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Il linguaggio dei fiori- Il papavero

Da Martinacipriaretro
Il linguaggio dei fiori- Il papaveroSiam ben lontani, ormai, dalla stagione dei papaveri. Ma mi risuonavano nella testa ricordi fanciulleschi, di corse nei campi vicino alla casa della nonna dove, con gli altri bambini, coglievamo i papaveri facendo volare i petali rossi ed usavamo i pistilli come timbrini con cui ci decoravamo mani e braccia. E poi la canzone che mi cantava sempre mia madre:

“lo sai che i papaveri

son alti, alti, alti,

e tu sei piccolina, e tu sei piccolina

lo sai che i papaveri

son alti, alti, alti,

sei nata paperina, che cosa ci vuoi far?”

Sfogliando il mio adorato libro sul linguaggio dei fiori di Sheila Pickles scoprirete che il significato di questo fiore è eccentricità:

“Nel linguaggio dei fiori il Papavero rosso vuol dire Eccentricità; il Papavero bianco da oppio dell’Asia significa Sonno. Alcuni pensano che il nome latino, papaver, venga da “pap”, pappa, poiché il suo succo veniva messo nella pappa dei bimbi per indurli al sonno.

Il Papavero era a volte detto Rosa rossa di Cerere perché gli antichi romani credevano che fosse coltivato da Cerere, la dea del grano: essa è infatti sempre rappresentata con papaveri e grano, che offriva in sacrificio agli dei. […] Da alcuni i papaveri sono detti Soldati perché richiamano le giubbe scarlatte indossate un tempo dai militari. Vi è in ciò una certa ironia, poiché essi ci ricorderanno sempre la Grande Guerra, quando spuntavano a coprire i corpi di coloro che si erano coraggiosamente battuti sui campi di battaglia.”*

Quest’ultimo significato non può non rimandarmi ad un’altra canzone di De Andrè, un bellissimo inno al pacifismo,“la guerra di Piero”:

“Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi.”

Da temi così tristi, ritroviamo l’allegria nei meravigliosi dipinti di Monet dove sono soventemente presenti distese di splendidi papaveri rossi.

Il linguaggio dei fiori- Il papavero

Dedico questo post all’affezionata lettrice cipriarétroista Lia, grande amante dei papaveri.

*Pickles Sheila, Il linguaggio dei fiori in prosa e in versi, Roma, Gremese Editore, 1995, p 83.


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