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Il cibo dei poveri

Creato il 13 maggio 2011 da Samuelesiani
Il cibo dei poveri
Qualche giorno fa mi trovavo dai miei. Sul balcone, c'era un mucchio di riviste del genere Oggi, Di più, passati da una parente ai miei genitori. Visto che si stava aspettando che i nipoti si preparassero per una passeggiata, mi sono messo a sfogliare un Di più. 
Incuriosito dalle tematiche, sono passato ad un altro numero, quindi ad un altro e quindi alle altre riviste sul genere presenti sul tavolo.
Tutte presentavano, sempre, in ogni numero, tre argomenti precisi:
Gossip: le storie dei reali descritti, oppure quelle di attori o politici, non vengono mai raccontate con ironia o divertimento. Li si propone al popolino, come a chi sta a guardare ai margini della strada, la favola del potente.
Cronaca nera: in ogni numero, c'è almeno un servizio rivolto ad un caso noto di cronaca nera: da Sara Scazzi a  Yara a Melania Rea o storie di fidanzati finiti con la morte della donna.
Articoli a tematica religiosa/scaramantica: anche questi sempre presenti, e riferiti molto spesso a miracoli, racconti di presunti miracolati. In questo senso, parrebbe che a fare la parte del leone sia Padre Pio.
Non faccio altro che scoprire l'acqua calda, ma il fatto è che, sinceramente, non mi ero mai soffermato su questo tipo di rotocalchi e mi ha profondamente colpito ciò che passa da quelle riviste, qual è il messaggio e soprattutto, mi verrebbe da dire, il fine pedagogico che coccola e stimola al basso e alla rinuncia completa dello spirito critico...
Se la cultura è il cibo dell'anima, queste riviste non possono che essere - come la polenta in tempo di guerra - il cibo dei poveri.

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