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Il giudice e il suo boia di Friedrich Dürrenmatt

Creato il 06 maggio 2012 da Spaceoddity
Il giudice e il suo boia di Friedrich DürrenmattIl giudice e il suo boia (1952, tit. or. Der Richter und sein Henker, trad. it. di Enrico Filippini, Feltrinelli) è il primo dei tre famosi "gialli" che hanno destato un interesse molto più significativo e diffuso per l'opera dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt. A dire il vero, di Dürrenmatt non si può propriamente dire che sia mai stato davvero "popolare", anche se una certa moda l'ha obiettivamente imposto alla ribalta: il punto è, forse, che proprio i meriti di un autore complesso e ironico, la cui tensione è intanto intellettuale e solo in seconda istanza emotiva, sono un ostacolo al suo successo di massa.
Se guardiamo a un quadro narrativo più ampio, Il giudice e il suo boia, sembra svolgersi giusto qualche giorno prima di ciò che leggiamo ne Il sospetto (che, in effetti, viene pubblicato l'anno dopo): il commissario Bärlach deve subire un intervento di cui abbiamo notizia proprio nella prima pagina dell'altro romanzo. L'operazione gli darà ancora un po' di tempo davanti a sé, ma prima deve risolvere il mistero di Schmied, giovane e validissimo poliziotto suo amico, morto in circostanze misteriose durante una sera libera dagli incarichi della centrale.
Ci si imbatte così in Gastmann, un pericoloso criminale che Bärlach insegue da una vita e di cui conosce la sfrontata violenza, e in tutto un mondo che sembra occultarsi nei boschi elvetici senza lasciare traccia di sé. Guidato dal dottor Lucius Lutz, docente di criminologia con ampia esperienza in America e perciò scoraggiato dallo stato della scientifica in Svizzera, e accompagnato dal giovane e caparbio Tschanz, Bärlach dovrà affrontare non solo un assassino, ma anche i propri discutibili trascorsi e una promessa per la vita. Sembra che proprio dall'esito di questa promessa possa prendere avvio un intero filone per Dürrenmatt, anche se poi i titoli pubblicati sul filone sono ben pochi.
Il giudice e il suo boia è un po' lento a svolgersi e sembra precipitare dalla seconda metà in poi. I personaggi sono pochi, disegnati con nettezza, senza troppi orpelli psicologici. Sembra che Friedrich Dürrenmatt si ostini a tratteggiare le sue figure nella loro essenza, limitando e quasi censurando l'analisi diretta dei motivi e dei moventi. L'impianto introspettivo è semmai dialettico (e credo risenta molto dell'attività drammaturgica dell'autore): nasce dal confronto tra le voci, le quali risultano tutte, in fin dei conti, molto ben delineate. Forse la topografia della regione è un po' più opaca per chi non la conosca, ma il ragionamento fila lo stesso.
Il giudice e il suo boia di Friedrich DürrenmattQuanto al giallo in sé, alla struttura dell'indagine e alla scoperta dell'assassino, anche questa sembra irrilevante per Dürrenmatt, che si riserva scappatoie e canali segreti (del resto, anche questi, non imprevedibili): a dispetto di paraventi quali ambasciate e dipartimenti di polizia, è il privato che domina e guida nella soluzione reale dell'enigma, in una strana e originale commistione tra il giallo classico europeo e il poliziesco all'americana. Non ho trovato Il giudice e il suo boia un romanzo troppo appassionante e sono contento di averlo letto solo dopo gli altri due grandi bestseller di Dürrenmatt, credo che mi avrebbe scoraggiato dal proseguire. D'altra parte, riconosco però con uno sguardo retrospettivo che buona parte della sua poetica è tutta presente in questo primo "giallo" ed è molto istruttivo riuscire a definirla con tanta esattezza nelle linee di sviluppo. Non direi, pertanto, che lo consiglio vivamente agli amanti del genere, quanto invece agli affezionati lettori di Dürrenmatt: non ne rimarranno affatto delusi.

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