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Il dramma della figa ingenui

Creato il 16 ottobre 2014 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Quando ero in India ridevo del fatto che tanti indiani facessero finta di essere bianchi, loro ci credevano così tanto da non rendersi conto di essere neri. Robe da matti. In quei momenti pensavo che da noi, in padania, non esistono robe del genere, non ci sono persone che palesemente fingono di non vedere ciò che in realtà sono. Mi sbagliavo alla grande.

Da un po’ di anni c’è questa malattia che impedisce a determinate persone di accettarsi per quello che sono, cercano di mascherare la loro particolarità al mondo, ma il mondo (che è un brutto posto) non fa altro che accentuare questa loro caratteristica. Come avrete capito sto parlando delle fighe che fanno finta di non sapere di essere fighe.

Non so perché da un po’ di anni, per certe ragazze, ammettere di essere fighe è una grave colpa, un delitto, un’offesa. In un mondo in cui la bellezza fisica viene messa al primo posto, un mondo in cui noi ragazze e donne medie dobbiamo faticare ogni mattina per raggiungere lo status di decenti, ci sono anche queste che fingono di non vedere la loro figaggine.

Che fare la finta tonta è tutta una montatura architettata ad ok dalla figa ingenui ci arrivo anch’io che sono più rincoglionita del matto del paese, si perché se non ti accorgi di essere figa però hai tutto il triveneto che sbava per una tua occhiata allora hai qualche problema serio, ma serio veramente. Queste tipe che si fingono ingenue sono la mia rovina. Prima di tutto creano confusione. Sei figa, lo ammetti, bona, perfetto, mi piaci. Ma se sei figa e hai la faccia tosta di non ammetterlo allora io e te abbiamo un problema. Il fatto è che queste fighe ingenui le trovi ovunque, impestano la bacheca di facebook, impestano qualsiasi dibattito fra amici e creano confusione su quello che è normale e quello che non lo è.

Per esempio, ci sono queste fighe che pur di non dire: “io sono figa, mi piacciono le cose da figa tipo aperitivi, fare la oca con i maschi e farmi offire da bere” (cosa che sogno di dire dalla prima elementare) si inventano hobby che mi fanno a dir poco accapponare la pelle, tipo guardare film di duemila anni fa e trarre conclusioni che farebbero accapponare la pelle anche a Cristian De Sica. Mi ricordo che una volta ero di fronte a una di queste soggettone, lei inizia a parlare con enfasi della corazzata Potëmkin, bona. Io ero un po’ basita, quel film non è proprio un film leggerissimo. Mi ricordo che al corso di cinema dopo la decima volta che il professore ci fece vedere quella maledetta carrozzina io mi alzai sfinita. Va beh, la tizia parla di sta corazzata e vedo i maschi che sbavano senza ascoltarla. Io me ne sbatto e mi faccio gli affari miei. Ad un certo punto inizia a parlare di Pasolini, ed io, che avevo appena dato un esame proprio sui film di Pasolini inizio a prendere parte con enfasi alla discussione (oddio discussione parlava solo lei) e la tizia mi ascoltò per cinque secondi di numero, poi cambiò argomento stizzita perché le avevo rubato la scena. Io… persona media… rubato qualcosa lei… ma fammi un piacere! In realtà volevo veramente parlare, discutere, capire come potesse essere possibile che le piacesse un film così complicato che commentava con frasi tipo: “una figata, fighissimo devi vederlo, stra figo” robe che se Pier paolo la sentiva l’avrebbe portava nei peggio rioni (che lui amava frequentare) solo per prenderla a pesci in faccia.

Ma c’è un’altra cosa che odio di queste fighe ingenui, e sono i maledetti selfie del mattino, i selfie in tuta e i selfie in biblioteca. Premetto che io sono un amante del selfie, ma tu, amore mio, ascolta ammè, sei figa, lo sappiamo è inutile che commenti la tua foto dicendo “sono orribile”. IO sono orribile quando mi sveglio e qualcuno mi parla. Oppure, figa ingenui, quando sei in tuta, rigorosamente truccata e scrivi: “esercizio fisico, fa benissimo, mi sento meglio” ma lasciami in pace, mi fai venire i sensi di colpa per non aver mai messo piede in palestra e diciamocelo se andassi in palestra in meno di cinque minuti mi verrebbero di quelle pezze che il selfie non lo farei neanche sotto tortura. Poi ci sono quelle del selfie “amo il vintage”… se bella mia… vintage de sta fava. Stai indossando la pelliccia che tua mamma ha comprato in primavera, io che odio fare shopping e indosso regolarmente i vestiti vecchi di mia sorella posso dire di usare cose vintage. Aimé tu sei ficah e i miei amici non mancano di ricordarmi che: “lei è figa e può tutto, tu sei una pezzente vatti a comprare qualcosa.”

Ma quelle che più detesto sono quelle che mascherano il loro figa ingenui dietro a frasi fatte, raccolte da libri a caso che raccattano chissà dove (dopo essersi fatte un selfie con il libro in mano sia chiaro), io ti voglio bene mia cara figa ingenui e so che il peso della figaggine ti schiaccia come un macigno, però usi ste citazioni raccattate a caso solo per poter rispondere ai commenti del maschio di turno con frasi tipo: “ma vaaa non sono cosi bella/ ma cosa dici? Se fossi così bella avrei un ragazzo/ ma cheee io fashion blogger ma non sono abbastanza figa” e non va bene, no perché la maggior parte delle volte fai un torto agli autori! Ho visto una che scrisse una frase di Kundera sostenendo che fosse di Bukowski, ovviamente le improbabili citazioni di Neruda si sprecano. Ma la migliore rimane un tipa che pubblicò una frase di Bukowsi spacciata per frase d’amore (e lui diciamocelo non è proprio un romanticone), la figa ingenui sosteneva fosse un’ode alle donne. In realtà, io che avevo letto il libro, sapevo che era una frase precedente alla grande frase “le donne sono tutte macchine da fottere”. Povere fighe ingenui, alla fine io non vi odio, io vi invidio.


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