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Il mito di Nannarella - La tv omaggia l'indimenticabile Anna Magnani a 40 anni esatti dalla morte

Creato il 26 settembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Il mito di Nannarella - La tv omaggia l'indimenticabile Anna Magnani a 40 anni esatti dalla morte È il 26 settembre 1973 quanto il mondo del cinema perde la sua stella più luminosa. Anna Magnani si spegne a Roma a causa di un tumore al pancreas. Accanto a lei fino all'ultimo, il figlio Luca, e il grande (travagliato) amore, Roberto Rossellini. Sono passati 40 anni dalla sua morte e per ricordare lei, la prima attrice italiana ad aver vinto l'Oscar, (nel 1956 per La rosa tatuata) le reti televisive italiane propongono oggi appuntamenti speciali.
Attrice sublime e prorompente, quanto nel privato donna fragile e insicura, Anna Magnani era amata da registi come George Cukor, Sidney Lumet, Tennessee Williams e Jean Renoir. Nel corso della carriera lavorò, tra gli altri, con Alessandrini, De Sica, Rossellini, Visconti. Alla sua morte il settimanale “Time”, la salutò con un: «Divina, semplicemente divina».
Nel suo palmarès anche un Bafta; un Golden Globe; cinque Nastri d’Argento, due David di Donatello, una Coppa Volpi e una miriade di premi minori.
La Magnani non lascia eredi, un talento come il suo è raro, unico, irripetibile. «Ho capito che ero nata attrice - ha spesso dichiarato. - Avevo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno».
«Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto». La Magnani è sfacciatamente autentica, sul set può essere tante donne, nella realtà è un'attrice unica, inarrivabile.
RAI 3 Il mito di Nannarella - La tv omaggia l'indimenticabile Anna Magnani a 40 anni esatti dalla morteRai 3 propone alle 21.05, il capolavoro di Roberto Rossellini Roma città aperta. Roma, inverno 1944. L'ingegner Manfredi, comunista e impegnato nel Comitato di Liberazione Nazionale, chiede aiuto a Pina, una popolana vedova con un figlio e in procinto di risposarsi, per portare a termine un'azione. La donna lo mette in contatto con don Pietro, un sacerdote disposto ad aiutare i partigiani. Manfredi è però comunque in pericolo perché la sua amante, Marina, dipende da una collaboratrice della Gestapo che le fornisce la droga.
Questo film, punto di riferimento assoluto del cosiddetto movimento neorealista (termine coniato dopo il 1946 per definire quel cinema italiano che intendeva portare sullo schermo il Paese appena uscito dalla guerra) è stato oggetto nel corso del tempo di innumerevoli studi di approfondimento. La vicenda ha tra i protagonisti il sacerdote (splendidamente interpretato da un Aldo Fabrizi temporaneamente sottratto alla comicità) che richiama i personaggi (realmente attivi in favore della lotta antifascista) di don Morosini e don Pappagallo.
Roma città aperta nasce muto per necessità. Il costo della pellicola fa sì che la si debba razionare e non ci si possano permettere prese dirette che aumenterebbero il numero di ciak da battere. Finirà invece per rimanere impresso nella memoria di tutti proprio per un suono: l'urlo disperato di Pina (Anna Magnani) che corre dietro al camion su cui i tedeschi stanno portando via il suo uomo. Quel "Francesco!" urlato prima di venire falciata da una raffica, sarà il grido che sveglierà il cinema italiano da un torpore forzato durato troppo a lungo. Nonostante questo, come spesso accade ai capolavori, la prima accoglienza critica non è certo favorevole e sarà lo stesso Rossellini a ricordare:"Era l'epoca in cui proponevo ad alcuni colleghi di fondare una Società cooperativa, un po' come gli Artisti Associati, ma nessuno voleva mettersi col regista di Roma città aperta che non era un'artista".
Ci vorranno il Gran Premio al primo festival di Cannes e la nomination all'Oscar per la sceneggiatura firmata da Rossellini, Amidei e Fellini per indurre i critici nostrani a ripensare il giudizio dato a caldo.
IRIS Il mito di Nannarella - La tv omaggia l'indimenticabile Anna Magnani a 40 anni esatti dalla morte Iris omaggia questa sera una delle più grandi attrici della storia del cinema con la maratona “Nannarella”.
La retrospettiva - in onda a partire dalle ore 23.30 sino a notte fonda - apre con il film drammatico del 1962 scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma. A seguire è la volta di Nella città l’inferno (1958), dramma di ambientazione carceraria di Renato Castellani, tratto dal romanzo “Roma, via delle Mantellate”, di Isa Mari. Chiude la rassegna, Lo sconosciuto di San Marino, film del 1946 diretto da Michal Waszynski.
SKY CINEMA CLASSICS HD Il mito di Nannarella - La tv omaggia l'indimenticabile Anna Magnani a 40 anni esatti dalla morteSul canale 315 della piattaforma Sky va in onda già dalle ore 10.30 del mattino "Omaggio ad Anna Magnani", un ciclo completo per una giornata in compagnia di "Nannarella".
Si parte con Pelle di serpente di Sidney Lumet, dove recita accanto a Marlon Brando. A seguire, le due commedie popolari in cui è diretta da Gennaro Righelli, Abbasso la miseria! e Abbasso la ricchezza! Nel pomeriggio, Made in Italy, film a episodi diretto da Nanni Loy: un cast ricco per prendere di mira i difetti tipici dell’italiano medio. Si continua con Molti sogni per le strade di Mario Camerini, in cui l’attrice fa coppia con Massimo Girotti. In preserale, Luigi Zampa dirige la Magnani in L'onorevole Angelina, film per il quale l’attrice è stata premiata con il Nastro D’Argento e con la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia come Migliore Attrice.
Nel capolavoro di Pasolini, Mamma Roma (ore 21.00), "Nannarella" esegue una delle sue più intense interpretazioni, è una “donna di vita” nella periferia romana degli anni Cinquanta. A seguire, Il bandito, in cui l’attrice è diretta da Alberto Lattuada, che mescola il racconto neorealistico dell’Italia del dopoguerra al poliziesco in stile americano.

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