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Il Mondiale che non ti aspetti

Creato il 18 giugno 2014 da Webnewsman @lenews1
Pubblicato da Mathias Mougoué

Il risveglio dei Brasiliani è certamente diverso dai periodi ordinari da quando la Coppa Del Mondo si svolge a casa loro. Nel bene come nel male, l’evento ha catturato tutte le attenzioni. Se è facile adattarsi alle ricorrenze festive, la difficoltà a mandare giù i bocconi amari che si porta dietro il Mondiale non viene meno.

Paradossalmente, mentre ci si aspettava una tregua man mano che la competizione entrava nel vivo, le contestazioni degli attivisti per la disapprovazione della Coppa Del Mondo si inaspriscono rendendosi sempre più visibili al resto del Mondo. La giornata di ieri ha registrato 14 arresti in seguito ai tafferugli che hanno caratterizzato una manifestazione degenerata in confronto.

I Brasiliani e i loro visitatori mal digeriscono una giornata in cui gli schermi giganti dei parchi « FIFA FAN FEST » rimangono inoperosi. È l’amara scoperta che hanno fatto gli abitanti di Bahia domenica scorsa.

Questi hanno finalmente capito che solo le partite della Nazionale verde-oro e quelle in programma in ogni città provvista di parco “FIFA FAN FEST” saranno pubblicamente ritrasmesse. Per gli altri giorni, nulla vieta che si faccia festa in piazza come è il caso ogni sera a Salvador.

Dopo qualche giorno in Brasile si capisce agevolmente perché il paese ha prodotto campioni di Formula 1 dello spessore di Nelson Pickett, Rubens Barichello o del compianto Ayrton Senna. Vedere conducenti d’autobus con 80 passeggeri a bordo distinguersi in slalom in mezzo a già di loro spericolati automobilisti e motociclisti per la gioia dei pedoni è uno spettacolo impressionante ma soprattutto inquietante. Se altrove tale atteggiamento che merita una contravvenzione creerebbe delle tensioni, qui non stupisce nessuno come la mescolanza somatica che si coniuga con la promiscuità che a sua volta è parte integrante del modus vivendi del Brasiliano comune.

Le tensioni etniche che altrove sono addirittura appannaggio di movimenti politici sembrano un passato senza futuro in un paese dove una stessa famiglia o casa può ospitare persino membri di 3,4 o 5 comunità etniche o razziali. Purtroppo, è peccato che ciò si accompagni con una depravazione e una insospettabile suscettibilità violenta di cui i bambini sono ormai i destinatari perché l’assuefazione è diventata educazione. Droga e facili costumi fanno parte di un quotidiano dove l’allegria e la gioia di stare insieme non mancano tuttavia.

La festa sempre all’ordine del giorno implica tutti, compresi gli argentini, leggendari eterni rivali che con l’attuale generazione sono come a casa in Brasile. Nonostante la partita poco entusiasmante contro la temeraria Bosnia-Erzegovina,  l’Argentina viene comunque messa su un piedistallo e continua a figurare nei commenti come nei sondaggi in veste di pretendente al titolo. La passione in proposito da ancora al CT Argentino il torto di non aver convocato Tevez, molto in forma con la Juventus questa stagione.

Cristiano Ronaldo e Messi confermano dopo Neymar che la Star non fa necessariamente la squadra mentre il contrario è quasi sempre vero. Dopo l’espulsione di Pepe e lo stiramento di Coentrao, R-7 il miglior giocatore del Mondo si ritrova tutto solo e non può impedire alla sua nazionale di affondare con un sonoro 0-4 davanti allo strapotere di Mueller e la Germania. L’ingresso di Klose, convocato per il record del miglior marcatore di sempre è stato rinviato. Chiedete al Portogallo come si passa da favorita a candidata al ritorno prematuro e Pepe con l’arricchimento del suo curriculum in cartellini rossi vi saprà rispondere. Da ieri Ronaldo si mostra poco in pubblico e fa meno lo spiritoso con le ammiratrici Brasiliane accorse con carovane intere.

I paesi della penisola iberica sembrano essersi messi d’accordo per raccogliere goleada su goleada. Gli amanti delle scommesse ringrazieranno. Lo stadio di Bahia dove mi trovo ha registrato il maggior numero di gol finora. Dopo i 5 marroni che i campioni uscenti tiranno dal fuoco mandati dall’Olanda, la Germania a rifilato 4 patate bollenti al Portogallo perfettamente in linea con la cura dimagrante del Cancelliere Merkel molto a suo agio nelle tribune. La foto che fa con i giocatori negli spogliatoi dopo la partita è certamente la migliore pubblicità per il suo dietista, talmente i fisici sembravano avvicinarsi.

La Nigeria vero « gigante dai piedi d’argilla » gioca la seconda partita meno eccitante dopo quella del Camerun con cui confina. Qualcuno dovrebbe incoraggiare i calciatori a leggere anche sulla disciplina che praticano. I Nigeriani avrebbero imparato che come disse Maradona “percorrere il campo e arrivare nell’area di rigore degli avversari senza tirare in porta è come ballare con la propria sorella”.

La Nigeria avrebbe dovuto tirare il più possibile in porta con la speranza di un gol convalidato con l’ausilio la prova TV come quello che ha permesso alla Francia di battere l’Honduras 3-0. Nonostante le incessanti reticenze della FIFA questa volta la « goal-line technology » fa parte del gioco. L’Ecuador che perde 1-2 contro la svizzera ha accompagnato altre 8 nazioni d’America latina ai mondiali dove il subcontinente americano presenta per la prima volta 9 squadre.

L’Iran ha ancora la possibilità di stupire e rivelare al Mondo dove la manipolazione della guerra fredda non arriva. Il paese che dal 1979 non ha rapporti diplomatici con gli USA ha senza clamore assunto un Americano come allenatore dei portieri e il suo grande lavoro si è visto nelle parate del Portierone Daniel Davari. Gli stessi USA non hanno dormito ieri tanto erano eccitati di aver fatto  cadere un tabù. Il Ghana è alla sua terza partecipazione consecutiva al Mondiale e durante le 2 edizioni precedenti ha rimandato a casa gli Americani con un risultato di 2-1 come appunto quello con cui i concittadini di Obama hanno preso la loro rivincita ieri.

Una tenace Algeria non ha permesso di vedere appieno il potenziale del Belgio con giocatori giovani e di qualità in ogni posizione le cui ambizioni sono degne di classificarli tra le prime quattro. La partita finisce 2-1 per il Portiere dell’Atletico Madrid Courtois e i suoi compagni.

I Brasiliani abbordano le partite della loro Nazionale come un carnevale. Solo in Brasile si può chiamare una pizzeria ad ora di pranzo per prenotare e sentirsi dire “abbiamo deciso di rimanere chiusi oggi per la partita di questa sera”. Uno si aspetta che sia una occasione per fare profitto con il pieno, attirando la clientela con un maxischermo.  Già due ore prima del fischio d’inizio del confronto con il Messico il “Fifa Fan Fest” gremito e variopinto dove spiccava il verde-oro era inaccessibile. L’affluenza era tale che i dispositivi di sicurezza sono saltati, costringendo l’infermeria allestita nei paragi agli straordinari dopo il risultato di parità (0-0) che il Messico ha imposto alla Seleção.

Il Messico conferma la sua fama di « Gendarme del Brasile ». Uomo partita, il portiere Ochoa dei rappresentanti della terra degli Aztechi. Vedere i tifosi Messicani accompagnare i passaggi dei loro beniamini con un “olé” alla faccia dei Brasiliani in Brasile ha riportato in mente la frustrazione degli Spagnoli mentre subivano proprio loro inventori della Torrida la stessa sorte da parte degli Olandesi.

Il pareggio che sanziona la fine della Partita Brasile – Messico rimette tutte le squadre del gruppo A in corsa e fa dire all’esperto Brasiliano che mi accompagnava « se il Brasile gioca così contro il Camerun, perde… Samuel Eto’o sa come battere il Brasile e l’ha già fatto 2 volte”. Le sue parole fanno eco a quelle di Ronaldo Da Lima il “fenomeno” e de O Rey Pelè che dicono di aver sofferto con l’ottima prova del Messico.

Prima d’incrociare il ferro con il Brasile, il Camerun dovrà dimostrare oggi di aver capito come si interpreta un Mondiale. L’esempio viene dalla Corea Del Sud e dalla Russia dello Zar Fabio Capello che hanno giocato la prima partita con un intensità da finale, ricordando che nello sport dove 60 anni fa un giocatore d’alto livello correva in media 4.50 Km, oggi la media è di 10.15 km a partita. Finisce 1-1.

Oltre la Grecia e la Russia, mi chiedo come fanno i tifosi telespettatori delle Nazioni asiatiche a riconoscere dalla maglia i loro giocatori con i nomi scritti in un alfabeto che non gli è proprio.

Oltretutto, adesso che le seconde partite cominciano, è chiaro che questo mondiale ha ancora molto da raccontare.


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