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Il milione fantasma

Creato il 26 agosto 2011 da Nonzittitelarte

teatro LiricoLIRICO un milione fantasma buco nel bilancio del teatro

I CONTI:  Dal Comune spedita una lettera che prometteva i soldi, non sono mai arrivati. Eppure risultano tra le entrate

Non tornano i conti del 2010 del Teatro Lirico. Per farli quadrare manca oltre un milione di euro di finanziamenti del Comune. Lo stanziamento, inserito nella voce entrate del bilancio della fondazione dell’anno scorso, non è in realtà mai stato erogato dall’ammini – strazione cittadina. Scomparso, o meglio mai ricevuto. Nelle casse già vuote del teatro cagliaritano non ce n’è alcuna traccia. Ed è probabilmente per questa anomalia, che di fatto raddoppia il passivo del 2010, che i primi giorni di agosto Salvo Nastasi il direttore generale dello spettacolo del Mibac (Ministero dei Beni Culturali) ha minacciato il commissariamento dell’en – te. Per scoprire l’origine del milione fantasma bisogna fare un passo indietro e tornare all’anno scorso. Il Teatro Lirico era in piena difficoltà sotto la guida del sovrintendente Maurizio Pietrantonio. I debiti ereditati dalla gestione Maurizio Meli pesavano così come le minacce dei tagli del governo Berlusconi. Si intravedevano già le proteste dei lavoratori sfociate nella grande occupazione del teatro di via Sant’Alenixedda di fine anno. Il Comune si impegnò, per alleviare le ristrettezze economiche, a versare all’ente lirico oltre un milione di euro. Lo fece con una lettera inviata alla fondazione, che puntualmente inserì a bilancio l’ingente somma. Da allora di quel milione non si è più saputo nulla. Al teatro di sicuro non è mai arrivato. La fondazione vanta quei crediti che però secondo il Comune non sono supportati da alcun atto amministrativo valido. C’è sì la lettera, ma non basta. E quindi la somma, importante in tempi di tagli anche per gli enti locali, non è mai stata erogata. Il bilancio del 2010 del Lirico ha stabilito che il debito patrimoniale accumulato negli ultimi anni ammonta a circa 24 milioni di euro. Il passivo d’esercizio, ossia il debito del 2010, a poco più di un milione e mezzo di euro. Cifre che però non tengono conto di quel milione e oltre che esiste solo sulla carta. E che quindi dipingono una situazione più rosea di quella realmente esistente. La minaccia del ministero dei Beni culturali sul commissariamento è legata con molta probabilità proprio al giallo sul milione mancante che aggrava i conti. Lo scorso 5 agosto, il direttore generale dello spettacolo del Mibac Salvo Nastasi, ha fatto avere una lettera al consiglio d’amministra – zione della fondazione, inviandola in copia anche al Ministero dell’Econo – mia, alla Corte dei Conti e al Collegio dei revisori della fondazione stessa. L’ente Lirico deve indicare entro i primi giorni di settembre come intende ripianare tutti i debiti, ha intimato. Sia quelli pregressi che quelli dell’anno scorso. Se non lo farà il Ministero dei beni culturali scioglierà il consiglio di amministrazione e indicherà un commissario che guidi il teatro fino alla scelta di un nuovo sovrintendente. Nella sua lettera Nastasi fa riferimento al decreto legislativo 367 del 1996 secondo cui il ministero, anche su proposta del dicastero dell’Economia “dispone in ogni caso lo scioglimento del consiglio di amministrazione della fondazione quando i conti economici di due esercizi consecutivi chiudono con una perdita del periodo complessivamente superiore al 30 per cento del patrimonio disponibile, ovvero sono previste perdite del patrimonio di analoga gravità”. La lettera aveva insospettito i sindacati secondo cui non ci sarebbero le condizioni per commissariare l’Ente. Tra dieci giorni il sindaco Massimo Zedda, come presidente della Fondazione dovrà spiegare come ripianare i debiti. Per discutere delle possibile soluzioni la settimana prossima incontrerà il presidente Cappellacci, in questi giorni fuori città. L’ipotesi più gettonata è che sia la Regione a fare da garante con le banche per il mutuo. «Non ci sono altre soluzioni», assicura il sindaco Zedda.

Paola Pilia redazione@ sardegnaquotidiano.

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