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Il Fantasma di Canterville - Oscar Wilde

Creato il 24 ottobre 2010 da Mikdarko
“Non esistono libri morali o immorali, i libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto.” Il Fantasma di Canterville, uno dei capolavori di Oscar Wilde che nasconde al suo interno vari piani narrativi, intriso di raffinato umorismo, esso è oltre a una deliziosa favola nera, un piccolo spaccato della società dell'epoca condita dell'immancabile satira del grande scrittore irlandese.
Il Fantasma di Canterville - Oscar Wilde
Una delle opere più incomprese di Oscar Wilde, che viene a tutt’oggi introdotta nelle raccolte per ragazzi assieme alle altre favole da lui scritte per i suoi due figli, e che tuttora si rappresenta nei teatrini scolastici. Ma non è una favola, o se mai lo è, è una favola nera, un piccolo intrigo, un bluff sapiente e misurato tramato ai danni di noi lettori dal più grande ingannatore della storia.
La storia in breve narra di un’ antica e solida famiglia britannica in procinto di vendere la dimora avita a una famiglia di americani rampanti, borghesi e arroganti. Vediamo il compunto capostipite Lord Canterville fornire al nuovo proprietario ragguagli circa gli accessori e le pertinenze del bene immobiliare, pare infatti che il distinto ministro americano non stia acquistando solo un antico castello, ma anche il suo intero contenuto, annessi e connessi, dunque comprensivo di mobili, tendaggi, tappeti, vasellame, domestici e … fantasmi.
Dunque imperturbabile Lord Canterville sta informando Mr.Otis con distinto “savoir fare” non solo dell’esistenza del fantasma, appartenente alla sua famiglia da generazioni, ma anche dei suoi usi, costumi e abitudini. Chiaro che il ministro americano e la sua famiglia,da buoni appartenenti a una cultura giovane e irridente, non prendano la cosa molto sul serio, anzi la considerano come un’ulteriore stranezza da parte dei vecchi Lords Inglesi, e come tale la archiviano e la mettono da parte. [leggi il resto della trama su Wikipedia]
Come suo solito, Wilde strizza l’occhio al lettore inserendo nell'epilogo un ennesimo imprevedibile dualismo... e chi ci vuol leggere qualcosa in questo finale ne tragga pure la sua personalissima morale. “Chi intende il simbolo, lo intende a suo rischio e pericolo”.
Se una fanciulla dai capelli d'oro potrà ottenere dalle labbra della colpa preghiere, e il mandorlo sterile darà il suo frutto per il pianto di lacrime sparse da una fanciulla, allora l'intera casa avrà riposo e la pace scenderà su Canterville.

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