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Il mozart italiano

Da Teoderica

  
IL MOZART ITALIANO Questa mattina ho letto sul mio solito quotidiano, nella Terza Pagina: "Rossini superò sia Mozart che la scuola napoletana: rivoluzionò il teatro, come più tardi Wagner e Verdi".
Sono letteralmente corsa al computer per scrivere questo post e commentare la frase.
Tutto ciò che scrivo è il mio pensiero, io sono solo una pasionaria della musica, le note mi entrano nella pelle e mi parlano, non sono un'intenditrice anzi sono piuttosto ignorantella,
Partiamo dalla fine, Wagner e Verdi, senza nulla togliere al loro genio, furono precursosi  di tempi drammatici e la loro musica è roboante di tragedie, pesante come i macigni più grossi...dimentichiamoceli un po'.Paragonandoli ai politici di oggi potrebbero essere dei Monti o delle Merkel sempre con quelle facce tetre cone se fossero garanzia di correttezza, a quelli di ieri a dei Mussolini o a degli Hitler, il paragone è forte ma la musica di Verdi e di Wagner, bellissima, è pur sempre tragica.
Wagner era amatissimo dai nazisti e Benito Mussolini amava la musica di Verdi e di Wagner.  Mussolini suonava pure il violino da "discreto" dilettante. Qualche anno fa il suo violino fu venduto all’asta negli Stati Uniti, per circa 20.000 dollari, e oggi è posseduto da un privato che vive nello stato dell’Illinois. Mussolini ebbe come amici personali Pietro Mascagni e Victor de Sabata.
Passiamo ora a Mozart, colui che mi ha "salvato" nel periodo più nero della mia vita, prima ero appassionata di Verdi e di Beethoven, poi nel momento più tragico ho trovato una pagliuzza alla quale mi sono attaccata era la leggerezza, lo scherzo, la fiaba di Mozart, nel periodo della tristezza odiavo Verdi e la sua serietà.
Questo è ciò che è capitato a me, dopo Mozart ho riscoperto Rossini, il cigno di Busseto, ma anche il cinghiale di Lugo, infatti Rossini non è nato in Romagna ma ... "Io ho casa a Lugo, la casa paterna, che non venderò mai, ma voglio sia conservata..."
La cosa che ho sempre trovato sconcertante di Rossini è la sua decisione di ritirarsi a 36 anni dalle scene, ossia all'apice della gloria e della maturità stilistica, se Mozart, morì a 36 anni non ancora compiuti, dopo avere bruciato tutte le possibili tappe, Rossini, circa alla stessa età, decise di ritirarsi a vita privata poichè non si sentiva più aderente al gusto del pubblico, il quale era mutato. Il dato più rilevante in tal senso, è il declino del genere buffo a vantaggio del nascente melodramma.
Come se le generazioni si preparassero alle tragedie e ai crimini del Novecento.
Personaggi peculiari, entrambi caratterizzati da una intima malinconia: ascoltando la loro musica si capisce che è davvero labile il confine tra gioia ed afflizione.
Da neofita quale sono e perciò completamente libera nelle associazioni ho riconosciuto in Rossini, Mozart, e in quest'ultimo la  Scuola Napoletana, conosciuta tramite le reinterpretazioni  del Maestro Riccardo Muti.
Se la vita è dura, perchè devo indurirla ancora di più, io chiedo all'arte di rallegrarmi, se mi allevia un po' il dolore io sarò meno indisponente con gli altri, considero l'arte salvifica in questo senso, quindi più Mozart e Rossini.
E ore per farvi sorridere un poco se paragoniamo Mozart e Rossini ai politici di oggi...uno solo regge il confronto: Silvio Berlusconi :)  
immagine di Teoderica
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