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Il casco cubano Cairns 770 dell'Avana

Da Archipapo
Il casco cubano Cairns 770 dell'Avana
Il casco cubano Cairns 770 dell'Avana
Il casco cubano Cairns 770 dell'Avana
Il casco cubano Cairns 770 dell'Avana
Il casco cubano Cairns 770 dell'AvanaIl casco che viene descritto viene da un Paese che racchiude in sé molte sfaccettature: Cuba è tropici, gente sorridente dentro macchine scassate e radio a tutto volume, case diroccate un tempo splendide, un sogno, un’utopia, la speranza che tutto sia possibile calata dentro una povertà endemica ed un livello di libertà di opinione purtroppo ridotti, il tutto condito con il sorriso sempre e comunque. Cuba è il posto dove i bambini studiano da 5 a 16 anni e spesso vanno all’Università; si ammalano pochissimo: ogni cubano infatti ha accesso gratuito a medici, infermieri, specialisti (chi ha visto il film “Sicko” di Michael Moore ricorderà la parte in cui si parla di Cuba). Il governo garantisce casa, lavoro e cibo a tutti i cittadini oltre ad un salario sociale minimo. Per alcuni è il rifugio del Demonio, luogo che ospita una dittatura molto severa, per altri è il Paradiso dove le persone vivono molto bene con molto poco. La Repubblica di Cuba è un arcipelago che comprende quasi 4200 isole e isolette dette "cayos" che circondano l'isola principale; è posto tra il Mar dei Caraibi, il Golfo del Messico e l'oceano Atlantico. Verso nord si trovano gli Stati Uniti e Bahamas, ad ovest il Messico, a sud le Isole Cayman e la Giamaica, e a sud-est Haiti. Dopo gli anni coloniali alle dipendenze della Spagna Cuba passò di fatto sotto il controllo degli Stati Uniti che durò fino al 1958, quando l'avvocato Fidel Castro riorganizzò dal Messico la lotta contro la dittatura insieme ad alcuni volontari, tra cui il medico argentino Ernesto Guevara, detto 'Che'. Nel 1959 assunsero il potere, forti di un alto consenso popolare: in conseguenza della perdita del loro controllo sull’isola nel 1961 gli Stati Uniti decretarono un embargo totale verso Cuba, costringendo l'isola a dipendere economicamente dall'Unione Sovietica. Il fallimento del sistema sovietico nei primi anni novanta ha determinato per Cuba una grave crisi economica, ribattezzata “Periodo especial”, che ha richiesto grandissimi sforzi per essere sostenuta, e che tuttora non risulta superata.
I Bomberos di Cuba nacquero nel 1696 a Santa Clara e qui iniziarono a controllare ed estinguere gli incendi, primo embrione di un ottimo servizio antincendi che nel corso degli anni si diffuse in tutto il resto del Paese fino a giungere ai primi anni del secolo XIX; nel 1770 si ha il primo editto in cui il governo coloniale spagnolo descrive come evitare il divampare di un incendio, come evitare che si propaghi, come spegnerlo e con quali attrezzature, di cui deve essere dotato il locale Corpo dei pompieri. Queste sono ramponi. corde, asce, scale e pompe: nel 1795 troviamo la prima pompa a mano, spinta da schiavi provenienti dall’Africa. Oggi il Corpo è militare e dipende dal Ministero dell’Interno; nel 2010 ha effettuato 2.700 servizi speciali prestati dal CBC, Cuerpo Bomberos de Cuba: il soccorso ad animali, il trasporto di malati molto pesanti, il soccorso ad alienati, l’apertura di porte e la bonifica dai nidi di imenotteri. In totale sono state 24.333 le prestazioni gratuite che principalmente riguardano gli incendi e gli incidenti, percentualmente più frequenti nelle province de L’Avana, Santiago di Cuba, Villa Clara e Holguín. Gli effettivi del Destacamento Especial de Rescate y Salvamento del CBC (Distaccamento Speciale di Soccorso e Salvamento) hanno salvato oltre 10 persone che stavano annegando nelle calde e trasparenti acque cubane. Il servizio di Prevenzione degli incendi del CBC ha parimenti effettuato 47.000 ispezioni
Il casco in collezione è il Cairns modello 770 detto “Philadelphia” dalla prima città che l’ha commissionato nel 1974 ed indossato negli anni scorsi; è in plastica rossa e porta sul frontale lo stemma adesivo del Minint, Comando Rescate e Salvamento de l’Avana mentre sul retro in lettere adesive artigianali c’è scritto “Comando”. Sul guscio originale anche qui l’autarchia imposta ha fatto sì che il casco abbia subito varie riparazioni come la visiera che è rattoppata dove si aggancia ai sostegni; l’interno è preso da un casco del blocco sovietico, e fissato con filo elettrico di rame. Cionostante è uno dei caschi più belli e rari che io possegga, dovuto alla intensa vita operativa che ha vissuto, al significato che dà il Paese da cui arriva e il suo colore sgargiante.

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