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Il cerchio ristretto degli hula hop

Creato il 07 aprile 2011 da Massimo
Il cerchio ristretto degli hula hop

Un piccolo William Goldman che finge di essere adulto ma si tradisce con il dito in bocca

Immaginate per un attimo di essere persone adulte. Lo so che è difficile. Altrimenti non vi avrei chiesto di immaginarlo. Provate a sforzarvi un pochino. Chiudete gli occhi. Alzatevi sulle punte dei piedi. Ancora niente? Va bene allora restate bambini.

Qual è il libro che vorreste leggere più di tutti anche se non sapete leggere? Non vi piacerebbe ad esempio farvi trascinare in una storia piena di avventure, azione e colpi di scena, con principi, castelli, regine, torture, inganni, pirati, spade e principesse?

Immaginate allora che il re stia per morire lasciando tutto il suo regno al figlio. Immaginate che per questo motivo il principe sia alla ricerca di una sposa adatta alle sue esigenze di ramo genealogico maschio.

Ora date tempo al tempo. Date alla futura principessa il tempo di crescere e date al futuro re il tempo di trovarla e portarla a corte con la carrozza. Immaginate poi che questa principessa sia la più bella principessa che sia mai stata descritta nei libri dove ci sono le principesse, che solo a immaginarla vi vengono i brividi: immaginate dunque il brivido che vi verrà una volta scoperto che la futura sposa si unirà in matrimonio al futuro re, nonostante ami perdutamente un altro uomo, valoroso garzone di stalla, che però a un certo punto della storia sparisce.

Adesso immaginate che sparisca anche la principessa. Rapita prima delle nozze da un manipolo di bruti. Tre bruti, ognuno con una propria storia dentro la storia, ognuno maestro nella propria disciplina: spada, forza e intelletto.

Immaginate poi che questo indomito trio con la principessa nel sacco venga inseguito sia da tutti gli uomini, i cavalli e le navi del principe, sia da un pirata solitario, un uomo in nero che a sua volta sembra proprio volere a tutti i costi la principessa, che a quel punto non sa più di preciso di chi avere paura: come proseguirà la storia?

Il cerchio ristretto degli hula hop

Due ombre oscure si aggirano mano nella spada nei pressi della copertina di Lorenzo Lanzi, illustratore Marcos y Marcos

Prima di immaginare come potrebbe proseguire la storia, immaginate l’inizio: l’autore del libro, William Goldman, si accorge che la sua favola preferita di tutti i tempi “La Principessa sposa”, scritta molti anni prima dal signor Morgestern, è una favola datata, che manca di ritmo, per certi versi piatta.

Immaginate allora che lo sceneggiatore premio oscar per “Butch Cassidy” e “Tutti gli uomini del Presidente”, autore anche del celebre romanzo e poi film “Il maratoneta” e del meno celebre romanzo “Non si maltrattano così le signore” – così per citarne uno fuori catalogo ma dentro la mia libreria – decida di rivedere tutta la favola che gli leggeva sempre da piccolo il suo papà, per renderla appetibile anche a suo figlio, il quale di appetito ne ha parecchio, ma a un buon libro preferisce un buon cambio di bicicletta a sei marce.

Ora smettete di immaginare come si suol dire tutti questi piani narrativi presenti all’interno del romanzo e per una volta sedetevi in poltrona, non guardate in faccia a nessuno, e toccate la realtà con le mani: aprite il libro e iniziate a leggere.

Il cerchio ristretto degli hula hop

La meno accattivante edizione Bompiani

Vi accorgerete fin dalla prima pagina che “La principessa sposa” di William Goldman, romanzo ripubblicato da Marcos y Marcos qui sopra, dopo una precedente e meno accattivante edizione Bompiani qui a fianco, ha il merito di trascinare il lettore dentro il cerchio ristretto di quei libri che quando li cominci non ti fermi più e inizi pure a fare l’hula hop.

Se pensate che alla vostra età sia così difficile muovere il bacino, muovete la vita, mettevi alla prova, regalatevi questa opportunità. Dondolatevi – per piacere – in questa favola che ha una qualità non comune: l’intelligenza, leggera e gioiosa, dell’umorismo.

“La principessa sposa” è una favola che ha il pregio di non prendersi troppo sul serio, ma ha la serietà di tutte quelle favole che non conoscono tempo.

E se questo romanzo non conosce tempo, perché dovete perderlo voi? Non capita mica tutti i giorni di trovarsi davanti a libri del genere. Lo sapete benissimo, ormai siete grandi, non raccontatevi favole: pensate solo a leggerle.



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