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Il grigio Monti comico come Buster Keaton

Creato il 13 gennaio 2012 da Pierumberto @Pierumberto

Quando, poche settimane fa, il democratico Presidente Napolitano incaricò il professor Mario Monti della costituzione di un nuovo governo, da parte delle ex opposizioni fu un coro unanime di elogi, tale da rasentare – ed in non pochi casi superare – i limiti della piaggeria.

Il commento più comune fu “finalmente abbiamo un capo del governo ed un governo serio”, non schiavo dei giochetti abituali della classe politica, trasparente, competente e soprattutto disinteressato servitore del bene comune e rigido custode del buon nome e dell’indipendenza del paese. Era ora di finirla con un premier raccontatore di barzellette, pronto agli scherzi goliardici, e troppo incline alla frequentazione di giovani ed avvenenti fanciulle.

In effetti il nuovo Presidente del Consiglio, con i suoi grigi abiti, il suo aspetto ed il suo eloquio altrettanto grigi, ha fin da subito dato un senso di solidità e soprattutto di serietà, o per meglio dire di seriosità. Niente di più sbagliato: come già scrisse l’Ariosto cinque secoli fa “Ecco il giudicio uman come spesso erra!”. Infatti non sono passate che pochissime settimane, durante le quali ha avviato il suo programma, consistente in buona sostanza in una serie preoccupante di aggravi fiscali, ed è uscito fuori il suo spirito motteggiatore, non propriamente all’inglese.

Ha cominciato con il contraddire l’espressione del suo predecessore “lo stato non metterà le mani nelle tasche degli italiani”, affermando che gli unici che mettono le mani nelle tasche degli italiani sono gli evasori, che rubano ai cittadini regolari. La dichiarazione non ha fatto ridere nessuno, tanto più che non c’è stata alcuna menzione dei danni che la politica spregiudicata, incompetente e disonesta ha fatto con spese ed investimenti inutili quando non addirittura dannosi.

Ma il vertice lo ha raggiunto qualche giorno fa, in una conferenza stampa congiunta con la sua ispiratrice, suggeritrice e protettrice Angela Merkel, quando ha dichiarato che gli italiani hanno accolto di buon animo, se non con profonda soddisfazione, le pesanti misure anti crisi deliberate dal suo governo “tecnico”. Qui i casi sono due: o si tratta di una battuta di un umorismo tendente al sadico, oppure egli è convinto che i suoi concittadini siano tutti dei masochisti.

Comunque, a proposito della serietà e trasparenza dei nostri nuovi amministratori, non si ricorda che sia mai successo che, a pochissimo tempo dall’incarico, alcuni di essi siano sotto attacco per comportamenti non proprio consoni alla fama di integerrimi gestori del paese che essi stessi hanno contribuito a diffondere. Addirittura uno di essi ha già dovuto dimettersi, ed altri verosimilmente lo seguiranno a ruota. Qui sì che c’è da ridere (amaramente)!

Una cosa è certa. Quando l’attuale governo cesserà il suo incarico il Presidente del Consiglio potrà senza problemi aspirare a succedere al famoso Buster Keaton come comico serioso ed impassibile, anche se nel suo caso non sempre di buon gusto.

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Foto da Wikimedia Commons
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