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Il Lunedì delle Palle – 1° giornata. “Torino peggio dell’Ilva”

Creato il 27 agosto 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

Il Lunedì delle Palle – 1° giornata. “Torino peggio dell’Ilva”

FIORENTINA-UDINESE 2-1. Il campionato comincia col botto, visto che Pasquale prima dell’inizio si fa esplodere, come di consueto, un raudi in testa. Poi si scende in campo e a Firenze c’è grande entusiasmo. In tribuna Della Valle e Renzi sonbo seduti uno al fianco dell’altro: Renzi con la maglia Viola e Della Valle con una camicia azzurra che al 20′ del primo tempo è già completamente a chiazze blu. Poco più sotto Dante limona con Beatrice. Dopo la partita uscita a quattro con scambio di coppia. Renzi annuncia la sua discesa in campo, Dante gli preannuncia quella agli inferi. Ma ora basta parlare di calcio. In campo doppietta di Jovetic che ha dichiarato chiaramente, al di là di ogni ragionevole dubbio che resterà a Firenze: “Rimango, anche se nella vita non si sa mai e comunque il mio gatto vorrebbe vivere un’esperienza in Inghilterra, in Spagna, in Francia, in Russia o al limite a Torino. Ma sia chiaro che a Firenze sto benissimo”. Seccato Guidolin dopo la sconfitta: “Sono contento per i ragazzi”.

JUVENTUS-PARMA 2-0. Esordio in chiaroscuro per i campioni d’Italia. Il chiaro del bianco e lo scuro del nero, tipico colore da juventino e da carcerato. E qualche volta capita pure che i due elementi si tocchino. Comunque, il pluridecorato Carrera (sì, quello dei jeans) stronca le speranze di cappelletti al brodo di Donadoni e rispedisce il Parma al mittente. Cioè, appunto, a Parma. Come prevede il contratto unico siglato dai giocatori del Parma, in occasione di ogni sconfitta il presidente Ghirardi si nutrirà di uno di loro. Stavolta è toccato a Ninis, che sarà dunque indisponibile per la prossima giornata. Si comincia con un rigore sacrosanto tanto e un gol non gol, tanto per gradire. Gradisca, dice Lapo aprendosi le spalline di seta. A fine partita dice la sua Carobbio: “Conte non ha fatto giocare Matronunzio perché era d’accordo sull’over 7 e mezzo meno un quarto”.

MILAN-SAMPDORIA 0-1. Strepitosa partenza del Milan, che perde solo 1 a 0 in casa contro la Sampdoria di Ciro Ferrara, Obiang ed Estigarribia. Avessi detto Boskov, Mancini e Vialli. Tifo indiavolato per tutti i novanta minuti. Il coro più affettuoso nei confronti della squadra recitava qualcosa tipo: “Galliani pelato, Bonera va impalato” con la variante più culturalmente elevata: “Andate a lavorare”. Barbùn (aggiunta dello sciùr Giuan del terzo rosso). Comunque non tutto è da buttare: prendiamo la mandibola di Pato: pare che quella ancora non sia infortunata. Oppure le discese travolgenti sulla fascia di Antonini. Per non parlare della pettinatura di El Shaarawy e la potenza virile di Emanuelson. Velata la soddisfazione di Ferrara a fine partita: “Godo come un porco”.

ATALANTA-LAZIO 0-1. Petkovic è l’allenatore della Lazio. Nonostante questo, pare che non si tratti di una mossa commerciale destinata a incitare al conflitto etnico. I laziali, squadra notoriamente allegra come un concerto di Danilo Amerio, supera l’Atalanta con un gol di Hernanes. Tra l’altro pare che l’assist l’abbia fatto Mauri, uno che si è fatto pure un po’ di carcere. E Conte intanto… boh va beh. E comunque perché nessuno dice niente sui passaporti? Ricordatevi dei passaporti. O mio Dio, qualcuno pensi ai passaporti.

CHIEVO-BOLOGNA 2-0. Il match più atteso della serata è senza ombra di dubbio Roma-Catania. E infatti di Chievo-Bologna non frega un cazzo a nessuno.

GENOA-CAGLIARI 2-0. Pax europea a Marassi, dove il primo gol del Grifone lo segna Merkel. Ebbene sì, proprio il nipote di zia Angela. PAre che segnando abbia anche pronunciato tra sé e sé: “Col cazzo che Cagliari resta in Europa”. Ficcadenti, amatissimo dalla piazza e soprattutto dal presidente Cellino, è comunque soddisfatto: “Facciamo schifo”. De Canio, con il suo tipico timbro di voce di chi si è mangiato tre peperonate alle sette del mattino fa i salti di gioia: “E ho pure sbattuto la testa”. Al raddoppio, contentissimo anche Gilardino che marcisce Immobile in panchina.

PALERMO-NAPOLI 0-3. E’ l’anno del Napoli. Mazzarri preferisce volare basso: “L’obiettivo è vincere lo scudetto a fine del girone d’andata. E comunque Sannino è uno stronzo. Fucilatemi, su sparatemi addosso”.

PESCARA-INTER 0-3. Strama inizio dei nerazzurri. E basta con sti giochi di parole del cazzo, anzi del Cassano. Terza trasferta, terza gara senza subire reti per un’Inter che promette di essere ermetica come l’intimità di Sabrina Began. Il Pescara fa tutto quello che può, ovvero niente. Stroppa, che sta seguendo la stessa dieta di Nicola Berti, a fine partita chiede altri rinforzi al Pescara: “Consiglio di riprendere Zeman”. Velato messaggio di Cassano al suo allenatore: “Va bene il cambio perché era la prima, se ci riprovi ancora di piglio a calci in culo e ti dò da mangiare al mio maiale”.

ROMA-CATANIA 2-2. Torna Zeman e nel calcio italiano torna la noia assoluta. Partita disgustosa all’Olimpico, se si eccettano i 4 gol, le 37 occasioni da rete, i 127 tiri in porta e l’invasione del campo del movimento Occupy Boemia guidato da Luciano Moggi in tuta mimetica. Non pienamente soddisfatto Zeman a fine gara: “La Juventus nel 1937 vinse una partita con un gol in fuorigioco”. Amaro Maran: “Purtroppo non giocheremo sempre contro Zeman”.

SIENA-TORINO 0-0. Grande attesa per la partita che è stata ribattezzata dal ministro Clini: “Il vero disastro ambientale dell’anno, altro che l’Ilva”. Tante le emozioni in campo. Il momento catartico si è senz’altro registrato al 24′ della ripresa, quando Glik si è soffiato il naso con le dita e una goccia di muco è finita sulla maglia di Vergassola, che ha reagito duramente: “Sono già le nove? Ancora cinque minuti, dai”.

L0renzo Lamperti

@Lorenzo Lamperti


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