Dopo i risultati della Champions, con l’eliminazione di Juventus e Napoli ed il passaggio del solo Milan agli ottavi, si scatena sul web la curiosità di quantificare gli impatti sui bilanci delle tre squadre.
Di combinazioni se ne potrebbero simulare a decine. Noi alla fine di agosto avevamo pubblicato un’analisi dei possibili ritorni economici (la trovate qui) che però si è rivelata troppo ottimistica nelle premesse, avendo ipotizzato il passaggio agli ottavi di tutte e tre le squadre.
Ricordiamo brevemente che la partecipazione alla CL porta alle squadre due tipi di benefici (a parte quelli derivanti dagli incassi delle partite):
- uno legata ai risultati sportivi, con premi fissi per il superamento delle singole fasi e per il risultato delle partite giocate;
- uno derivante dal cosiddetto “market pool”, che invece viene è distribuito per il 50% sulla base della posizione in classifica delle squadre nel campionato nazionale precedente e per il restante 50% sulla base delle partite effettivamente giocate nella competizione.
Al termine del Girone, la quota acquisita dalle squadre sarebbe la seguente:
C’è un primo ammontare, pari a 76,3 milioni, che può definirsi ormai acquisito dalle squadre. A questo va sommata la parte di Market Pool (MP) variabile, il cui valore per Juventus e Napoli dipenderà dal cammino che il Milan farà in Champions: quante più partite giocherà, tanto più scenderà la quota a disposizione delle due escluse.
Il Milan, invece, può incrementare le proprie entrate facendo leva sia sui premi legati al passaggio dei turni, sia attraendo una quota maggiore del market pool la cui ripartizione dipende dal numero di partite giocate, avendone ancora fino a 7 a disposizione.
Ecco la simulazione degli scenari per le tre squadre, a seconda del percorso futuro del Milan in Champions League:
La semplice partecipazione al Girone di Champions League (al netto dei ricavi prodotti dalle 3 partite giocate in casa che potremmo stimare, per comodità, in ulteriori 5/6 milioni), è da sola capace di portare nelle casse della squadra partecipante una cifra che si avvicina ai 40 milioni di Euro.
Anche nello scenario migliore, che è quello attuale del Milan rimasto da solo e quindi capace di massimizzare i ricavi della quota variabile del Market Pool, questa cifra può salire fino a 60 milioni di Euro, sempre al netto degli ulteriori ricavi per le partite giocate in casa: quindi il Milan eventuale vincitore della CL porterebbe a casa 25 milioni di Euro in più.
Che strategia adotterà il Milan?
Questa constatazione, calata nella realtà attuale del nostro campionato, ci porta a una domanda che nessun tifoso vorrebbe mai sentire: per un Milan attualmente al 10mo posto, staccato di 16 punti dal terzo che consente l’accesso ai preliminari della Champions, è più opportuno tentare di portare a casa un nuovo trofeo europeo rischiando di finire al 4° posto in campionato, oppure vivere la CL come un accessorio e dare priorità al campionato per provare a rimettere le mani su quel “tesoretto” di 40 milioni di Euro che la partecipazione alla fase a gironi 2014/15 garantirebbe?
È chiaro che la risposta del tifoso è: “ambedue!”.
E d’altra parte il blasone del Milan è tale da consentirgli di portare avanti più competizioni contemporaneamente (anche l’anno scorso, sebbene con forti polemiche legate agli arbitraggi, è comunque riuscito a riagganciare il treno della CL).
Ma quest’anno ce la potrebbe fare a ripetere il “miracolo” della stagione passata? Con una Juventus che sembra aver ripreso il cammino da rullo compressore, una Roma lanciata, un Napoli che macina gioco, un’Inter libera da impegni che può (e deve) concentrarsi sulla conquista di un posto in Europa, una Fiorentina forse ancora più solida di quella che l’anno scorso ha sfiorato il 3° posto?
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