Magazine Cultura

Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)

Creato il 30 giugno 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)Albert Borris;

Albert Borris ha studiato i leopardi delle nevi in Himalaya, ha girovagato per l’Islanda e ha partecipato a ultramaratone sui pattini in Georgia, ma la sua avventura quotidiana preferita è lavorare con gli adolescenti. Albert Borris ha anche vinto un premio nazionale come consigliere assistente degli studenti. Ora vive nel New Jersey

 

Dalla quarta copertina…

 

Ecco la lista dei dieci modo più stupidi per suicidarsi:

10. Fare finta di avere una pistola e di sparare alla polizia
9. Soffocarsi con un sacchetto di plastica
8. Arruolarsi
7. Saltare giù dal tetto di una casa
6. Leccare una presa elettrica
5. Tagliarsi i polsi con un coltello di plastica
4. Fumare e aspettare che ti venga il cancro
3. Starsene in piedi su una collina sotto la pioggia con una gruccia di metallo in mano e aspettare un fulmine
2. Overdose di lassativi! (dovrebbe essere al primo posto)
1. Ascoltare i Nirvana in macchina finché il cervello non ti va in pappa.

 

Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)
Titolo: Il Club dei Suicidi. Crash into me  
Autore: Albert Harris
Serie: #
Edito da: GiuntiY
Prezzo: 14,50€
Genere: Young Adult, Giovani, Introspettivo, Suicidio
Pagine: 224 p.
Voto:
Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)

Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)
Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)

Trama: Sul sedile posteriore della macchina il timido protagonista Owen ripensa ai suoi sette tentativi di suicidio fallito. Così inizia “Crash in to me”, un romanzo on the road, il viaggio strampalato della strana compagnia dei “Suicide Dogs”, quattro teenagers legati da un patto di morte. Dopo essersi conosciuti in una chat per aspiranti suicidi, i ragazzi decidono di partire dal New Jersey e attraversare il paese in un pellegrinaggio che toccherà le tombe di alcune celebrità che si sono tolte la vita, dalla poetessa Anne Sexton, prima tappa a Boston, a Kurt Cobain, passando per Judy Garland, Ernest Hemingway e Hunter S. Thompson. Un rituale che dovrebbe preludere al loro stesso suicidio. Scenario drammatico per il traguardo: la Death Valley.

Recensione:

“Il Club dei Suicidi” è il primo romanzo dell’autore Robert Borris, un libro un po’ particolare che tratta di problemi forti, problemi che purtroppo vedono protagonisti fin troppi giovani in tutto il mondo.

E’ un romanzo che parla di suicidio, omosessualità, il senso di colpa, l’abbandono, la ribellione, il dolore, la morte e la vita. Un mix di elementi mescolati fra loro in modo addirittura estrema che può portare un lettore distratto a sottovalutare l’intento dell’autore e l’intero libro.

Un inizio particolare, a tratti grottesco, con un gruppo di ragazzi che scappano di casa per poter fare un tour delle tombe di suicidi famosi in giro per l’America. Un gruppo di ragazzi, conosciutosi su una chat dedicata interamente a persone con intenti suicidi, che fuggono dalle loro vite e dai loro problemi con lo scopo di realizzare i loro desideri, i loro ultimi desideri. Sono tutti recidivi, hanno provato tutti a farla finita in qualche modo, fallendo. Stanno cercando di fuggire dalla vita che li ha feriti e di farsi coraggio nel compiere il passo definitivo: uccidersi in gruppo.

Una sorta di terapia autodistruttiva che mira a distruggere le ultime resistenze interiori e gli ultimi albori di istinto di sopravvivenza, devono e vogliono morire e firmano un patto definitivo, con la morte. Un impegno con il branco.

E qui che il lettore rimane un po’ perplesso di fronte a questo gruppo di ragazzi, casinisti più che mai, che sembra desiderare la morte in ogni modo e che ne parlano con leggerezza estrema, è della vita che invece parlano con toni duri e di biasimo. Un modo al contrario che colpisce e lascia perplessi. Perchè sembrano rincorrere la morte? E perchè le loro motivazioni, quando riusciamo a scongere qualche motivazione, sembrano vuote e stupide? Perchè i genitori non stanno controllando questi ragazzi che tanto pericolosamente barcollano, urbiachi, sull’orlo dell’autodistruzione? Perchè nessuno vede nulla e li lascia scivolare via?

Nel momento in cui ci rendiamo conto che è proprio questo il problema, la solitudine, che più o meno ha colpito tutti loro nel profondo, che ci rendiamo conto che nessuno sembra vederli o volerli salvare semplicemente prchè non c’è nessuno. Ognuno di loro è solo e sta cercando di esorcizzare quella solitudine come può, cercando di porgli fine, in qualunque modo.

Sarà proprio per questo che questo fantomatico viaggio si trasformerà in una confusionaria, dolorosa e assurda terapia di gruppo. Una terapia che sembra andare a colmare e a sanare proprio il punto focale cheunisce tutti loro. Il branco li aiuterà a trovare un’alternativa alla morte, parlandogli proprio della morte e sviscerandola in tutti i suoi aspetti più distruttivi. Nessuno che parla della vita, di ciò che potrebbero lasciare alle spalle, delle speranze e del futuro; è un viaggio nel baratro che li spingerà inevitabilmente nel buoi e quindi, di conseguenza, ad anelare la luce e il futuro che tanto testardamente si vogliono precludere.

Owen. Frank. Jin-Ae. Audrey.

Ognuno di loro viaggerà con i suoi fantasmi ma sarà proprio il silenzioso e introverso Owen a esternare maggiormente quel disagio che si porta dietro da tanti sottoforma di pianti improvvisi e risposte criptiche. Allora inieremo a comprendere che forse, questi ragazzi, non sono semplicemente affetti di “noia di vivere” e non sono semplicemente un gruppetto di ragazzini viziati e nulla facenti. Forse dietro quegli atteggiamenti arroganti c’è qualcosa di più…

 

Sapete perchè cerco di ammazzarmi? Perchè sono un assassino.

 

… Sì, è proprio così.

Un romanzo che racconta di vite crudeli e di ragazzi che hanno decine di motivi che li spingono a morire, che non hanno ragioni per vivere e che l’ingiustizia della vita è sempre incredibile. Un romanzo che ci sprona a riflettere e che, alla fine, ci mostra anche un’importante lezione: Non importa quante ragioni per voler la Morte ti dia la Vita, alla fine ne basterà anche una sola che tia la forza di soffrire e di scegliere la vita.

 

Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)

Grazie alla Casa Editrice abbiamo anche una copia in palio per il vincitore di questo Giveaways!

Per partecipare non dovete far altro che:

1. Inserire il banner riportato qua sotto nei vostri siti/blog/forum (se ne avete);

2. Compilare il Form;

3. Commentare lo speciale con un messaggio di senso compiuto. Non accetteremo partecipanti che lasciano scirtto “Ganzo, lo voglio!”; “Bellissimo lo voglio leggere!”… o altri messaggi di questa portata. Non chiediamo una recensione al libro, sia chiaro. Non siamo completamente impazziti – come molti di voi staranno pensando – ma chiediamo che venga postato un commento che dimostri che il post è stato letto e che non avete puntato unicamente alla parola Giveaways senza, magari, neanche leggere il titolo del libro messo in palio.

Il Club dei Suicidi. Crash into me di Albert Borris + Giveaways #23 (10/07)

<a href=”http://sognandoleggendo.net/blog/?p=7831″><img src=”http://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/GAs.jpg” border=”0″ alt=”" /></a>

 

Estrazione del vincitore verrà effettuata con il sitoweb Random.org

 

Il Giveaways si concluderà il 15 Luglio 2011


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :