute che conosco a memoria, un pò per il suo fascino, Il canto di Natale di Topolino resta un piccolo classico di questo periodo, e mi pare che riesca sempre a starci, nonostante quello che potrebbe essere additato come il buonismo tipico Disney: sarà per Dickens, sarà per il momento, ma mi pare che ci stia tutto, ed ogni anno mi ritrovo a godermi il viaggio di Zio Paperone/Scrooge attraverso i Natali passati, presenti e futuri guidato dai fantasmi corrispettivi.In questo senso, l'unico neo rispetto al tempo che passa è dato dalla versione ridoppiata che circola negli ultimi tempi, davvero inadeguata rispetto all'originale che ero abituato a vedere da piccolo: in particolare, la mia imitazione perfetta del Fantasma del Natale presente è stata rovinata dalla nuova versione, tanto da rompere quasi l'incantesimo che avevo cercato di mantenere con Julez, che per la prima volta si è ritrovata spettatrice di questo piccolo cult natalizio.A parte questo - e un pò di anni in più sulle spalle - però, nulla della magia che sentivo da bambino pare perduto, così approfitto di questo giorno di festa e bagordi - dai quali, come di consueto, non mi tirerò affatto indietro - per godermi questo Classico giusto in tempo per andare a spacchettare qualche regalo, pensare al mio spirito più da Jack che da Babbo Nachele e godermi i ricordi come il presente di una Festa che, lo ammetto, su di me ha sempre avuto un grosso ascendente.Buon Nachele a tutti!
MrFord
"So this is Christmas
and what have you done
another year overa new one just begun
and so this is Christmas
I hope you have fun
the near and the dear ones
the old and the young."John Lennon - "Happy Xmas (war is over)" -
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