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Il Divo Giulio, la volpe che alla fine è finita in pellicceria

Da Mirella
La Storia non la scrivono mai i tribunali, ma gli storici. La Storia scaturisce dalle carte: anche verbali, note, sentenze, deposizioni. I documenti rimasti secretati per decenni e "liberati" soltanto di recente. Prima o poi, speriamo che venga tolto il segreto su tutto. Anche su quella struttura politico-militare segreta, ancora poco indagata: Gladio (Stay Behind). Perché poi è da lì che si snodano altre storie. Un Paese diventa adulto quando illumina "il buio in cui alla fine precipitano" le storie "fra ambiguità, ritrattazioni, rovesciamento di sentenze e segreti di Stato". Perché, in fondo, l'Italia è stata un Laboratorio a cielo aperto, stretta fra l'alleanza atlantica e il Muro di Berlino ce divideva città, campagne, intere famiglie.
Il Divo Giulio, sessant'anni al Potere, sette volte presidente del Consiglio, è morto all'età di 94 anni. Andreotti è stato il raccordo con l'alleanza atlantica di H. Kissinger. In nome di quella fedeltà assoluta, l'Italia ha fatto tutto "per la Ragion di Stato".
Giulia Bongiorno, che di Andreotti fu avvocato, ha commentato "era unico". io invece parlerei di singolarità. Quel "punto in cui un ente matematico, per esempio una funzione o una superficie, 'degenera', cioè perde parte delle proprietà di cui gode negli altri punti generici, i quali per contrapposizione sono detti 'regolari'” (definizione da Wikipedia). Cmq era il Kissinger italiano, come Kissinger era l'Andreotti d'oltreoceano: Machiavelli all'ennesima potenza per mantenere l'Italia, con pragmatismo al limite del cinismo, attaccata all'alleanza atlantica. Ad ogni costo (anche se quel costo è stato davvero alto). S'ì "noi moriremo democristiani", per i troppi errori comessi dalla campagna per "smacchiare il giaguaro". Ah, proposito di giaguari: si è liberato un posto da Senatore a Vita.

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